image001.gif                                                                                                                                                  

 

   (seconda parte)Sopra i 2000                                                                                              

DSCN9631_small.jpg

Re di Castello

SCHEDA

Cartina_small.jpg

Cartina

 

Monte Re di Castello (m 2891) dal Lago di Malga Bissina

 

Il Monte Re di Castello (m 2891) è una imponente e selvaggia montagna, molto panoramica, situata sul crinale principale del gruppo Adamello che divide la Lombardia dal Trentino. Generalmente i bresciani salgono questa cima partendo dalla località Rasèga di Valle di Saviore (m 1174), punto di partenza di altre escursioni già presenti sul Sito, come quella al Lago di Campo (m 1945), oppure al Rif. Maria e Franco (m 2575) o quella per la cima del M. Campellio (m 2795), gite già impegnative in termini di sviluppo e dislivello. In questa escursione si raggiunge il Re di Castello e il Rif. Maria e Franco partendo dalla Val di Fumo in Trentino e precisamente dal parcheggio di Lago di Malga Bissina (m 1800). Il percorso, rimanendo comunque impegnativo, è più breve perché il raggiungimento del Passo di Campo (m 2298), punto di passaggio obbligato, è molto più veloce, nell’ordine di un’ora e 30 minuti. Sia all’andata che al ritorno, si passa dal Lago di Campo (m 1945), uno dei più spettacolari specchi d’acqua posto in un incontaminato contesto alpino. Certamente bisogna tenere conto che la strada da fare in automobile non è poca se si parte dalla Vallecamonica, ma è comunque un’occasione per vedere la Valle di Daone e lo stesso Lago di Malga Bissina. 

 

Itinerario

In automobile bisogna risalire l’intera Val Daone su strada a tratti stretta e disagevole ma comunque asfaltata e in buone condizioni. Superato il Lago di Malga Boazzo, con un’ultima frazione più ripida, si giunge nei pressi dello sbarramento del Lago artificiale di Malga Bissina (m 1790). Un breve tratto di strada bianca lunga circa 300 metri e indicata da cartelli consente di salire, dal ristorante presso la diga, sino al soprastante e ampio parcheggio pubblico (m 1840).

Si imbocca, oltre il parcheggio, l’ampia carrereccia con direzione sud, raggiungendo in pochissimi minuti un pianoro erboso dove si incontra la segnaletica. Si segue il Sentiero Cai 242 per il lago e Passo di Campo, col quale si traversa a mezza costa il costone sud-orientale della Cima d’Avolo, tra rado bosco e senza difficoltà, mentre alle nostre spalle la vista può già spaziare sul lago artificiale sovrastato dall’imponente sagoma del Carè Alto. Si affronta una facile salita a destra cambiando pendenza e con alcune svolte nel folto delle conifere si esce definitivamente dal bosco, raggiungendo la grande conca che ospita il bellissimo Lago di Campo (m 1945). La conca è chiusa ad occidente dal crinale principale con il M. Re di Castello sulla sinistra e il Passo di Campo come punto più basso, sulla destra. Si cala di qualche metro verso il lago che, con una lunghezza di 600 metri e una larghezza di 280, risulta essere un bacino di tutto rispetto, mentre si rimane colpiti dalla straordinaria limpidezza delle sue acque che riflettono le cime circostanti. Dopo aver indugiato a lungo, in ammirazione di questa perla, in ambiente aperto e luminoso si passa nei pressi di alcuni ruderi, muovendoci poi in direzione del pendio boscoso di fronte a noi e lasciandoci alle spalle il lago. Il panorama sul sottostante lago è suggestivo e lo si potrà ammirare ancora meglio durante il ritorno, quando al pomeriggio il sole illumina il fondale. Si continua a salire, sempre su sentiero ben segnato, mentre il bosco diviene sempre più rado sino a lasciare spazio alle praterie di alta quota. Si supera un breve tratto a fondo ghiaioso e quindi si volge parzialmente a sinistra sino a guadagnare una spalla erbosa, dalla quale si può ammirare nella sua lunghezza tutta la “Sega d’Arno” e ovviamente la nostra meta. Nell’ultimo tratto di salita, si obliqua a destra sino a raggiungere il marcato Passo di Campo (m 2298), al confine con la Lombardia (Brescia).Siamo ad un importante crocevia di sentieri perché da qui, innanzitutto, passa l’Alta Via Dell’Adamello (Sentiero Cai 601 ex 1) che proviene dal Rif. Maria e Franco con destinazione il Rif. Lissone nella Valle Adamè…un altro importante sentiero è il 620 ex 20 che con un lungo tratto molto panoramico sul Lago d’Arno, chiamato “Traversera”, si inoltra verso ovest e verso la Valle di Saviore; un altro sentiero non numerato e poco conosciuto, poco distante dal passo, diparte dal sentiero 620 per salire ai nascosti laghetti del Corno della Vecchia situati a circa 2335 metri, punto di passaggio della Via normale per salire al soprastante M. Campellio, la cui descrizione è già presente sul Sito.

Il panorama dal Passo di Campo è grandioso e suggestivo sulla sottostante Val Ghilarda, che ospita la Pozza d’Arno ed il Lago d’Arno (m 1817), di egual bellezza è la vista verso la nostra meta, a meridione, con l’impervia cresta che caratterizza la Sega d’Arno mentre a settentrione troneggia il citato Monte Campellio.

Si segue a sinistra il Sentiero 601 ex 1 che si mantiene a destra del crinale che ci sovrasta, crinale poi che prosegue con le frastagliate rocce, caratteristiche della “Sega d’Arno”. Tra l’altro, l’intero proseguo dell’ascensione verso il Re di Castello resterà poco a destra dello spartiacque permanendo sul versante bresciano. Da ricordare che questo settore fu interessato dalla Grande Guerra e si potranno notare numerose trincee e gallerie artificiali sulle rocce che sovrastano il sentiero che, volendo, conviene andare a far visita eventualmente al ritorno, perché la meta ancora è lontana. Il sentiero semipianeggiante raggiunge una scoscesa fascia rocciosa e per superarla si perde quota su percorso costruito e si traversa su cengia con lisce rocce, assicurate da funi metalliche, oltre si continua senza difficoltà ed in moderata salita, con la vegetazione che lascia spazio ad un ammasso di rocce e detriti. Poco oltre si raggiunge un importante bivio dove si abbandona il segnavia 601 ex n.1, che procede verso destra in direzione del rif. Maria e Franco (sentiero che percorreremo al ritorno), seguendo invece le indicazioni per il Re di Castello presenti sulla roccie (sentiero 90). Si sale sull’ampio ed immenso pendio detritico agevolati inizialmente da un sentiero militare ancora in buono stato, costruito sulle rocce di granito. Purtroppo, molto presto, il tracciato si perde tra i detriti ed è necessario muoversi su terreno più impegnativo, sebbene senza difficoltà tecniche, seguendo radi segni e alcuni ometti. La via di salita rimane sempre a dovuta distanza dall’impervio crinale alla nostra sinistra (Sega d’Arno) per cui si rimane al riparo da eventuali scariche o cadute di pietre dall’alto. L’esposizione verso nord fa si che la neve tenda a persistere, nella parte più alta del nostro percorso, anche fino a luglio per cui sarebbe preferibile fare l’ascensione ad estate inoltrata. Un centinaio di metri sotto la vetta, si incontra il percorso che proviene dal Rif. Maria e Franco, col quale si percorre l’ultimo ripido tratto, dove si affrontano le maggiori difficoltà di tutta la salita, costituite dal superamento di grandi massi granitici accatastati in maniera caotica. In alcuni punti è necessario l’uso delle mani e cautela per districarsi tra i numerosi salti e gli spacchi presenti tra un masso e l’altro. Come riferimento, per superare gli ultimi metri, risulta utile puntare ai ruderi di una vecchia costruzione semidistrutta, edificata durante la Grande Guerra, situata pochi metri sotto la cima. Si raggiunge quindi il crinale, abbastanza esposto, sino a guadagnare la sommità (m 2891).

Il panorama dalla vetta è di straordinaria vastità: a nord verso l’intero settore centrale dell’Adamello, sulla Lobbia e sul Mandrone, splendido il paesaggio a nord-est sul Lago di Malga Bissina e sul Carè Alto, a nord-ovest verso la Val Ghilarda col Lago d’Arno e naturalmente la Vallecamonica, a ovest verso il Frisozzo e le Cime di Tredenus, a meridione risulta inconfondibile il Cornone di Blumone e la cresta Laione_Listino.

Il rientro, oltre che avvenire a ritroso, può arricchirsi del passaggio dallo storico Rif. Maria e Franco e dal sottostante Lago Dernal. Si ritorna con cautela al bivio incontrato sotto la vetta e si segue il sentiero dirigendosi verso ovest, passando successivamente un centinaio di metri più bassi e a meridione della Cima Dernal (m 2824)…in circa un’oretta dalla vetta del Re di Castello si raggiunge il Rif. Maria e Franco, alla quota di 2575 metri. Poco sotto (NE) appare il caratterisco Lago Dernal adagiato in una bella conca longitudinale, mentre tutto a ovest la vista può allungarsi sulla incassata e lunga Valle di Dois.

Si ritorna seguendo il Sentiero 601 ex n.1 col quale, calati di quota, si lambisce superiormente di circa 20 metri lo specchio del Lago Dernal (m 2480), dove conviene fare una piccola deviazione per raggiungere la sua sponda settentrionale, spesso abbellita dalla presenza di colonie di eriofori. Successivamente si passa nei pressi di una pozza (circa m. 2400) e quindi, dopo aver perso ancora dislivello si incontra, sui 2350 metri di quota, quell’importante bivio dove all’andata avevamo abbandonato il sentiero n.1 per seguire il tracciato per il Re di Castello; (per chi non lo sapesse e forse pochi lo sanno, qui sopra alla quota di 2396 metri, tra la cresta della Sega d’Arno, c’è il Passo del Gatto, un belvedere sulla conca d’Arno da una parte e sulla Val di Fumo dall’altra, dove ancora è presente una scaletta di pietre realizzata durante la Grande Guerra). Continuando sul percorso, ormai su sentiero fatto all’andata, si raggiunge nuovamente il Passo di Campo, dove si consiglia di concedersi una mezz’oretta, tra andata e ritorno, per far visita alle postazioni e gallerie militari presenti sul soprastante crinale, quello che anticipa la Sega d’Arno; il panorama è molto suggestivo, sia sul Lago di Campo, sia sul Lago e Pozza d’Arno.

Non rimane che terminare la bella escursione, ripassando dal Lago di Campo, mentre la luce pomeridiana conferisce a questa perla alpina un aspetto ancor più splendido e suggestivo che al mattino. Dal Passo di Campo al parcheggio di Lago di Malga Bissina circa un’ora e 20 minuti.

 

 Earth                                                                                                              Cartografia Ingenia       mappa 

Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Lago di

Malga Bissina

1840

Passo di Campo

2298

480

h. 1.30

3,3

E

27/08/2020

Passo di Campo

2298

Monte Re di

Castello

2891

620

h.2.00

2,5

EE

Monte Re di

Castello

2891

Rif. Maria e Franco

2575

+50

-366

h. 1.00

1,8

EE

Rif Maria e Franco

2575

Lago di

Malga Bissina

1840

+60

-800

h. 2.40

7,2

E

 

 

DSCN9586.jpg

DSCN9599.jpg

DSCN9602.jpg

DSCN9615.jpg

DSCN9623.jpg

Lago di Campo

Sega d’Arno

Passo di Campo

Lago d’Arno

Sega d’Arno

DSCN9628.jpg

DSCN9635.jpg

DSCN9637.jpg

DSCN9641.jpg

DSCN9655.jpg

Gli ultimi metri

In vetta

Croce sul Re di Castello

Panorama

Lupi di S. Glisente (Esine)

DSCN9662.jpg

DSCN9664.jpg

DSCN9669.jpg

DSCN9678.jpg

DSCN9680.jpg

Panorama

Si scende verso il Rif. Maria e Franco

Sguardo a ritroso verso il Lago di Malga Bissina

Piazzola elicotteri al Passo Dernal

Il Lago Dernal

DSCN9688.jpg

DSCN9690.jpg

DSCN9700.jpg

DSCN9712.jpg

DSCN9715.jpg

Il rifugio

Lago Dernal

Erifori al Lago Dernal

Si ritorna col Sent. 601

Il Passo del Gatto

DSCN9715bis.jpg

DSCN9716.jpg

DSCN9718.jpg

DSCN9719.jpg

DSCN9729.jpg

Il Passo del Gatto

Il Passo del Gatto

La Val Ghilarda

Il M. Campellio

Gallerie di Guerra

DSCN9730.jpg

DSCN9731.jpg

DSCN9736.jpg

DSCN9738.jpg

DSCN9740.jpg

Il Lago di Campo visto dal crinale fortificato

Una galleria

Lago di Campo

Passo di Campo

Il Lago di Copidello

DSCN9741.jpg

DSCN9743.jpg

DSCN9747.jpg

DSCN9749.jpg

DSCN9751.jpg

Lago di Campo

Lago di Campo

Bellissimo

In vista del Lago di Malga Bissina

Stradetta giungendo al parcheggio

 

 

   (seconda parte)Sopra i 2000