Sul versante della Val Grande, il Corno
Tremoncelli (m 2836) sovrasta il vallone della
“Cengla” e la grande conca che si
estende dalla Malga di Regucc,. Sul versante
della Val Bighera, come già esposto nella SCHEDA relativa alla sua salita, è posto a conclusione
di quella “Valletta” che costeggia, da sud a
nord, la cresta dei Monti Tremoncelli, dei Corni delle Valli e delle
Cevole. Raggiungere il Corno Tremoncelli dalla
Val Grande risulta un tantino più complicato che dai Laghi Seroti, cioè
dalla Val Bighera, sia per il maggior sviluppo del percorso, sia per la
scarsa segnalazione nei tratti più impegnativi e che quindi richiedono buon
orientamento. Anche in questo caso, come nel precedente, il ritorno avviene
con altro percorso rispetto all’andata, in modo da realizzare un lungo e
vario anello; nello specifico dalla vetta del
Corno Tremoncelli si ritorna in Val Grande costeggiando alcuni dei Laghi Seroti e scendendo nella Val Bighera.
Itinerario
L’escursione inizia dal comodo parcheggio (m 1365), situato poco sopra
la frazione Grano, di Vezza d’Oglio. Si segue la consueta e bella sterrata
che si inoltra nella Val Grande passando da
alcune località caratteristiche. Ignorando
tutte le varie deviazioni che si incontrano, si giunge dopo un’ora di
buon cammino al Put di Brofà (m 1660). Si
continua per circa 10 minuti sulla strada della Val Grande, sino alla
località Case Leggerini (m 1700) dove si
incontra il bivio sulla sinistra, per il
Sentiero dell’Asino e per il Corno Tremoncelli. Questo sentiero, poco
frequentato, pur non essendo difficile, non è
tanto marcato e si inerpica abbastanza ripido sui dossi e costoni erbosi del versante orografico destro della Val Grande,
sino a intercettare, dopo un’ora e mezza di faticosa salita il Sentiero
dell’Asino, nel Vallone della Cengla (m
2380 circa). Sin qui si potrebbe arrivare, allungando però il percorso, più comodamente
dalla Malga Val Grande passando da Malga Riguccio proprio col Sentiero dell’Asino.
Le frecce segnaletiche (sui cui tempi si
nutrono seri dubbi…), mostrano anche la direzione da assumere per il Corno
Tremoncelli, con itinerario EE. Questo è il primo punto oltre il quale pare
non ci siano segnavia relativi al percorso, quindi
si prosegue dritti ed in piano, assecondando la direzione della freccia
e puntando alla base di alcune rocce
situate sotto un dosso, a sinistra di un ghiaione. Infatti salendo sul
facile dosso, si ritrovano delle evidenti tracce di sentiero ed anche dei
rari e labili segnavia bianco-rosso. Seguendole, si aggira a nord-ovest il crinaletto che scende dalla conca del Laghetto Tremoncelli e che ci divide
dal vallone che giunge direttamente da Riguccio. A sinistra del laghetto, spesso asciutto, si ritrovano magicamente, a
conforto, delle indicazioni scritte su un
grosso masso per i laghi Seroti. Anche se nuovamente i segnavia
scompaiono, si sale dritti verso il crinale,
(oltre il quale c’è la Val di Rezzalo), risalendo il facile, anche se
ripido, costone prativo rimanendo a sinistra di uno stretto ghiaione. Si raggiunge così la cresta a sinistra della quota 2654, l’elevazione oltre la quale, verso
nord-est è situato il Passo Tremoncelli (m
2542), che abbiamo così evitato. Si
percorre ora a sinistra, la dorsale che
divide la Val Grande dalla Val di Rezzalo. Tenendo sempre la cresta, (in
alcuni punti si scende sotto il filo di cresta stando sul lato Val Grande)
la si percorre con cautela sino a quando questa diviene
più larga e facile, dove si reincontrano i
segnavia, sino a raggiungere
poco sotto la cima, il paletto relativo e
le frecce segnaletiche. Con un piccolo strappetto di cinque minuti si
raggiunge la vetta sormontata da un omino di
sassi (m 2836).
Grandioso il panorama in
tutte le direzioni: subito balza all’occhio la vicina e aguzza cima del M. Serottini e quella arrotondata dei Dossoni, la Valtellina e il Bernina, L’Ortles e il Gran Zebrù, la Val Grande e la Punta di Pietra Rossa, le montagne dell’Adamello, la Val
di Rezzalo e ovviamente alcuni dei sottostanti
Laghi Seroti.
Si ritorna scendendo a
ritroso sino alla segnaletica, dove si seguono le
indicazioni per i Laghi Seroti superiori (m 2603). Giunti al bellissimo laghetto si ritrovano le frecce segnaletiche, una delle quali indica la
direzione per il Lago Seroti inferiore e le Casine di Val Bighera, che si
asseconda seguendo inizialmente in salita e verso sinistra (est) gli
sbiaditi segni del sentiero. In questo modo si supera la facile costola che
ci separa anche visivamente dalla Valletta che
si raggiunge poi in discesa seguendo ometti e rari segni. Dopo averne
attraversato i pascoli, il percorso piega
lentamente verso destra (sud-ovest) puntando verso
il ben visibile Lago Seroti inferiore. Si intercetta alla quota di
circa 2250 metri il Sentiero dell’Asino che
proviene dalla Val Grande e che si aveva incontrato all’andata nel Vallone
della Cengla. Lo si segue sino a raggiungere il
Lago Seroti inferiore (m 2195) che si costeggia poi, indifferentemente
a sinistra o a destra immettendosi sul
Sentiero CAI 73. Perdendo quota il percorso
raggiunge velocemente l’alpeggio della Val
Bighera e l’omonima Malga (m 1991). Si seguono le indicazioni del Sentiero CAI 3, sul cui largo
tracciato si costeggia il versante settentrionale della Val Paraolo,
degradando comodamente sino a Casere degli
Alberi (m 1580), praticamente in Val Grande. Non resta che scendere
sino a Piazzabue, dove si incontra la sterrata percorsa all’andata, praticamente a
circa 2 km dal parcheggio di Grano.
.
Cartografia Ingenia mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Grano
|
1365
|
Vallone
della Cengla
|
2380
|
1015
|
|
h. 3.00
|
|
E
|
12/09/2018
|
Vallone
della Cengla
|
2380
|
Corno Tremoncelli
|
2836
|
456
|
|
h. 2.00
|
|
EE+
|
Corno Tremoncelli
|
2836
|
Lago Seroti inferiore
|
2196
|
-640
|
|
h. 1.30
|
|
E+
|
Lago Seroti inferiore
|
2196
|
Grano
|
1365
|
-831
|
|
h. 1.40
|
|
E
|
|