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   (seconda parte)Sopra i 2000                                                                                              

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M. Stabio

SCHEDA

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M. Frerone

 

M. Stabio (m 2535) / M. Frerone (m 2673) Giro ad anello da Campolaro

 

Escursione impegnativa

Il Monte Stabio si trova alla testata dell’omonima valle che già in diverse occasioni è stata menzionata in questo Sito ed è stata oggetto di piacevoli escursioni, come quella per il Laghetto della Sorba (m 2337), oppure per la Porta di Stabio (m 2505). Questa bellissima e appartata vallata, forse ai più sconosciuta, rappresenta invece per gli amanti della flora una meta particolare e ambita nel periodo di fioritura, perché ospita varietà rarissime di fiori, tanto da essere chiamata il Paradiso dei Botanici. La Valle di Stabio si sviluppa con andamento NE dalla località di Pian d’Astrio (m 1347), nel Comune di Breno, sino alla già citata Porta di Stabio, sopra la quale e ad ovest spicca evidente la vicinissima elevazione del M. Stabio, quotata 2535 metri. Una cresta rocciosa congiunge la Porta di Stabio al M. Frerone (m 2673), situato a sud-est, passando dalla impegnativa elevazione del Corno Frerone (m 2672), adatta solo ad escursionisti esperti con doti alpinistiche e che quindi esula da questa escursione. Ci si trova a sud del gruppo dell’Adamello ed il panorama è grandioso, oltre che verso di esso, anche verso la media Vallecamonica, dominata dal Pizzo Badile. Il M. Frerone (m 2673) invece, si trova alla testata della Val Bona che, anch’essa come la Valle di Stabio si sviluppa con andamento NE, dall’omonima malga a nord di Bazena (m 1802), sempre di Breno. Le due valli, quindi parallele, per un lungo tratto sono separate dal Costone di Valbona. Il Monte Frerone, al contrario del M. Stabio, è meta più frequentata, specialmente nel periodo invernale, dagli scialpinisti che raggiungono la sua vetta proprio dalla Val Bona e dalla convalle Val Fredda, mentre nel periodo estivo è raggiungibile solitamente con percorsi che si staccano dal Sentiero n.1 (Alta Via dell’Adamello) che, vicino, transita ad est della montagna congiungendo Bazena (m 1802) al Lago della Vacca (m 2358). L’idea è quindi quella di effettuare una gita nella quale si possa raggiungere entrambe le vette andando a realizzare un grandioso anello. L’escursione viene catalogata come impegnativa, non tanto per le difficoltà tecniche che risultano comunque facili e limitate a brevi tratti, ma per lo sviluppo che si attesta su circa 21 km a fronte di circa 1600 metri di dislivello positivo. Nel pre-finale, la lunga escursione viene appagata dalla sosta che è possibile effettuare al bellissimo Bivacco del Pastore Rasmulì (m 1934) oppure al Rif. Bazena (m 1802).

    

Itinerario

Il punto di partenza corrisponde, come già citato, a quello delle escursioni che da Campolaro raggiungono la Valle di Stabio, quindi per comodità si ritrascrivono quì le loro indicazioni che ci permettono di descrivere la salita sino alla Porta di Stabio, della quale si ha anche a disposizione una immagine tratta da Google Earth con traccia: Parcheggiare nei pressi della località Dalmone (m 1406), prima del bivio per Campolaro, che si trova sulla strada che da Breno porta al Passo di Crocedomini. Ci si incammina sulla strada principale per pochi metri e si imbocca a sinistra la mulattiera che sale verso il Pian di Campo (m 1550), dove sorge una colonia estiva per ragazzi. Il segnavia da seguire è il CAI 79 e inizialmente è anche sentiero Irene Gatti (per il Monte Trabucco). Oltrepassata la struttura ricettiva, si prosegue sul sentiero (detto delle mondole) che a mezza costa sale dolcemente e aggira le pendici sud-occidentali del Monte Trabucco fino ad incontrare la mulattiera che da Pian d’Astrio sale verso le malghe di Stabio. La sterrata ben presto supera la deviazione per il Monte Trabucco (che si ignora) e arriva, dopo alcune curve e salite, ad una piccola area da pic-nic mentre il percorso entra nel pascolo della Malga Bassa di Stabio (m 1813). In poco tempo, superate alcune curve sulla strada a tratti lastricata, si giunge alla Malga Alta di Stabio (m 1958). Quì la valle si apre in uno scenario di impareggiabile bellezza. Al bordo superiore sinistro dell’ampia area prativa, nelle vicinanze di una piccola cascatella, si incontra una freccia segnaletica con le indicazioni sia per il Rifugio Gheza, sia per la Porta di Stabio. Si imbocca quindi il sentiero seguendolo nelle sue numerose svolte e cambi di direzione, con pendenze a tratti decise. Si guadagna in tal modo un discreto dislivello superando in successione regolare 2 incredibili pianori prativi, percorsi da freschi ruscelletti. Si continua sul bel sentiero sempre segnato sino a raggiungere, alla quota di 2337 metri, il laghetto della Sorba incastonato tra le rocce e situato a meridione del M. Stabio, con la possibilità di trovarlo ancora in parte ghiacciato o circondato da neve, anche nei primi periodi estivi. Dal laghetto, si risale sulla sinistra lo scosceso pendio, sempre col sentiero CAI 79, raggiungendo in circa 30/40 minuti e senza troppe difficoltà la Porta di Stabio (m 2505). Il panorama è grandioso verso le montagne Adamelline e verso la media Vallecamonica, dove spicca evidente il Pizzo Badile. A destra, verso sud, corre l’impervia cresta sino al M. Frerone mentre la nostra prima meta, costituita dalla cima del M. Stabio (m 2535), si trova al culmine della breve cresta posta alla nostra sinistra. In pochi minuti di semplice arrampicata, da fare comunque con cautela, si raggiunge la croce di ferro posta dagli Alpini di Niardo nel centenario della Grande Guerra. Il panorama sulla Valle di Stabio è completo.

Aver raggiunto la Porta di Stabio e il M. Stabio, dopo aver risalito tutta l’omonima e bellissima valle, si può già considerare come una bella gita soddisfacente e molto appagante, per cui non sarebbe male l’idea di tornare con lo stesso percorso dell’andata, magari gustando con più calma l’incredibile valle, considerando anche che il ritorno impegna comunque tempo e fatica. L’eventuale presenza di neve, tra l’altro, sconsiglierebbe il proseguo dell’escursione verso il M. Frerone, da effettuarsi preferibilmente in estate quando le giornate sono anche lunghe… 

 

Proseguimento dell’escursione, concatenamento col M. Frerone

Ridiscesi al valico, si prosegue in discesa sul sentiero (sempre n. 79) in direzione est, perdendo velocemente quota, su terreno che si alterna a tratti pietrosi, a tratti erbosi, tra rocce montonate e rododendri. Ben presto appaiono sotto di noi le Foppe di Braone, caratterizzate da alcuni pianori intorbati e/o sabbiosi, percorse da un torrentello e attraversate dal Sentiero 38 che congiunge il Rif.Gheza al Passo del Frerone. Lo si intercetta alla quota di circa 2230 metri seguendolo a destra verso il Passo del Frerone, congiuntamente al 79 (è cmq possibile ad un certo punto, tagliare verso destra per rimanere più alti e a vista andare ad intercettarlo ad una quota più elevata, rimanendo incerti se conveniente..). Raggiunto l’ampio valico (m 2456), dopo un’oretta abbondante dalla Porta di Stabio, rimane il tratto più faticoso da affrontare, cioè quello che ci separa dalla vetta del M. Frerone, non tanto per la ripidità della cresta est del monte, comunque sostenuta, ma per la fatica che ora comincia a farsi sentire. E’ ovvio, se si è conoscitori della zona o cmq osservando la mappa, che si può decidere di rinunciare alla vetta e aggirare la montagna col Sentiero n.1, raggiungibile verso sud su sentiero segnato.

Dal Passo del Frerone all’omonima cima si percorre, come anticipato, la cresta (sentiero n. 79) che risulta essere abbastanza ripida, ma la traccia è ben marcata e mai troppo esposta se non nell’ultimo brevissimo tratto finale. Sulla cima è presente il classico palo di ferro (punto trigonometrico) che è facile incontrare su varie cime (utilizzato dai topografi del recente passato per individuare con esattezza le sue coordinate). Ci si trova a 2673 metri, quota più elevata di tutta l’escursione e punto privilegiato per il panorama: la vista può spaziare in tutte le direzioni, sia verso le montagne dell’Adamello, sia verso la Concarena e le Orobie, sia verso la Vallecamonica, sia verso il vicino Cornone di Blumone.

Dal Frerone, si prosegue verso sud sull’evidente sentiero che ad un certo punto inizia a degradare zigzagando, verso il sottostante vallone, da taluni chiamato “Scudèla del Frer”, raggiungendo il suo punto terminale, dove a destra diparte il Costone di Val Bona, mentre centralmente ci convoglierebbe direttamente nella Val Bona, valida alternativa per la discesa verso Bazena. Ci si mantiene invece sul sentiero (79) che svolta decisamente a sinistra, direzione est, percorrendo successivamente, in falsopiano, le pendici dirupate meridionali del M. Frerone, dove in un breve tratto alcune catene aiutano a superare un canale roccioso esposto, comunque facile. Subito dopo si raggiunge il Sentiero n.1, appena sotto al Passo di Val Fredda (m 2321) col quale, verso sud, percorsi circa 3 km su traccia comoda, si giunge nei pressi della Malga di Val Fredda (m 2045) ed al piccolo valico dove, verso destra e oltrepassata la malga, una stradina conduce alla non lontana Malga di Val Bona (m 2020), mentre verso sinistra, il sentiero n. 1 scende velocemente verso Bazena. Se invece si vuole passare dal vicino bivacco del Pastore, opzione consigliata, le alternative sono svariate: tenere presente che la bella struttura, inaugurata nel 2016 grazie ad un lavoro di recupero da parte degli Amici della Montagna e volontari di Breno, è ubicata al termine della Val Bona, alla quota di 1934 metri, ed è un poco decentrata dal sentiero n.1 rimanendo parzialmente nascosta alla vista di chi lo percorre; A – si può decidere di percorrere la mulattiera che conduce alla Malga Val Bona e quando questa svolta a destra, tagliare decisamente in discesa costeggiando il torrente, dove poco sotto all’attraversamento dello stesso, un sentiero porta al bivacco. B -  continuare in discesa rimanendo sul sentiero n.1 per poche decine di metri per abbandonarlo scendendo a destra su un valloncello erboso in fondo al quale, dietro ad un dosso, c’è il bivacco. C – abbandonare più avanti il sentiero n.1, scendendo sulla destra individuando il percorso per scendere al bivacco, che a tratti risulta visibile. Si allega per comodità una immagine di Google che potrebbe aiutare. 

Dal bel bivacco, una comoda sterrata conduce rapidamente ad intercettare quella utilizzata dal sentiero n.1 per scendere alla sottostante località di Bazena (m 1802), dove il n.1 continua verso sud attraversando il grande prato pascolivo, oltre il quale prosegue su di un’ampio e antico tracciato sino a raggiungere, in discesa, il Ponte di Fontanazzo alla quota di circa 1480 metri e la strada sterrata. Con quest’ultima si oltrepassa un torrente, all’altezza di un tornante, oltre il quale si continua sino ad attraversare le case di Campolaro, superate le quali si perviene alla strada asfaltata, chiudendo il lungo giro.

 

    Cartina                                                                                                         Cartografia Ingenia     mappa 

Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Campolaro

1406

M. Stabio

2535

1129

h. 3.30

8,6

E/EE

15/07/2022

11/11/2020

16/07/2019

08/07/2017

19/07/2013

M. Stabio

2535

Passo

del Frerone

2456

-301

+222

h. 1.15

1,8

E+

08/07/2017

Passo

del Frerone

2456

M. Frerone

2673

217

h. 0.35

1

EE

M. Frerone

2673

Bivacco

del Pastore

1934

-739

h. 1.30

5

EE/E

Bivacco

del Pastore

1934

Campolaro

1406

-528

h. 1.30

4,6

E

 

 

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Pian di Campo

Malga Bassa di Stabio

Alpeggio alto di Stabio

Ruscelletto

Un pianoro erboso

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Laghetto della Sorba

Laghetto della Sorba

Laghetto della Sorba

Laghetto della Sorba

Panorama salendo alla Porta di Stabio

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Salendo alla

Porta di Stabio

Alla Porta di Stabio

La cresta del M. Stabio

La croce sullo Stabio

La croce sullo Stabio

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Ettore

Panorama dalla vetta del M. Stabio

Al centro il Blumone

Scendendo verso le Foppe di Braone

Si vede il Pizzo Badile

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Foppe di Braone salendo al

Passo del Frerone

Residuo di neve sotto il Passo del Frerone

Il Blumone dal

Passo del Frerone

Il Blumone salendo al Frerone

Fioriture sulla cresta

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La cresta esposta appena percorsa

Sul Monte Frerone

Grande panorama

Momento di riposo

Il tratto attrezzato scendendo

dal M. Frerone

 

 

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