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(seconda parte)Sopra i 2000

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SCHEDA

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Passo di Ignaga o di Casinelle (m 2525) – dalla Valle Adamè al Lago d’Arno

Il Passo di Ignaga è situato sulla lunga dorsale che fa da spartiacque tra le valli bresciane (Adamè e di Saviore) e le valli trentine (di Fumo e di Daone), nel gruppo dell’Adamello; per la precisione si trova a 2525 m s.l.m., tra il Monte Ignaga (m 2650) e il Monte Marosso (m 2688). E’ attraversato dal sentiero alpino n. 1 dell’Adamello, chiamato anche alta via dell’Adamello perché percorribile in più giorni e suddivisa in tappe. Il percorso è segnalato dal consueto segnavia del CAI costituito da strisce bianche e rosse con il numero 1. In questa escursione tuttavia si percorre solo parzialmente la tappa che collega il Rifugio Lissone (m 2020) al Rifugio Maria e Franco, perché giunti al Passo di Campo (m 2298) si abbandona il CAI 1 per continuare con il sentiero CAI 20 sopra la conca del Lago d’Arno. Per effettuare questa escursione in giornata senza aver pernottao al Rif. Lissone, è necessario raggiungere quest’ultimo partendo dalla località “Rasega” (m 1174) di Valle di Saviore, con tempi sulle 2 ore, come evidenziato nella relativa scheda; così facendo una volta oltrepassato il Lago d’Arno con la lunga “traversera” si può chiudere l’anello scendendo alla “Rasega” col CAI 20.

Questa escursione prende spunto dalla XXXIV Traversata Alpina effettuata nell’agosto 2015 dal Gruppo Alpini di Paspardo e che ne ha caratterizzato la seconda giornata. Nel primo giorno la Traversata ha ricalcato la tappa adamellina che collega il Rif. Prudenzini al Rif. Lissone tramite il Passo di Poia (m 2810), consultabile nella relativa scheda.

Al passo di Ignaga sono ancora presenti i ruderi delle fortificazioni realizzate durante la Prima Guerra Mondiale.

 

Itinerario:

Lasciato il Rifugio Lissone alle spalle, seguendo i segni bianco/rosso del segnavia CAI 1, ci si incammina sul sentiero inizialmente pianeggiante, verso la vicina e stretta valletta che ripida scende dal Passo di Forcel Rosso posto a destra del Corno di Grevo (m 2867); nel tratto che precede l’attraversamento del torrente il sentiero perde un poco di quota e risulta anche attrezzato di corde, quindi risale dalla parte opposta e con moderata pendenza inizia ad aggirare le pendici del Monte Foppa (m 2751) in direzione sud-ovest con lo scopo di raggiungere la dorsale nord del Monte Ignaga (m 2650). Mano a mano che si sale sul costone prativo, volgendo lo sguardo a ritroso si può vedere chiaramente l’irto sentiero che collega la sottostante Valle di Saviore con la valle Adamè, e il torrente Poia che impetuoso precipita dal bacino situato nei pressi del Rif. Lissone; altrettanto soddisfacente è la visuale a occidente su tutta la Valle di Saviore e in alto di fronte a noi sul M. Marosso e il M. Campellio. Raggiunta la dorsale citata, in gran parte rocciosa, inizia il momento più impegnativo dell’escursione, dove il tracciato (comunque in buono stato e attrezzato nei punti più esposti o difficili) raggiunge e affronta le creste del Monte Ignaga, e con alcuni saliscendi, anche su tratti di arroccamenti della Grande Guerra, veramente a strapiombo, raggiunge il Passo di Ignaga (m 2525), sul confine con il Trentino. Qui sul passo inizia un lungo avallamento, con numerosi resti di trincee della Grande Guerra, che interrompe le cime che separano, sulla sinistra orografica della valle Adamé, la Valsaviore dalla val di Fumo, ed è possibile scorgere verso est in basso, parte del Lago di Malga Bissina.

Ora si prosegue su mulattiera ex militare, a saliscendi, per aggirare alcuni speroni rocciosi, fino a raggiungere Passo d’Avolo (m 2580). Il passo d’Avolo è una incisione poco profonda sullo sperone di rocce che delimitano a Nord la conca d’Avolo e si protendono verso Est quasi perpendicolarmente alla val di Fumo delimitando anche la conca del lago di Campo; è tutto attorniato di residui di manufatti della grande guerra. Si affronta quindi uno scosceso pendio morenico costellato da muri a secco, residui di baraccamenti della prima guerra mondiale e si continua la discesa stando ai margini esterni della conca che contiene il laghetto d’Avolo (m 2393), in parte su secca prateria, in parte su morena, (con gran visuale sullo stupendo Lago di Campo e verso il Re di Castello) fino a raggiungere le rocce sottostanti dalle quali scende l’emissario del laghetto e che si superano con cautela, calandosi tramite alcuni tratti attrezzati con corde fisse, staffe e catene. Si continua in discesa su alcuni tornanti e quindi si risale per aggirare un promontorio dopo il quale il tratto diventa orizzontale e perviene al Passo di Campo (m 2298). Qui vi sono i resti di parecchie opere militari, soprattutto sugli ultimi speroni calcarei della Sega d’Arno, alla nostra sinistra; in particolar modo trincee e gallerie scavate nella roccia con gli accessi lato lago d'Arno e con le postazioni delle armi lato Val di Fumo in quanto il passo costituiva confine di stato fino al 1918 e quindi fronte di guerra fino alla stessa data.

Al passo di Campo, ignorato il sentiero trentino SAT 242 che scende a sinistra con destinazione l’idilliaco Lago di Campo (vedi scheda), si abbandona il n. 1 (che terminerà la tappa al Rifugio Maria e Franco) e si imbocca a destra il sentiero CAI 20 iniziando così la “traversera”, lunga oltre 4 km, che in quota consentirà appunto di attraversare longitudinalmente tutto il coster di destra della conca del Lago d’Arno. Dopo nemmeno mezz’ora di cammino dal passo, una alternativa è offerta dal sentiero (CAI 89A) che si stacca sulla sinistra per scendere ad intercettare il n. 89 che costeggerà tutto il lago, ma conviene rimanere in quota e proseguire dritti perché oltre a risparmiare sul dislivello, ad un certo punto è possibile vedere i ruderi della Ex Caserma Campellio, posti poco sotto al sentiero, con la possibilità di scendere a visitarli. Terminata la “traversera”, il sentiero CAI 20 aggira il Monte Zucchello ed entra nella Valle di Saviore terminando la sua lunga corsa alla “Rasega”.

guarda le foto                                                                                           Cartografia Ingenia         mappa

Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Rifugio Lissone

2020

Passo di Ignaga

2525

505

h. 2.15

3

EE+

08/08/2015

Passo Ignaga

2525

Passo di Campo

2298

+55        -300

h. 1.45

3

EE

Passo di Campo

2298

Località Rasega

1174

-1124

h. 2.40

8,5

E

 

 

 

 (seconda parte)Sopra i 2000