Escursione impegnativa
La Cima Monticello (m 3152) e la Piramide ovest di Somalbosco (m 3087), sono
già state oggetto di escursioni distinte, le cui descrizioni sono presenti
nel Sito, ognuna con la rispettiva SCHEDA.
Si ricorda che ci si trova sulla cresta panoramica che divide la Valle di Canè a ovest e la Valle delle Messi a est, zona che per la
gran parte è inserita nel Parco Nazionale dello Stelvio. Le singole salite alle
due cime, così come le discese, si equiparano come difficoltà e tempistica,
forse più lunga quella alla Monticello, forse un poco più impegnativa
quella alla Piramide Ovest di Somalbosco (per assenza di sentiero), meta quasi sconosciuta. In questa escursione
si vuole concatenare le due cime, andando
a realizzare un’affascinante anello, molto
panoramico, solitario ed avventuristico, il cui
inizio è costituito dal Bivacco
Valzaroten (m 2212) mentre la partenza dell’escursione è Cortebona (m 1766), oppure Canè (m 1520),
allungando il già impegnativo itinerario.
Itinerario
Partenza quindi dalla località Cortebona (m 1766), raggiungibile in auto negli orari consentiti e
regolamentati, oppure dal parcheggio di Canè (m 1520).
Punto di appoggio e
punto di inizio dell’anello, come già accennato, risulta essere l’ormai
noto Bivacco Valzaroten (m 2208) che si
raggiunge col Sentiero Cai 165, seguendo
le indicazioni già presenti nel sito alla relativa SCHEDA, oppure consultando indifferentemente la SCHEDA
per la salita alla Monticello oppure quella alla Piramide.
Dal bivacchetto, sempre avvalendosi delle indicazioni descritte nella SCHEDA
relativa alla Cima Monticello, oppure relativa al Passo di Val Canè, continuando sul Cai 165, si risalgono
i costoni (dove è facile avvistare gli
stambecchi) che precedono la conca dei Laghetti
di Pietra Rossa (m 2585). Successivamente si raggiunge il Passo di Val Canè (m 2674) che offre una grande visuale sulla Val Grande. Al passo, il
sentiero assume la segnaletica 165a volgendo
decisamente a destra e da qui in poi sarà molto difficile incontrare
qualcuno. Comincia un tratto abbastanza ripido, sempre su sentiero, sul
quale si avanza verso nord-est per salire, tra sfasciumi e ghiaioni, il crinale che divide la Val Grande dalla Val di
Canè in direzione delle Cime di Pietra Rossa, passando sotto il loro culmine posto a quota 2867
metri, che strapiomba nella sottostante Val
Grande. Dalle Cime di Pietra Rossa, si
prosegue seguendo le tracce e i radi segnavia sino a quando la pendenza diminuisce e dove,
attenzione, su di un dosso (m 3100 circa)
poco distante dal percorso e che si può risalire deviando temporaneamente
dalla traccia principale, è situata una sacra
figura stilizzata realizzata con bacchette di ferro, opera di un certo
Natali Mario. Il punto è molto panoramico,
situato al vertice del vallone sottostante e qualche foto è d’obbligo. Con breve discesa si riprende la traccia,
giungendo quindi al margine sud-ovest (m
3080) del piccolo ghiacciaio, o di quel che rimane, di Cima Monticello (l’unico
rimasto nell’Ortles-Cevedale bresciano, assieme al suo fratello del
versante nord-est, chiamato anche giacciaio di Pietra Rossa), andando
poi ad aggirare sulla destra la conca che lo
ospita, in fondo alla quale si nasconde un
neonato bacino, che potrebbe essere ricoperto di neve o ghiaccio
fino a luglio. Si continua verso est, in
leggera salita, dirigendosi verso una sella situata sullo spartiacque con
la Valle delle Messi dove, poco prima, si incontra un altro neolaghetto glaciale alla quota di circa 3120
metri, (questi
due laghetti glaciali rappresentano i laghi più giovani ed alla più alta
quota dell’intera provincia). Infine si piega a sinistra per
andare a risalire, ad intuito, l’ultimo tratto, tra
rocce, sassi e qualche nevaio, che ci
separa dalla meta, successivamente evidenziata
da un omino e posta sul crinale che la congiunge alla Punta di Pietra Rossa (m 3275): a dire il
vero, su alcune cartine, la Cima Monticello è indicata anche, forse
erroneamente, un poco più a sud-est e oltre
il neolaghetto glaciale, mentre l’omino
raggiunto si trova nei pressi del punto d’incontro di quattro
Comuni (Vezza d’Oglio, Vione,
Temù e Ponte di Legno) punto che dovrebbe rappresentare proprio la
Monticello, ma poco importa, perché il balcone è veramente straordinario il
cui panorama comprende anche tutto l’Ortles-Cevedale.
CONCATENAMENTO
Si ritorna nei pressi del ghiacciaietto, dopo esser passati nuovamente vicino al laghetto più alto, ripercorrendo più
o meno lo stesso itinerario di salita. Da qui, invece di tornare a valle
con lo stesso percorso, ci si abbassa un poco verso sud-est percorrendo la
larga rocciosa cresta, ignorando sulla destra eventuali segni e/o tracce
che ci immetterebbero sulla variante che sale dai Laghetti di Pietra Rossa,
variante usata per il ritorno in occasione della gita alla Monticello già
citata. Dopo aver aver percorso circa 300 metri e perso poco più di 20 metri la direzione assume
il verso est e si ricomincia, con moderazione, a salire
verso il crinale ben evidente di fronte a noi, evitando di seguire,
anche qui come in precedenza, eventuali tracce e/o segni dell’itinerario
che sale direttamente dal Bivacco Valzaroten sfruttando l’omonimo ripido
Vallone. In pratica stiamo percorrendo
orizzontalmente la parte superiore della Valzaroten, più o meno a quota
3100/3130, rimanendo poco sotto a delle culminazioni pietrose, mentre
davanti a noi, più in basso e verso
sud-est, è già visibile la Piramide di Somalbosco. Superate alcune pozze, a volte semighiacciate,
si raggiunge il crinale dove inizia il tratto
più impegnativo di tutta l’escursione, ma non troppo difficile: si
tratta di aggirare sulla destra dei roccioni
strapiombanti seguendo la logica di un’irregolare cengione pietroso,
dove nei pochi punti più erti, risulta necessario usare anche le mani.
Nella sostanza, si perdono circa 80/90 metri di quota per raggiungere l’imbocco di un canalone, alla cui base appare
il più grande dei Laghetti di Somalbosco (m
3000), dove il percorso ritorna più facile. Raggiunto lo specchio d’acqua,
lo si aggira preferibilmente sulla destra sino
alla sponda sud dalla quale si punta verso la stretta cresta nord della
piramide, la quale va poi risalita, con qualche passo di facile
arrampicata, sino alla sommità indicata da un’
omino.
Panorama grandioso in
tutte le direzioni, specie verso sud dove
si ergono la Piramide est di Somalbosco, le Cime del Coleazzo e le montagne
Adamelline, mentre verso nord spicca ancora
la Punta di Pietra Rossa e la Monticello salita poche ore prima. Si ricorda
che i laghetti di alta quota (m 3000/3030) posti
sul crinale in direzione della Piramide di Somalbosco, da cui prendono
il nome, sono stati scoperti solo nel 1989 e fanno parte anch’essi dei
laghi alle più alte quote di tutta la provincia di Brescia, soventemente
corredati da ghiaccio e neve.
Il ritorno segue quello
già descritto nella SCHEDA relativa alla Piramide ovest di Somalbosco: in
sostanza, dopo aver ripercorso in discesa la
cresta nord, si ritorna verso il laghetto più basso e più grande, senza
raggiungerlo, svoltando più alti verso sinistra in
modo da imboccare il ripido vallone pietroso, abitato dai camosci e parallelo a quello più grande della
Valzaroten. Se si scende fino al laghetto,
eventualmente per concedersi una bella sosta, ricordarsi che bisogna
risalire qualche minuto per imboccare giusti la discesa. Si scende valutando a vista il percorso migliore, per
evitare tratti troppo ripidi o troppo pietrosi, a volte seguendo labili
tracce forse lasciate dai selvatici, sino a
quando il vallone si restringe e si intuisce che va a terminare con un
salto, occorre quindi tagliare gradualmente
verso destra, per andare ad individuare delle tracce di sentiero che passano nei pressi di un’evidente spuntone roccioso e che
rappresenta il riferimento sicuro per
rientrare, con un breve e ripido sentierino, sulla
Valzaroten alla quota di circa 2400 metri. Oramai è ben visibile e vicino
il bivacco Valzaroten (m 2212) sotto di noi, che si raggiunge facilmente in
pochi minuti seguendo la logica del costone.
Dal bivacco si ritorna a Cortebona con il
consueto sentiero 165.
Earth file Gpx Cartina Cartografia
Ingenia mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Cortebona
(Canè)
|
1766
|
Cima di Monticello
|
3152
|
1386
|
|
h. 4.00/4.30
|
7,4
|
EE
|
10/06/2022
|
Cima di Monticello
|
3152
|
Piramide ovest di
Somalbosco
|
3087
|
-239
+173
|
|
h. 1.40
|
2,3
|
EE+
|
Piramide ovest di
Somalbosco
|
3087
|
Cortebona
|
1766
|
-1321
|
|
h. 2.20
|
5,3
|
EE+
|
|