La selvaggia Val Varadega, già vista in
occasione dell’escursione all’omonima cima, è un’appartato angolo
settentrionale del Mortirolo, che si insinua tra le
Cime di Grom da una parte e i monti Resverde
e Mortirolo dall’altra. L’ambiente naturale è molto aspro che viene
però allietato nel periodo estivo da copiose fioriture, mentre non è da
meno la fauna costituita da una ricca popolazione di marmotte e dalla
presenza di stambecchi, camosci ed aquile. Dalle vette che contornano
questa valle, quasi tutte facilmente raggiungibili, si godono vastissimi
panorami sia sui monti camuni, sia su quelli valtellinesi. In questo ambito,
l’escursione propone il concatenamento di due cime, a torto poco
frequentate, come il M. Mortirolo (m 2374) e il M. Resverde (m 2349) la cui
propaggine meridionale termina col Piz delle
Casucce (m 2272), già visitato nell’omonima
gita. Il passaggio nella parte finale di questo lungo itinerario, dal
lago del Mortirolo e dall’annesso bel rifugio,
costituisce senza dubbio un’occasione per degustare l’ottima cucina
proposta dai gestori.
Itinerario
Lasciare l’auto poco dopo Monno,
in uno spiazzo sopra al campo sportivo (m
1150), che si trova a lato (sinistro) della strada per il Mortirolo, oppure
proseguire per poche centinaia di metri fino ad
un ampio tornante (destra), dove si stacca la vecchia strada
che prosegue diritta. Nel periodo invernale la strada principale viene
chiusa appena dopo detto tornante. Ovviamente nella bella stagione, chi
volesse risparmiare tempo e dislivello, può salire fino al ponte Palù.
Ci si incammina sulla vecchia strada asfaltata, che in direzione
nord sale dritta nella Valle del Mortirolo, ed in meno di un’ora, superando
in sequenza alcune località segnalate da
opportune insegne di legno, interseca la strada principale a circa m. 1630
s.l.m.. Si prosegue per un centinaio di metri fino a poco prima del ponte Palù, dove si prende sulla destra una
ripida stradina ( freccia segnaletica per il Monte Pagano); appena
oltre si incontra il CAI 3, diretto verso la
Valle di Grom e il Pianaccio, e lo si segue, mantenendo la sinistra al
bivio che si incontra quasi subito (a destra la strada prosegue col
145 verso il Pagano). Superato il torrente tramite un ponticello si
perviene ad una cascina diroccata (Grom),
dove si abbandona il CAI 3, per seguire verso nord una evidente
traccia che risale i pascoli molto
umidi di Varadega. A questo punto c’è la possibilità di tagliare verso sinistra per raggiungere più in alto la strada asfaltata, che proviene dalla deviazione situata prima del Passo del
Mortirolo: bisogna soltanto trovare un punto conveniente dove poter
superare il torrente che scende dalla Val Varadega, soluzione consigliata
qual’ora ci sia neve, (come in questa escursione) perché risulta più comodo
camminare o ciaspolare sull’ampia carreggiata;
altrimenti si può proseguire diritti su sentiero tracciato sino a
raggiungere la già citata strada, più avanti, precisamente al tornante situato vicino alla strada militare che si inoltra nella Val
Varadega.
In entrambi i casi, ci si
incammina sulla citata mulattiera militare segnalata col N. CAI
73. Si sale, passando dopo circa 10 minuti, poco sotto alla malga Casere del Comune (m 2000 circa). Fatti
alcun tornanti, il sentiero 73 si stacca sulla destra per dirigersi verso
la cresta oltre la quale s’estende la conca dei Laghi Seroti. Si mantiene invece la mulattiera e con altri
tornanti si raggiunge la sella del Passo di Varadega (m 2260), in poco più di
un’ora dall’imbocco del vecchio tracciato di guerra..
Si abbandona il percorso
militare che prosegue verso la fortificata Cima
Varadega e si punta decisamente verso la
cresta nord del M. Mortirolo iniziando così la parte più impegnativa,
ma più divertente dell’itinerario. Ovviamente si
rimettono sugli zaini eventuali ciaspole e se opportuno si calzano i
ramponi (nel nostro caso non servivano). Inizialmente la salita è
abbastanza facile perché la cresta non risulta essere ne troppo ripida ne troppo esposta, questo
sino ad una prima elevazione posta alla
quota di 2361 metri. La cresta prosegue in
piano larga e facile per pochi metri sino
ad un tratto in discesa altrettanto facile
che conduce all’attacco di un breve e ripido
canalino che anticipa la cima del Mortirolo.
Si raggiunge così la massima elevazione dell’escursione in circa 45 minuti
dal Passo di Varadega. Naturalmente la vista regala ampi panorami su tutta la Val Varadega, verso le montagne dell’Adamello e sulla Valtellina. Un breve tratto di cresta non difficile ci separa dai visibili pianori situati alla base della
bonaria cima del M. Resverde (m 2349).
Superati gli avvallamenti si perviene alla
vetta dalla quale ora è visibile anche la
Vallecamonica. Un altro facile tratto di cresta consente di raggiungere
la croce del Piz delle Casucce (m 2272),
dal quale si domina tutta la conca del
Mortirolo. (Si ricorda che il Piz delle Casucce è già stato oggetto di
una bella escursione presente sul sito).
Sono passate 5 ore abbondanti
dall’inizio di questa insolita gita, ma d’ora in avanti è quasi tutta
discesa: dapprima si cala ripidamente col
sentierino sino al sottostate e magnifico bosco di pini mughi, quindi si passa dal vecchio Passo del Mortirolo per giungere
infine sulla carrozzabile per il Pianaccio.
La si segue verso destra per poche decine
di metri sino al bivio con la strada del Mortirolo. Poco oltre, un cartello indica la
stradetta che in quindici minuti conduce al
Lago e al Rif. del Mortirolo (m 1783).
Per il ritorno alle auto, si scende tramite
il sentiero delle ciaspole che parte
verso sinistra poco sotto al rifugio e che si inoltra verso la Valle del Mortirolo dove una facile mulattiera in circa 30 minuti
raggiunge la vecchia omonima strada, dopo aver attraversato il torrente su
di un antico e suggestivo ponte ad
arco. In breve si scende al tornante e alle auto. Calcolare un’ora dal rifugio.
Cartografia
Ingenia mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
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Monno
(tornante)
|
1250
|
M. Mortirolo
|
2374
|
1124
|
|
h. 4.00
|
|
E/EE+
|
26/01/2019
|
M. Mortirolo
|
2374
|
Rif. al Lago del Mortirolo
|
1783
|
-600
|
|
h. 2.15
|
|
EE+/E
|
Rif. al Lago
del Mortirolo
|
1783
|
Monno
(tornante)
|
1250
|
-533
|
|
h. 1.00
|
|
E
|
|