Il Monte Pagano, situato a poca distanza dai
confini meridionali del Parco Nazionale dello Stelvio (settore Camuno), pur
essendo di modesta quota (m 2348),
risulta essere straordinariamente panoramico in tutte le direzioni ed in special
modo verso le montagne della Valtellina,
dell’Adamello e su parte dell’alta Vallecamonica, tanto che durante la
prima Guerra Mondiale costituì un punto strategico delle retroguardie
italiane. Infatti sulla sua cima è possibile visitare le fortificazioni, ancora in buono stato, che
cintano l’ampia elevazione e che un tempo rappresentavano appunto il Forte
del Monte Pagano. Una stradina militare, per molti tratti ancora ben
conservata, consente di raggiungere il forte risalendo il versante
sud-occidentale del monte mentre un’altra, ormai ridotta a sentiero, ne
percorre longitudinalmente le pendici orientali.
L’escursione classica
sul M. Pagano, già presente in questo sito nella relativa scheda, prevede che sia effettuata partendo
dalla zona del Mortirolo e precisamente dalla località Ponte Palù (m 1630)
ed è caratterizzata da tempi e dislivelli abbastanza contenuti. Così non è
per questo itinerario, la cui partenza avviene da Grano di Vezza d’Oglio e
avente come prima destinazione il Pianaccio,
dal quale per cresta raggiunge la cima del Monte Pagano, quindi effettua il
periplo dello stesso ritornando al Pianaccio ed infine, passando dalla
malga di Val Bighera, scende verso la Val Grande attraverso la Val di
Paraolo per chiudere l’escursione a Grano. Una sorta di doppio anello
quindi ed in sostanza due itinerari in uno che nel loro complesso
richiedono circa sei ore e mezza di tempo e 1200 metri di sola salita.
Itinerario
Superata la piccola
frazione Grano (m 1230) di Vezza d’Oglio, situata all’imbocco orografico
destro della Val Grande, si può lasciare l’auto poco oltre, negli spazi
destinati al parcheggio oppure in alcuni slarghi
prima del divieto di accesso (circa m 1300). Si imbocca subito la prima
strada acciottolata che sale verso sinistra, ignorando quella che dritta
entra in Val Grande (da lì si ritornerà al termine dell’escursione), seguendo le indicazioni per Cormignano,
piccolo agglomerato di case con una chiesetta,
che in pochi minuti si raggiunge (m 1400). Ignorando le deviazioni, si
continua sulla comoda sterrata che, mai
ripida, sale gradualmente con lunghi tratti
dritti ed alcuni tornanti, fino ad intercettare la strada asfaltata che sale da Incudine a quasi
2000 metri di quota. Si segue la carrabile che dopo alcuni tornanti ed un lungo aggiramento, raggiunge la zona del Pianaccio nei pressi di un’area pic-nic. Ampia è la visuale sulla vasta piana dove è situata la Malga Salina bassa, racchiusa tra il
M.Pagano e le Cime di Grom, mentre non è da meno verso la Val Bighera e la conca che racchiude i numerosi
laghi Seroti.
Raggiunte le frecce direzionali ben visibili dall’area
pic-nic, si segue il sentiero CAI 145 puntando verso l’evidente crinale che scende
dal Pagano. La traccia rimonta in cresta e la percorre, anche su tratti un poco esposti ma mai difficili, ed in circa
40 minuti raggiunge le fortificazioni e l’ampia
sommità del M. Pagano, con la cima indicata da una misera croce di legno. Indubbiamente,
vista la posizione strategica della montagna,
il panorama può spaziare in tutte le direzioni a 360 gradi, concedendo ampi
scorci sul dirimpettaio gruppo Adamello-Presanella,
su molte cime della Vallecamonica, della Valtellina e sul Bernina.
Il ritorno verso il
Pianaccio, punto necessario da raggiungere per ridiscendere a Grano, oltre
che ripercorrendo ovviamente a ritroso la cresta, si può effettuare, come
previsto per questa gita, realizzando il periplo del Monte Pagano: si esce
dalla fortificazione verso il lato che guarda
la Valle di Grom, in modo da seguire la
sottostante ed evidente traccia militare che piano piano conduce verso le pendici sud-ovest, dalle quali si
domina la conca del Mortirolo e quindi, su
strada militare ancora in buono stato, si perde gradualmente quota fino
ad incontrare il bivio segnalato (m 2000
circa), dove si abbandona il sentiero principale CAI 145 ( che scende verso
Ponte Palù), per prendere la variante CAI 145A, che taglia a
mezza costa integralmente le pendici orientali del M. Pagano e che in moderata salita riconduce al Pianaccio.
Raggiunta nuovamente l’area di pic-nic, si scende quindi verso il vicino Col Carrette di Val Bighera
(punto principale per le escursioni ai laghi Seroti) dove si segue la
sterrata (CAI 3/2) che in poco tempo cala alla malga di Val Bighera (m 1990).
Seguendo sempre le facili indicazioni per Vezza d’Oglio, su bel sentiero attraverso la Val Paraolo, si
raggiunge la Val Grande a Piazzabue, dove meno
di 2 km di facile mulattiera ci separano dal parcheggio
sopra Grano e dalla conclusione della lunga ma soddisfacente
escursione.
Cartografia Ingenia mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Grano
|
1300
|
Pianaccio
|
2162
|
862
|
|
h.
2.15
|
|
E
|
22/11/2017
|
Pianaccio
|
2162
|
Monte
Pagano
|
2348
|
186
|
|
h.
0.45
|
|
EE
|
Monte
Pagano
|
2348
|
Pianaccio
|
2162
|
-320
+134
|
|
h.
1.30
|
|
E+
|
Pianaccio
|
2162
|
Grano
|
1300
|
-862
|
|
h.
1.45
|
|
E
|
Nota: il tempo è riferito alla sola salita o
all’andata!
|