Il Piz Tri (m 2308) è una importante e
conosciuta Cima (soprattutto per lo Sci-Alpinismo) dì quella lunga catena
di Vette Orobiche oltre i 2000 metri, della quale è l’estremo baluardo
Orientale. I versanti che più si prestano alla salita sono l’orientale e il
sud-occidentale, ma a questi si può giungere da diversi punti e senza
particolari difficoltà, come quello ad esempio già sommariamente spiegato e
pubblicato nella scheda relativa all’escursione con partenza da Loritto
di Malonno, col quale si risale la Cima dal versante sud sud-ovest.
In questa escursione si
raggiunge ugualmente il versante S-SO, ma
la partenza avviena da Lezza (frazioncina
di Malonno) e col ritorno, che sfruttando parzialmente il primo itinerario
permette di effettuare un’anello, un po’ lunghetto ma veramente bello.
Itinerario
Dalla frazioncina Landò
di Malonno situata a circa 1000 metri di altezza, è possibile continuare
sulla comoda sterrata fino a raggiungere la panoramica
località di Lezza (m 1128), dove si può comodamente parcheggiare poco prima dell’abitato. Si
attraversa il borghetto e si prosegue sulla
bella sterrata, superando quasi subito la
località di Narcos, sino al bivio che a sinistra porta in pochi minuti
alle baitelle del Campo di Landò (m 1442). Si
ignora questo bivio rimanendo sulla carrareccia, che cambiata direzione
prosegue dritta verso nord, in moderata
pendenza sino all’ultimo tratto, più ripido che precede la piccola località
Fienili Vento (m 1705), dove la vista si
apre con una bella veduta sulle vicine alte Vette Camune. Si oltrepassano le case e con un ulteriore chilometro e mezzo abbondante si raggiunge la Malga del Campello di Landò (m
1836). Poco prima della stessa, si abbandona la strada che prosegue in
leggera discesa e si prende il sentierino che si apre sulla destra. Con
pendenza più marcata si inizia a risalire
la costa sud-orientale del Piz Tri sino ad incrociare, intorno ai 2000 metri, il segnavia CAI 95 (7 – tratto di Sentiero 4 Luglio) che sale
da Santicolo e lo si imbocca sulla sinistra. La via tipicamente militare
prosegue aggirando il Piz Tri sulla dorsale del
versante sud sud-ovest e con qualche zig-zag guadagna rapidamente
quota, sino alla cuspide quasi piramidale
della meta che, senza troppe difficoltà, si
raggiunge sino alla croce di vetta e alla Madonnina poste a 2308 metri
di quota. Appena qualche
metro sotto il crinale, lato Vallecamonica, si trovano dei camminamenti
e delle postazioni di guerra.
La vista spazia sulla Vallecamonica
e Concarena, sulle Orobie Bresciane,
dal Bernina al Gran Zebrù, ed è grandiosa sul
gruppo dell’Adamello e sulla Valtellina.
La discesa si compie
per lo stesso itinerario sino al tornante di quota 2000, sul quale c’è il
bivio incontrato all’andata, dove si tiene la sinistra lungo il sentiero 95. L'ambiente cambia, ci si trova in una
conca ornata da una serie di pozze e laghetti, larici, zone quasi paludose e
rododendri. Sempre seguendo fedelmente il sentiero 95, si visita il
più grande di questi laghetti e, immersi in una marea di rododendri,
che varrebbe la pena visitare in giugno durante la loro fioritura, si perde
dolcemente quota sino ad attraversare una dopo l'altra una serie di belle
abetaie. Dopo alcune biforcazioni, alle quali si tiene la direzione (NE)
per le baite di Brunò, poco prima di giungervi si devia sulla destra verso
una radura dove sono presenti alcune sculture lignee di animali e
attraversata una strada si prosegue su una bella sterrata ombrosa (seguire
i segni bianco-rosso) inizialmente quasi piana, ma che ben presto cala di quota e intercettata una ampia
mulattiera, scende velocemente alla località Le
Muse. Qui i segni invitano a prendere il sottostante sentierino verso
sinistra, che rapido scende ad intercettare la strada che da Pradelbisso
sale verso il Monte Faeto, nei pressi di Vederdeì. Non si segue detta
strada principale ma mantenendo la destra al tornante, si continua dritti (direzione sud) passando
vicino alla casa sulla cui facciata sud è
visibile una meridiana. Ora, senza sorta di dubbio (e consultando la
cartina), è necessario mantenere la quota e la direzione sud sud-ovest,
evitando le “appetitose” deviazioni che scendono verso sinistra e che ci
costringerebbero poi ad abbassarsi troppo, con alcuni saliscendi si passa
prima dalla bella località Campaccio (m
1200) per giungere infine a chiudere il lungo
anello a Lezza.
Una considerazione post-escursione: L’anello in
questione è stato effettuato nel verso su esposto in quanto c’era
l’incertezza della quantità di neve che avremmo potuto incontrare, ma con
tutta probabilità questa escursione, specie nella bella stagione è
probabile sia più remunerativa effettuarla in senso inverso.
Cartografia Ingenia mappa
Partenza
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quota
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Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
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Lezza
|
1128
|
Piz Tri
|
2308
|
1180
|
|
h. 3.00
|
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E+
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12/11/2017
|
Piz Tri
|
2308
|
Lezza
|
1128
|
-1180
+150
|
|
h. 2.40
|
|
E+
|
Nota: il tempo è riferito alla sola salita o
all’andata!
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