Il Pianaccio è un’ampia elevazione
semipianeggiante (m 2162/2183), situata a nord-ovest di Vezza d’Oglio e a
nord-est del M. Pagano (m 2348). Sovrasta la vasta zona intorbata compresa tra il Col
Carette di Val Bighera (m 2093) e la Malga
Salina bassa (m 2101), ed è un bel balcone panoramico verso le montagne adamelline e al tempo stesso verso
le cime più elevate comprese tra il
Mortirolo e la Val Grande. Nella bella stagione è possibile raggiungere la
zona anche in auto, tramite la lunga stradina asfaltata di servizio alle
malghe che diparte proprio dalla strada che sale al Passo del Mortirolo. In
alcune escursioni presenti nel Sito, come quella ad es. relativa al M.
Pagano, il Pianaccio è già stato punto di passaggio e/o di sosta. La
descrizione di questo itinerario fa riferimento ad una gita effettuata nel
periodo invernale (gennaio), dove la presenza di neve, più o meno cospicua,
può rendere necessario l’uso delle ciaspole e al tempo stesso la
valutazione della stabilità del manto nevoso, in special modo dei costoni che sovrastano il tratto Malga di
Val Bighera-Col Carette.
Itinerario
Raggiungere Vezza
d’Oglio e salire alla frazione Grano (m 1230) oltrepassata la quale, dopo
una lunga salita, è possibile parcheggiare
negli appositi spazi (m 1300). Si segue la stradetta inizialmente acciotolata e quasi subito si
ignora il bivio sulla sinistra (indicazioni per Cormignano, dal quale
si passerà al ritorno), proseguendo sulla sterrata che quasi in piano si
inoltra verso la Val Grande. Superate diverse baite ristrutturate si
giunge ad un’altro bivio in
località Piazzabue, dove si mantiene la sinistra seguendo le indicazioni
per i laghi Seroti. Si percorre la
comoda strada in salita, che ben presto
incontra il sentiero CAI 3. Osservando
le puntuali frecce segnaletiche, si
risale la Val Paraolo sul bel
tracciato fino ad
entrare, dopo circa un’ora e mezza dalla partenza, nel Parco
Nazionale dello Stelvio, attraversando un ponticello. Subito dopo si
incontra nuovamente la segnaletica e
quindi si perviene alla Malga di
Val Bighera posta a circa 2000 metri di
quota. Ci troviamo all’inizio della Val Bighera, delimitata ad est
dal Corno dell’Omacciolo (m 2049), sulle
cui pendici corre il Sentiero dell’Asino che fa da collegamento con la Val Grande, mentre ad ovest è racchiusa
dalle creste che raggiungono il M. Seroti
(m 2658). A nord è sovrastata dall’ampia
Conca dei Laghi Seroti, raggiungibile col Sentiero 73. Dopo eventuale sosta
e contemplazione del magnifico scenario si prosegue in moderata salita, sulla mulattiera di
servizio alla malga. L’ampia strada è
evidente anche in presenza di neve e continua salendo in direzione sud con alcuni tornanti che precedono
il tratto dritto, dove bisogna porre
attenzione ad eventuali scariche di neve. Comunque in meno di 30 minuti
dalla malga, si raggiunge il Col Carette di Val
Bighera (m 2093), indicato anche dalla
segnaletica. Da questo punto è ben visibile (verso sud-ovest) la cresta che conduce al M. Pagano, che
diparte proprio dal Pianaccio, l’altopiano situato dinanzi a noi. Si attraversa la piana sino a raggiungere in
lieve salita la strada carrabile proveniente dal Mortirolo, che in presenza
di molta neve è individuabile da un segnale di
divieto stradale. Si sale quindi al Pianaccio superando le poche decine
di metri di dislivello, preferibilmente obliquando a destra (sud-ovest) verso la cresta del M. Pagano. Si passa
accanto a dei ruderi e quindi subito dopo si perviene all’ampio pianoro
dove è presente anche una piccola area pic-nic
(m 2162). La vera sommità del Pianaccio (m 2183)
è poco distante e ben evidente, più spostata verso est ed è indicata da
alcune pietre accatastate. Grande la panoramicità della zona che a 360
gradi può spaziare dalle montagne della
Valcamonica a quelle della Valtellina.
La strada proveniente
dal Mortirolo prosegue, oltre il segnale di divieto stradale su menzionato,
in moderata discesa aggirando a nord-est l’altopiano del Pianaccio con
destinazione Vezza d’Oglio o Incudine. E’ tramite questa gippabile quindi
che si fa ritorno. Ovviamente si evita di tornare a ritroso verso il punto
di divieto perché è più conveniente degradare direttamente dal Pianaccio
sul facile pendio prativo, tramite tracce o ad intuito, mantenendo la direzione sud-est sino ad
intercettare la strada prima della deviazione verso Cormignano e Vezza d’Oglio.
In circa 2 ore o poco meno e dopo essere passati dalla località di Cormignano si giunge al
parcheggio.
N.B. La
strada gippabile, transitabile in auto solo a chi è munito di permesso,
si presta bene per una bella e soddisfacente
ciaspolata sino al Pianaccio e ritorno, partendo dal parcheggio sopra
Grano e passando da Cormignano. Infatti fa parte
di uno dei numerosi itinerari per ciaspole dislocati in Alta Valle. Per la
sola salita calcolare al massimo circa tre orette. Alcune foto inserite a
fine scheda sono relative alla salita con ciaspole effettuata in data
26/12/2019, dopo le abbondanti nevicate di dicembre.
Cartografia Ingenia
mappa
Partenza
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quota
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Arrivo
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quota
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dislivello
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max
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Tempo
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Km
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Difficoltà
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Data
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Grano
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1300
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Pianaccio
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2183
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883
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h. 3.30
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E+
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20/01/2019
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