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   (seconda parte)Sopra i 2000                                                                                              

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Cima Monticello

SCHEDA

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Mappa

 

Cima Monticello (m 3152) dalla Valle di Canè

 

La bella frazioncina di Canè (Vione), rappresenta sicuramente il punto di partenza per delle bellissime escursioni nel Parco Nazionale dello Stelvio, sia nella valle vera e propria di Canè, sia nel territorio limitrofo ricco di località caratteristiche, di bei boschi, di belle mulattiere e di bei sentieri e che offre quindi molti spunti per svariati itinerari. Uno di questi è la salita alla Cima Monticello (m 3152), punto culminante della Valle di Canè, là dove le due dorsali (una da est e l’altra da ovest) che la racchiudono si congiungono, prima di proseguire con la cresta molto frastagliata verso la Punta di Pietra Rossa (m 3275). In realtà non è una cima vera e propria ma piuttosto è un pianoro sommitale situato al limite superiore sud-occidentale del ghiacciaio di Pietra Rossa, ormai ridotto a poche centinaia di metri. La sommità è costituita da un ammasso di sassi e da un piccolo ometto, ben visibile a stagione inoltrata quando la neve è pressoché scomparsa. E’ comunque molto panoramica e in assenza di nebbie è una bellissima balconata sulle sottostanti Valle delle Messi e Val Grande, mentre la vista puà spaziare fino al Tresero e San Matteo e forse anche al Gran Zebrù! Il percorso principale di accesso alla cima, descritto e consigliato in questa scheda, è quello (CAI 165) che passando dal Bivacco Valzaroten e dai Laghetti di Pietra Rossa raggiunge il Passo di Val Canè (m 2679), dove inizia la variante 165A  (non indicata sulle frecce direzionali), ma segnata con radi bolli e ometti. L’itinerario 165B invece prosegue in discesa, nella Val Grande verso il Biv. Occhi. In realtà ci sono altre 2 opzioni per salire verso la Monticello: 1) dai Laghetti si può risalire sulla destra l’erto pendio fino a guadagnare più in alto un vallone che bisogna seguire fino quasi in cima. Questo percorso può essere utilizzato come alternativa per la discesa. 2) direttamente dalla Valzaroten (il vallone che sale dietro al bivacco), ma pare che questo percorso sia molto faticoso e accidentato e quindi direi di escluderlo.

Itinerario

Raggiungere Canè, dove è possibile parcheggiare nell’area predisposta situata poco a nord-est delle case e vicino al torrente Fumeclo. Da qui sono già stati descritti sommariamente 2 facili itinerari presenti in questo sito, con segnavia CAI 165, che salgono nella valle, uno relativo al Bivacco Casere di Valzaroten (m 2212) e l’altro un poco più lungo che proseguendo oltre, raggiunge il Passo di Val Canè (m 2679). In questa escursione però, visto il notevole dislivello da effettuare, conviene proseguire in auto sulla strada acciottolata ma bella e comoda, fino a Cortebona (m 1766), dove a lato dell’area pic-nic e della strada c’è una discreta area per parcheggiare. Si risparmiano così almeno 30/40minuti di sola salita, tenendo presente che l’accesso è da effettuarsi entro le ore 9.00.

Sulla destra, poco dietro la baita di Cortebona e della vicina fontana, parte il sentiero che porta verso le Cime del Coleazzo, mentre a sinistra passato il ponticello carrabile, la strada conduce al vicino Agriturismo e ritorna verso Canè rimanendo al di là del torrente. L’itinerario in questione (CAI 165) invece avanza dritto e dopo aver superato una stalla, attraversa il corso d’acqua tramite un largo ponticello di legno. Si prosegue sulla sterrata sino a quando in prossimità delle indicazioni per una vecchia cava di marmo, si devia a destra inoltrandosi in un rado lariceto che via via lascia il posto ai rododendri e ai pascoli sino a quando, in prossimità di un’altra piccola area da pic-nic, diventa sentiero. Si attraversa quindi un’ampia radura adibita a pascolo, chiamata Plazzo della Casera (m 1940) e si raggiunge un piccolo ponticello di legno, oltre il quale il sentiero comincia a salire abbastanza ripido in direzione del Bivacco Valzaroten, dove non è difficile incontrare gli stambecchi. Raggiunta la piccola struttura, il tracciato continua zigzagando sul pascolo sino a superare un piccolo torrentello, oltre il quale il sentiero si fa più ripido e sassoso, superando due balze sino al dosso che immette nella conca dei Laghetti di Pietra Rossa (m 2585). In realtà uno dei laghetti appare quasi totalmente intorbato e d’estate sono ricoperti e/o circondati da colonie di bianchi eriofori. Dai laghetti si prosegue sempre sul sentiero ben segnato e indicato anche dalle frecce direzionali, sino a raggiungere molto presto il Passo di Val Cané (m 2679).

Al passo, le nuove frecce segnaletiche indicano solamente la direzione per il bivacco S. Occhi in Val Grande (CAI 165B) e quello appena percorso, per la Valle di Cané; tuttavia è risaputo che andando verso sinistra, direzione sud-ovest tenendo il crinale e i segni bianco-rosso, si percorre il sentiero 99 (detto dei camosci) mentre andando verso destra, direzione nord-est si percorre la variante 165A verso le Cime di Pietra Rossa e verso la Monticello. Si seguono quindi i radi segni, supportati da utilissimi ometti, per salire tra sfasciumi e ghiaioni, il crinale che divide la Val Grande dalla Val di Cané in direzione delle Cime di Pietra Rossa (m 2867), passando sotto la culminazione che strapiomba nella Val Grande. Il sentiero prosegue tra il crinale e un vallone e guadagnato alcuni dossi spunta su quel che rimane del ghiacciao di Monticello. Ora è ben visibile la sommità tondeggiante della cima e conviene girare un poco sulla destra andando a lambire un neolaghetto glaciale, e quindi svoltando a sinistra, tra sfasciumi e scegliendo il miglior percorso, si guadagna in breve la vetta (m 3152). Tenere presente che a seconda delle condizioni del ghiacciaio e/o della parte sommitale, potrebbero tornare utili i ramponi. Dalla cima il paesaggio è davvero notevole in tutte le direzioni e il Pietra Rossa, situato sul proseguimento della cresta appare davvero insormontabile.

Per il ritorno, conviene a mio avviso ripercorrere a ritroso il percorso sino in prossimità delle Cime di Pietra Rossa, dove invece di ridiscendere sul tratto che strapiomba nella Val Grande (ovest), risulta più comodo imboccare sulla sinistra un valloncello per aggirarle a est, e su facili e larghe cenge e sfasciumi non risulta difficile raggiungere la ben visibile conca dei laghetti di Pietra Rossa. Anche qui, come al bivacco e ancor di più, è facile incontrare alcuni stambecchi che fanno mostra di sé. Dai laghetti il sentiero è noto e si ritorna a Cortebona ripassando dal Biv. Valzaroten.

 

 

                                                                                                                    Cartografia Ingenia       mappa 

Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Cortebona

1766

Cima Monticello

3152

1386

h. 4.00/4.30

EE

01/08/2017

Cima Monticello

3152

Cortebona

1766

-1386

h. 3.00/3.30

EE

 

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Pascoli

Al centro la “Alèta dei Salvà”

Il ponticello

La Valzaroten

Le Cime del Tirlo e dei Salvà

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Stambecchi al bivacco

Laghetto di Pietra Rossa e le Cime del Tirlo

Dal Passo di Val Canè vista sulla Val Grande

Sulle Cime di Pietra Rossa

Verso la Monticello

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Gli ultimi dossi

Laghetto glaciale oltre i 3000

Laghetto glaciale oltre i 3000, per la Monticello si va a sinistra

Al centro la Cima Monticello

Sulla Monticello e dietro la Punta di Pietra Rossa

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Grande vista sulla Valle delle Messi, il Gavia e il S.Matteo

Il ghiacciao di Pietra Rossa e la Valmalza

Si vede il Bivacco Linge

Si ritorna passando dal bel laghetto glaciale

Il laghetto glaciale

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Il laghetto glaciale

Il laghetto glaciale

il ritorno

Scendendo sul crinale della Val Grande

Sul crinale della Val Grande

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Si tiene la sinistra

Verso i laghetti

Uno sguardo nella Val Grande

Si ritrovano i segni

Stambecchi ai laghetti

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stambecchi

Stambecchi e laghetto

Ancora stambecchi

Verso il bivacco

Pascoli di Val Canè

 

 

   (seconda parte)Sopra i 2000