La bella frazioncina di
Canè (Vione), rappresenta sicuramente il punto di partenza per delle
bellissime escursioni nel Parco Nazionale dello Stelvio, sia nella valle
vera e propria di Canè, sia nel territorio limitrofo ricco di località
caratteristiche, di bei boschi, di belle mulattiere e di bei sentieri e che
offre quindi molti spunti per svariati itinerari. Uno di questi è la salita
alla Cima Monticello (m 3152), punto
culminante della Valle di Canè, là dove le due dorsali (una da est e
l’altra da ovest) che la racchiudono si congiungono, prima di proseguire
con la cresta molto frastagliata verso la Punta
di Pietra Rossa (m 3275). In realtà non è una cima vera e propria ma
piuttosto è un pianoro sommitale situato al
limite superiore sud-occidentale del ghiacciaio
di Pietra Rossa, ormai ridotto a poche centinaia di metri. La sommità è
costituita da un ammasso di sassi e da un piccolo ometto, ben visibile a
stagione inoltrata quando la neve è pressoché scomparsa. E’ comunque molto
panoramica e in assenza di nebbie è una bellissima balconata sulle
sottostanti Valle delle Messi e Val Grande, mentre la vista puà spaziare fino
al Tresero e San Matteo e forse anche al
Gran Zebrù! Il percorso principale di accesso alla cima, descritto e
consigliato in questa scheda, è quello (CAI 165)
che passando dal Bivacco Valzaroten e dai Laghetti di Pietra Rossa raggiunge il Passo di Val Canè (m 2679), dove inizia la
variante 165A (non indicata sulle frecce direzionali),
ma segnata con radi bolli e ometti. L’itinerario 165B invece prosegue in discesa,
nella Val Grande verso il Biv. Occhi. In realtà ci sono altre 2 opzioni per
salire verso la Monticello: 1) dai Laghetti si può risalire sulla destra l’erto pendio fino a guadagnare
più in alto un vallone che bisogna seguire fino quasi in cima. Questo
percorso può essere utilizzato come alternativa per la discesa. 2)
direttamente dalla Valzaroten (il vallone che
sale dietro al bivacco), ma pare che questo percorso sia molto faticoso
e accidentato e quindi direi di escluderlo.
Itinerario
Raggiungere Canè, dove è
possibile parcheggiare nell’area predisposta situata poco a nord-est delle
case e vicino al torrente Fumeclo. Da qui sono già stati descritti
sommariamente 2 facili itinerari presenti in questo sito, con segnavia CAI 165, che salgono nella valle, uno relativo al Bivacco Casere di Valzaroten (m 2212) e l’altro un poco
più lungo che proseguendo oltre, raggiunge il Passo di Val Canè (m 2679). In questa escursione però,
visto il notevole dislivello da effettuare, conviene proseguire in auto sulla strada acciottolata ma bella
e comoda, fino a Cortebona (m 1766), dove a
lato dell’area pic-nic e della strada c’è una discreta area per parcheggiare. Si risparmiano così
almeno 30/40minuti di sola salita, tenendo presente che l’accesso è da
effettuarsi entro le ore 9.00.
Sulla destra, poco
dietro la baita di Cortebona e della vicina
fontana, parte il sentiero che porta verso le Cime del Coleazzo, mentre a
sinistra passato il ponticello carrabile, la strada conduce al vicino
Agriturismo e ritorna verso Canè rimanendo al di là del torrente.
L’itinerario in questione (CAI 165) invece
avanza dritto e dopo aver superato una stalla, attraversa il corso d’acqua
tramite un largo ponticello di legno. Si prosegue sulla sterrata sino a
quando in prossimità delle indicazioni per una vecchia cava di marmo, si
devia a destra inoltrandosi in un rado lariceto che via via lascia il posto
ai rododendri e ai pascoli sino a quando, in prossimità di un’altra piccola
area da pic-nic, diventa sentiero. Si
attraversa quindi un’ampia radura adibita a pascolo, chiamata Plazzo
della Casera (m 1940) e si raggiunge un piccolo
ponticello di legno, oltre il quale il sentiero comincia a salire
abbastanza ripido in direzione del Bivacco Valzaroten, dove non è difficile incontrare gli stambecchi.
Raggiunta la piccola struttura, il
tracciato continua zigzagando sul pascolo sino a superare un piccolo
torrentello, oltre il quale il sentiero si fa più ripido e sassoso,
superando due balze sino al dosso che
immette nella conca dei Laghetti di Pietra
Rossa (m 2585). In realtà uno dei laghetti appare quasi totalmente
intorbato e d’estate sono ricoperti e/o circondati da colonie di bianchi
eriofori. Dai laghetti si prosegue sempre sul sentiero ben segnato e indicato anche dalle frecce direzionali, sino
a raggiungere molto presto il Passo di Val Cané
(m 2679).
Al passo, le nuove frecce segnaletiche indicano
solamente la direzione per il bivacco S. Occhi in Val Grande (CAI 165B) e
quello appena percorso, per la Valle di Cané; tuttavia è risaputo che andando verso sinistra, direzione sud-ovest
tenendo il crinale e i segni bianco-rosso, si percorre il sentiero 99
(detto dei camosci) mentre andando verso
destra, direzione nord-est si percorre la variante 165A verso le Cime di Pietra Rossa e verso la
Monticello. Si seguono quindi i radi segni, supportati da utilissimi
ometti, per salire tra sfasciumi e ghiaioni,
il crinale che divide la Val Grande dalla Val di Cané in direzione delle
Cime di Pietra Rossa (m 2867), passando sotto
la culminazione che strapiomba nella Val Grande. Il sentiero prosegue tra il crinale e un vallone e guadagnato alcuni dossi spunta su quel che rimane del ghiacciao di Monticello.
Ora è ben visibile la sommità tondeggiante
della cima e conviene girare un poco sulla destra andando a lambire un neolaghetto glaciale, e
quindi svoltando a sinistra, tra sfasciumi
e scegliendo il miglior percorso, si
guadagna in breve la vetta (m 3152). Tenere
presente che a seconda delle condizioni del ghiacciaio e/o della parte
sommitale, potrebbero tornare utili i ramponi. Dalla cima il paesaggio è
davvero notevole in tutte le direzioni e il
Pietra Rossa, situato sul proseguimento della cresta appare davvero
insormontabile.
Per il ritorno, conviene
a mio avviso ripercorrere a ritroso il
percorso sino in prossimità delle Cime di
Pietra Rossa, dove invece di ridiscendere sul tratto che strapiomba nella Val Grande
(ovest), risulta più comodo imboccare sulla
sinistra un valloncello per aggirarle a est, e su facili e larghe cenge e sfasciumi non
risulta difficile raggiungere la ben visibile
conca dei laghetti di Pietra Rossa.
Anche qui, come al bivacco e ancor di più, è facile incontrare alcuni stambecchi che fanno mostra
di sé. Dai laghetti il sentiero è noto e si ritorna a Cortebona ripassando
dal Biv. Valzaroten.
Cartografia Ingenia mappa
Partenza
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quota
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Arrivo
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quota
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dislivello
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max
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Tempo
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Km
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Difficoltà
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Data
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Cortebona
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1766
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Cima Monticello
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3152
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1386
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h. 4.00/4.30
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EE
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01/08/2017
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Cima Monticello
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3152
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Cortebona
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1766
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-1386
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h. 3.00/3.30
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EE
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