Escursione impegnativa
E’ una bella montagna che si eleva maestosa
alle propaggini settentrionale del Gruppo dell’Adamello. In pratica si
trova a sud di Ponte di Legno e chiude, sempre a sud, la testata della Val
Seria con ripide pareti rocciose percorse
da canali spesso innevati. La Bocchetta della Calotta (m 2958) invece, dove
sorge il Bivacco Regosa, la divide a sud dall’omonima
cima (m 3211). Dalla vetta risulta splendido il panorama sul
sottostante ghiacciaio del Pisgana, sulla
vicina Cima della Calotta ed ovviamente
sulle cime del settore settentrionale
dell’Adamello. La vista può spaziare fino
al Bernina ed al gruppo
dell’Ortles-Cevedale.
E’ una bella
salita, non troppo lunga ma intensa e remunerativa, risulta essere
abbastanza tecnica ed indicata per gli escursionisti esperti. Porre
attezione alle condizioni del nevaio che conduce alla Bocchetta di Valbione, soprattutto se la neve
fosse marcia o fradicia. L’ultimo tratto verso la cima presenta alcune cengie un poco esposte ma mai difficili
e ripidissimi pendii misti erba/roccettine, compresi alcuni stretti canaloni da superare. Portare ramponi,
utili anche piccozza e caschetto.
Itinerario
Conviene partire dal Rif. Petitpierre al Corno d’Aola (m 1920),
raggiungibile anche in auto, nel periodo estivo (accesso regolamentato da
orari) salendo con la stradina che da Ponte di Legno conduce a Valbione (m
1510), seguendo successivamente la comoda sterrata per 4,3 km (CAI 47) sino appunto al Petitpierre. Oppure
usufruendo della seggiovia.
Parcheggiata l’auto si seguono le indicazioni per la Conca di Pozzuolo e
successivamente il sentiero militare (CAI 40) che quasi
pianeggiante, in circa 30 minuti, conduce appunto alla suddetta conca ed ai ruderi di una
vecchia malga. Nella bella conca, attraversata dal Torrente Valle Seria, è
presente un manufatto militare a forma di
botte mentre la vista può spaziare verso le
vette circostanti che vanno dal Corno d’Aola sino al Corno Marcio,
passando dalla vette aguzze di alcune punte nominate e dalla nostra meta.
Si seguono le indicazioni per la Bocchetta dei Buoi (CAI 40) proseguendo su sentiero che ora inizia
a salire con decisione, inizialmente al centro della conca spesso coperta
di acquitrini e canaletti d’acqua. Si percorre Il sentiero, ben marcato e ben segnato, sino a superare un
torrente ed a risalire il fianco sinistro di un dosso. Si raggiunge quindi una sovrastante conca di massi dove è
necessario seguire con più attenzione i segni, per avanzare tra un masso e
l’altro. L’ambiente è molto selvaggio e ben
rappresenta la conformazione alpina e granitica delle montagne adamelline,
dove non è difficile incontrare gli ungulati
dato che la zona è poco frequentata. Ad un
certo punto, all’altezza delle pendici orientali della Punta dei Buoi,
si incontrano su dei massi le indicazioni per la
Salimmo (a sinistra) e per la Calotta
(a destra). Davanti a noi, a dividere le due vie, il contrafforte roccioso che scende tra la
quota 2735 e la Bocchetta dei Buoi (m 2671). Si continua, seguendo i segni, sino a raggiungere il centro
di un evidente vallone, innevato fino a tarda
stagione e dominato alla sua sommità (sud) dalla Bocchetta di Valbione (m
2813). Da qui occorre risalire tutto il canale fino alla stessa, con pendenze abbastanza
comode sino agli ultimi 150 metri dove gradualmente raggiungono i 40-45°,
fino a sbucare al suddetto intaglio in cresta
(m 2813). Da qui la vista può gia
spaziare sulla vicina cima ghiacciata della
Calotta, mentre sopra di noi già si
intravede la croce di vetta del Salimmo. In realtà da qui la strada è
ancora lunga per arrivare alla cima, almeno un’ora. Si inizia a seguire la cresta verso sinistra, seguendo i
rari bolli. L'ambiente è severo e
accidentato, con delle lame di roccia affilate lungo
il filo di cresta e grosse placche alternate
a pietre instabili e a tratti erbosi ripidissimi. Ci si mantiene sempre
un po' sotto la cresta, sul versante Sud,
seguendo la stretta traccia che termina su un forcellino da cui si vede bene il tratto finale di salita e la croce di vetta
che sembra vicina. Dal forcellino si risale sulla sinistra un pendio
detritico seguendo i segnavia e la traccia, su terreno un po´ disagevole di
sassi, detriti e terriccio fino ad una selletta che costituisce l´uscita
del ramo destro del canalone detto della
“pala ghiacciata” (alternativa di discesa per superesperti).
Dalla selletta bisogna
traversare verso destra cercando di non perdere i segnavia fra massi e detriti un po´ instabili e spesso
coperti di neve fino a metà estate. Con alcuni
brevi passaggi di I+ si raggiunge la cresta rocciosa e quindi si
superano gli ultimi ripidi metri fino alla grande croce in metallo (m 3115).
Bellissimo il panorama cerso le montagne dell’
Adamello, sulla Calotta e i suoi ghiacciai, su
quelli del Pisgana e sul suo sottostante laghetto
glaciale.
Il ritorno avviene con lo stesso percorso (e quasi con lo stesso
tempo) dell’andata, adottando cautela nei punti
esposti e ripidi ed in quelli innevati.
Earth file Gps
mappa Nord mappa Sud mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Rif.
Petit Pierre
|
1920
|
Bivio per la Salimmo
|
2500
|
580
|
|
h. 1.45
|
3,7
|
E/EE
|
09/09/2020
|
Bivio per la Salimmo
|
2500
|
Bocchetta di Valbione
|
2813
|
313
|
|
h. 0.50
|
0,9
|
EE/EEA
|
Bocchetta di Valbione
|
2813
|
Cima
di Salimmo
|
3115
|
302
|
|
h. 1.00
|
0,9
|
EE+
|
Cima
di Salimmo
|
3115
|
Rif.
Petit Pierre
|
1920
|
-1195
|
|
h. 3.00
|
5,5
|
EE+/EEA/EE
|
|