Una escursione al M. Pagano è sempre garanzia di soddisfazione, per
il bel panorama circostante e per il territorio che si attraversa,
generalmente fattibile in tutte le stagioni (con le dovute cautele e
varianti in caso di neve). Le alternative di partenza e di percorso per
raggiungere la cima sono molteplici ed in questo Sito è già stata esposta la classica dal Mortirolo (Ponte Palù) e quella più
impegnativa, per via del dislivello e sviluppo, da
Grano di Vezza d’Oglio.
Le Cime di Grom
( due punte di quasi egual quota ravvicinate), situate a nord del M.
Pagano, già salite alcune volte da Escursioni in Vallecamonica ma non
ancora descritte, trovano il meritato spazio nel bel giro ad anello che
questa SCHEDA prova ad esaudire. Ad una quota di 2773 metri, si ergono inconfondibili nella zona del Mortirolo: la Valle di Grom, percorsa dalla stradetta che
conduce al Pianaccio, le divide a sud dal M. Pagano (m 2348), la Val Varadega le divide a ovest dalla cresta
Mortirolo/Resverde (m 2374/2349), la Valle
Andrina le divide a est dai pascoli di Malga Salina (m 2101) e dal
costolone che sale al M. Seroti (m 2645), mentre a nord una impervia ed
accidentata cresta le collega ai Dossoni (m
2910). Alle pendici nord-orientali, incastonati come gioielli, sono
presenti due laghetti di quota 2340 e 2415,
chiamati appunto laghetti di Grom. La panoramicità delle Cime di Grom, se
si ha la fortuna di trovare una giornata
limpida, è eccezionale, sia sulla Vallecamonica
sia sulla
Valtellina. Il giro ad anello prevede di salire prima al M. Pagano,
scendere a Malga Salina, salire al laghetto di Grom e quindi alle Cime,
discesa dalla normale e chiusura al Ponte Palù. In sostanza questa bella
gita, riesce ad unire due escursioni in una, tutto sommato fattibile con
circa 1400 metri di dislivello positivo e 6/7 ore di cammino.
Itinerario
Partenza a piedi quindi dal Ponte Palù (m 1633) e percorso normale
seguendo la segnaletica per il M. Pagano.
Il sentiero da seguire è il CAI 145 che
dopo qualche curva procede in direzione sud
verso la località Plazza e continua poi
diritto, fino alla segnaletica in località
Carèt con le indicazioni per il M. Pagano. Il sentiero conserva in molti tratti la
tipologia di strada militare, ancora eccezionalmente conservata. Si sale verso
nord-est in direzione della nostra meta, con
ampie vedute sulla Val Varadega e le Cime di Grom, meta principale
della giornata. Sulla Cima del M. Pagano (m
2348) sono presenti le fortificazioni militari della Grande Guerra, ancora in buone condizioni. Lasciata alle spalle la fortificazione, si prosegue sulla non difficile cresta verso il Pianaccio
la quale, dopo un tratto dove mantiene più o meno la quota, inizia a degradare. Scesi alla quota di m
2165, praticamente in prossimità dell’ampia
area del Pianaccio, conviene svoltare decisamente a sinistra ed
abbandonare l’ultimo tratto di cresta, per scendere
su evidenti tracce, sino alla sottostante stradetta
asfaltata, in modo da raggiungere la Malga Salina bassa (m 2101) ormai
vicinissima. Aggiratala, si sale direttamente sul
costone pascolivo seguendo le evidenti tracce che salgono verso i
ruderi di Malga Salina alta. Incontrato un
evidente sentiero, lo si segue verso nord,
passando vicino anche a dei resti di trincee, mentre in basso è ben
evidente il solco della piccola Valle Andrina, chiusa a nord dai roccioni
che nascondono il più basso dei Laghi di Grom (m 2340). Il sentiero, con un
tratto a semicerchio verso sinistra, aggira superiormente la testata della
Valle Andrina e raggiunge il bellissimo
laghetto.
Di fronte a noi, verso
occidente, è ben visibile il precipite versante
orientale delle Cime di Grom con i suoi canaloni rocciosi che a inizio
stagione potrebbero essere ancora innevati. E’ ben visibile anche il costone semierboso che costituisce una
sorta di scivolo appoggiato dal quale, seppure in maniera molto ripida, è
possibile salire sino in vetta. L’unico problema sta nell’individuare il
punto migliore per riuscire a raggiungere il costone. Inizia quindi la
parte più impegnativa e avventurosa dell’escursione: senza troppe
difficoltà e ad intuito, lasciato alle spalle il laghetto, si traversa dirigendosi
verso gli sfasciumi che contornano le pendici della montagna, puntando
verso un evidente canale sfasciumoso, che
scende dal costone. Il canale è molto ripido e
pietroso ma durante la salita assume una
curvatura a sinistra che mitiga un poco la pendenza. Si tratta
solamente di una ventina di minuti che consentono di raggiungere il già citato costone, sul quale zigzagando come si è più comodi, si raggiunge
finalmente la cima più a nord della Grom (m
2773), l’altra cima in pratica si trova a poche
decine di metri sul facile crinale sommitale che le unisce. Sono
passate circa 5 ore dall’inizio della gita e la
stanchezza si fa sentire, ma la soddisfazione è tanta. Il paesaggio è immenso in
tutte le direzioni e lo sguardo raggiunge montagne
lontanissime.
Si ritorna, ovviamente seguendo il
sentiero che costituisce la via normale, il quale, superata tutta
la cresta sommitale, inizia a degradare
sulla cresta sud, precipite ed esposta sulla Val
Varadega. Tutto sommato, in poco più di un’ora si percorrono i circa 3 km di sentiero e 770
metri di dislivello che ci separano dalla strada
asfaltata del Pianaccio, nel punto dove una scultura in
legno indica la via. Conviene ora seguire la strada asfaltata, per
circa 700 metri, sino al tornante della Val Varadega, dove poco prima si
incontra il paletto con la segnaletica. Si
segue l’indicazione per Mortirolo tagliando in discesa sui pascoli umidi di
Varadega, si supera l’omonima cascina ed in
breve si chiude l’anello intercettando il
sentiero n. 3 (104) poco sopra al Ponte Palù.
Earth
mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Ponte Palù
Mortirolo
|
1663
|
Monte Pagano
|
2348
|
685
|
|
h. 2.00
|
|
E
|
02/06/2018
|
Monte Pagano
|
2348
|
Laghetto
di Grom
|
2340
|
-250
+240
|
|
h. 1.15
|
|
E+
|
Laghetto
Di Grom
|
2340
|
Cime di Grom
|
2773
|
450
|
|
h. 1.45
|
|
EE
|
Cime di Grom
|
2773
|
Ponte Palù
|
1663
|
-1110
|
|
h. 2.00
|
|
E+
|
|