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   (seconda parte)Sopra i 2000                                                                                              

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Corno alto di Seròdoli

SCHEDA

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I laghi Seròdoli e Gelato

 

Corno Alto del Monte Seròdoli (m 2708) e Giro dei 5 laghi da Madonna di Campiglio

 

Questo è un giro davvero fantastico nei pressi di Madonna di Campiglio. Siamo nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta, la più vasta area protetta del Trentino. Nella riserva, tra magnifiche cime, incantevoli laghi e uno dei più estesi ghiacciai d’Europa troviamo una delle componenti faunistiche più ricche dell’Arco Alpino che comprende tutte le specie montane, inclusi lo stambecco e l’orso bruno: viene definito “Giro dei 5 laghi” poiché si snoda lungo un percorso che tocca ben 5 splendidi laghetti, tutti sopra i 2000 metri: Lago Ritorto (2055), Lago Lambìn (2329), Lago Seròdoli (2370), Lago Gelato (2393) e Lago Nero (2246). In realtà con il Lago Nambino (1768), i laghetti sarebbero sei, ma visto che abbinata all’escursione, per i più ardimentosi, c’è anche la salita al Monte Seròdoli (m 2708), si è pensato di sacrificare il passaggio dal Lago Ritorto, per risparmiare sul tempo; a dire il vero, col senno di poi, ci poteva stare anche quello, ragione in più per rifare al più presto questa bellissima escursione. L’ascesa al Corno Alto del M. Seròdoli avviene su tracce poco evidenti della dorsale est, su faticosi sfasciumi, con l’aiuto di sporadici ometti e qualche sbiadito segno, mentre la discesa, sulla dorsale nord-est, a vista e senza tracce. Il Sentiero dei 5 laghi, pur essendo comodo e molto frequentato, richiede un'adeguata preparazione fisica per lo sviluppo e la durata dell’escursione, che se eseguito integralmente (senza la salita al corno) viene dato a 6 ore circa. Si consiglia, come per tutti i posti gettonati, di effettuare la gita nei giorni feriali.

 

Itinerario

Dopo aver superato in discesa, il Passo di Campo Carlo Magno e prima di entrare nel tunnel di Madonna di Campiglio, si abbandona la SS.239, per svoltare a destra sulla Via Nambino, una bella stradetta che in moderata salita e in circa 2 km conduce alla frequentata Malga Nambino, situata sull’omonima Piana (m 1634). Dalla malga, si prosegue inizialmente per asfaltata interdetta al traffico (sentiero 217) che subito diventa carrozzabile. Poco dopo si incontrano i cartelli del Parco Adamello-Brenta, uno dei quali ci avverte che l’area è soggetta alla presenza dell’orso e fornisce anche i consigli su come comportarsi qualora lo si incontrasse. Sempre seguendo le indicazioni del 217 in breve si arriva al lago di Nambino (m 1768) ed all’omonimo rifugio. All’altezza di quest’ultimo, il sentiero 217 prosegue verso sinistra ed al bivio successivo lo si abbandona per continuare dritti sul sentiero 269, indicazione per Lago di Lambin. Dopo aver oltrepassato un ruscello, si sale attraverso cespugli di ontano, prati e rocce montonate (dove è facile avvistare qualche camoscio) sino ad incrociare il sentiero 232, che sale dal Lago Ritorto (quello che in questa escursione è stato escluso). Qui si prosegue verso destra raggiungendo poco dopo l’emissario del lago Lambin e quindi il lago stesso, con le sue sponde rocciose. Il sentiero ora risale il costone che sovrasta la Val Nambino e poi con leggero saliscendi continuerà con destinazione Lago di Seròdoli a circa 30 minuti, ma alla quota di circa 2380 metri lo si abbandona per seguire le indicazioni per Cima Seròdoli, scritte in rosso su di un masso. La croce è già ben delineata su in alto, mentre il Lago Lambin è visibile sotto di noi, incastonato tra le rocce. Si sale dalla dorsale est della montagna, tra rocce e magro pascolo, seguendo per quanto possibile degli sbiaditi segni rossi e ometti, sino ad un grande masso ai piedi della piramide terminale, sul quale una freccia a destra indica la variante facile, mentre dritti indica il tratto finale di cresta, che non pare difficile. Tuttavia, visto che l’escursione è esplorativa e solitaria, la scelta è ricaduta su quella facile. Il paesaggio nel frattempo si è fatto maestoso, specialmente verso le Dolomiti del Brenta. Si seguono quindi i segni rossi della via normale che in diagonale aggira la cima da destra, sino a giungere ad un intaglio a nord della vetta. Quando si rivede la croce, si gira per un tratto orizzontale a sinistra e poi si riprende a salire tra massi e per la massima pendenza. Un altro breve tratto a sinistra, che va fatto con attenzione ma con buoni appigli, anticipa la breve e ultima salita in verticale, prima della vetta. (m 2708). Sulla cima, dopo pochissimi minuti, arriva anche un giovanotto, rivelatosi poi straniero, che durante la salita pare abbia tentato varie volte di raggiungere chi scrive…ma quel giorno la forma era splendida!...Veramente notevole il paesaggio che può spaziare a 360°, verso cime personalmente di non facile elencazione, vista la prospettiva inusuale e il posto nuovo: a nord il seminascosto Lago Gelato, il Lago Seròdoli e il Monte Nambino, a nord-ovest il Vioz e l’innevato Cevedale, più verso ovest il Lago di Nambrone, verso ovest la Presanella col M. Nero a sn e la Cima Vermiglio a dx, Verso sud-ovest dal Carè Alto a sn sino al Crozzon di Lares a dx, passando dal Corno di Cavento più al centro, verso sud un mare di nuvole, verso est le Dolomiti del Brenta. Il Lago di Lambin è proprio sotto la vetta.

Dopo le molteplici foto e contemplazioni del panorama, si scende inizialmente per lo stesso percorso di salita, sino alla base piramidale, poi, a vista e tenendo come riferimento il lago Seròdoli, si cercano i migliori passaggi per calare di quota rimanendo sulla dorsale nord-est (quella nord-ovest pareva decisamente più esposta), sino a quando si è invogliati a tagliare verso destra per intercettare, poco prima del Lago Seròdoli il sentiero 232, ormai ben visibile qualche decina di metri sotto, mentre ancora più in basso appare il piccolo Lago Nero. Pochi minuti di cammino sul 232 e si incrocia il sentiero 217 praticamente al Lago di Seròdoli (m 2370). Dalla bocca del lago, si supera il bivacco Seròdoli per raggiungere il vicino Lago gelato (m 2393). Si ritorna verso il Lago Seròdoli, le cui acque limpide e azzurre invitano alla contemplazione, quindi si seguono le puntuali indicazioni poste a margine della riva meridionale del lago. Si riprende perciò il sentiero 217 per percorrere la discesa un poco impegnativa che porta al Lago Nero, piccolo specchio d’acqua se confrontato con i precedenti. Il paesaggio è sempre superlativo e le dolomiti fanno da contorno. Ci si lascia alle spalle il laghetto e al successivo bivio, si presentano due opzioni, con tempi di percorrenza uguali per scendere e ritornare al Rifugio Nambino. Si è scelto di continuare sul sentiero 217, che anche in meno di 50 minuti riconduce al Lago e Rif. Nambino. Ulteriori 20 minuti sul percorso fatto all’andata e si ritorna alla malga Nambino e all’auto.

 

     Earth                                                                                                                                                     cartina 

Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Malga Nambino

1634

Lago Lambin

2329

695

h. 1.40

14

E

04/09/2019

Lago Lambin

2329

Monte Serodoli

2708

379

50 min

EE

Monte Serodoli

2708

L. Serodoli/Gelato

2393

-338

+20

40 min

EE

L. Gelato/Serodoli

2393

Malga Nambino

1634

-759

h. 2.00

E

 

 

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Lago Nambino

Rifugio Nambino

Un camoscio

Una pozza

Lago Lambin

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Lago Lambin

Salendo al

Corno di Sèrodoli

La Presanella

dalla vetta

I laghi Seròdoli e Gelato

Corno alto di Seròdoli

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La Croce

Il libro di Vetta

Le Dolomiti

Quota 2708

Lago di Nambrone

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Bivacco Seròdoli

Lago Gelato

Lago Seròdoli

Lago Seròdoli

Bivacco Seròdoli

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Bivacco Seròdoli

Lago Seròdoli

La bocca

del Lago Seròdoli

La sponda sud

del Lago Seròdoli

Il M. Seròdoli

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Il tratto da fare in discesa x il Lago Nero

Lago Nero

Panorama

dal Lago Nero

Il Lago Nambino

col rifugio

Il Torrente Sarca di M.

 

 

   (seconda parte)Sopra i 2000