Il Rifugio Mandrone è
situato nell’alta val Genova nella conca del Mandrone, alla quota di 2449
metri, in provincia di Trento, su un balcone
panoramico eccezionale verso quello che è il più vasto e importante dei
ghiacciai italiani, quello dell’Adamello.
I dintorni del rifugio sono ancora ricchi di testimonianze della Grande
Guerra perché la zona, nel corso della cosidetta Guerra bianca, fu teatro
di scontri bellici. La vista spazia verso i
vicini laghetti glaciali e verso la Vedretta del Mandrone dalla quale
nasce il torrente Sarca di Genova. La posizione del rifugio è strategica
per quanto riguarda le escursioni sui ghiacciai, delle quali la più gettonata
è sicuramente la salita al Rif. Della Lobbia (“ai caduti dell’Adamello”) e da li al Cresta Croce e/o all’Adamello stesso.
La Vedretta del Mandrone è il punto più
basso del ghiacciaio dell’Adamello. Oramai la quota si è ulteriormente
alzata sino a circa 2600 metri s.l.m..In questa escursione, la cui meta
principale era costituita dalla salita al
Cresta Croce ed al famoso Cannone
dell’Adamello, pernottando ovviamente al Rif. Lobbia Alta dedicato “ai
Caduti dell’Adamello”, si può evidenziare come la gita, al Rif.
Mandrone “Città di Trento” (m
2499) e l’eventuale prolungamento sino alla vedretta (m 2600), sia
possibile effettuare senza eccessive difficoltà dal Passo Presena (m 2997). con andata e
ritorno in giornata. E’una delle poche escursioni la cui prima parte si
sviluppa in discesa, visto che inizia ai circa 3000 metri del valico (che si raggiunge con la funivia dal
Passo del Tonale), durante la quale il panorama è sempre vasto ed eccezionale per tutto
l’itinerario, sino al rifugio e
successivamente quando ci si porta alla
vedretta, sotto il ghiacciaio.
Itinerario
Il punto di partenza è
il parcheggio della Cabinovia Paradiso,
al Passo del Tonale. Si risale prima con la cabinovia fino a Passo Paradiso
(m 2573) e poi con la telecabina Presena
che conduce al Passo Presena (m 2997). Già si possono ammirare le vaste lingue dei ghiacciai del Mandrone e
della Lobbia, nella loro completa estensione, attraversati dalla spina
dorsale delle Lobbie e del Cresta Croce. Si scende lungo il sentiero SAT 209 tra rocce, tracce di neve
e magri tratti erbosi, passando nei
pressi del Lago Scuro alla nostra destra e poi, continuando sullo stesso percorso, fino al Rifugio Mandrone «Città di Trento» (m
2449). Dopo eventuale sosta ci si rimette in cammino perdendo un poco di
dislivello sino ad una una pozza acquitrinosa che si supera mediante passerella di legno, oltre la quale si
raggiunge il Lago del Mandrone (m 2403).
Siamo ora sul sentiero SAT 236 e con un lungo diagonale verso sud-ovest ci si
dirige verso le Lobbie mentre sotto di noi è visibile l’incassata val Genova ed il Lago Nuovo (m
2207)) alimentato dalle cascate che
scendono dalla Vedretta del Mandrone. Attorno
ai 2550 metri di altitudine ci troviamo davanti al fronte del ghiacciaio e deviando un poco a sinistra, si raggiunge un ponticello in ferro col quale si supera il torrente creato dalle acque di fusione. Costeggiando il torrente sulla morena, è
possibile raggiungere la quota di circa 2600/2630 metri sino a mettere piede sul ghiacciaio.
Se l’intenzione è quella di raggiungere il Rif.
ai Caduti dell’Adamello, da qui bisogna
procedere in cordata, con ramponi, piccozza e caschetto. Si costeggiano le pendici delle Lobbie
addentrandosi a sinistra ed in salita,
faticosamente, verso il Passo della Lobbia
Alta (m 3020). Una volta raggiunto si
piega a sinistra camminando per qualche
decina di metri sino al rifugio (m 3025).
Tutto sommato il tratto di ghiacciaio che si percorre sino al Passo della
Lobbia Alta rientra, come difficoltà, nell’alpinismo facile, tuttavia la
presenza di eventuali crepacci ed i pericoli che ne derivano, impongono che
per questa salita ci si affidi ad alpinisti esperti o alle guide.
La
salita al Cresta Croce, sino alla Punta Giovanni Paolo II (m 3007), con
passaggio successivo dal Cannone
dell’Adamello (m 3300), risulta essere più impegnativo, esposto
e tecnico rispetto alla semplice salita al rifugio. Non da meno è tutta
la discesa che poi bisogna effettuare sul
ghiacciaio per ritornare a valle sino alla
Vedretta del Mandrone, ulteriore motivo per affidarsi a
gente esperta. Si rimanda alla tabella fotografica sottostante per
rendersi conto dell’affascinante ambiente
in cui ci si immerge.
Earth
Mappa1_3D_W
Mappa2_3D_W Cartina Mapy
Cartografia Tabacco mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Passo
Presena
|
2997
|
Rif. Mandrone
“Città di Trento”
|
2449
|
-548
|
|
h. 1.20
|
3,2
|
E+
|
20/07/2021
|
Rif. Mandrone
“Città di Trento”
|
2499
|
Vedretta
|
2600
|
-50
+200
|
|
h. 1.10
|
3,3
|
E
|
Vedretta
|
2600
|
Rif.
Lobbia
|
3025
|
425
|
|
h. 1.40
|
2,5
|
EEA
|
Rif.
Lobbia
|
3025
|
Cresta
Croce
|
3307
|
282
|
|
h. 1.40
|
0,9
|
EEA+
|
21/07/2021
|
Cresta
Croce
|
3307
|
Passo
Presena
|
2997
|
-907
+600
|
|
h. 5.30
|
|
EEA+/E/E+
|
|