Il Monte Sossino (m
2399) fa parte di quella dorsale delle prealpi
Orobie che dal passo dei Campelli e dalla Concarena, con andamento
N-SO, arriva fino al passo del Costone, e che divide la bresciana
Vallecamonica dalla bergamasca Valle di Scalve. Il
passo di Ezendola lo divide a nord dalla cima omonima, mentre a sud il passo di Varicla lo divide dal più elevato
e severo Pizzo Camino (m 2491). Questa
montagna è più conosciuta e praticata dagli scialpinisti in quanto il suo versante orientale (detto dei
Segaboli), ben si presta alla pratica di questo sport. E’ tuttavia una
buona meta anche per il normale escursionista, che nei periodi senza neve,
può effettuare una bella e non troppo difficile camminata ad anello,
raggiungendo la sua cima risalendone l’irta
cresta sud dal passo di Varicla, per scendere più dolcemente dal
costone est e quindi raggiungere il colle di Mignone e far ritorno a Borno,
punto di partenza dell’escursione. Sulla cima è
posta una croce e il panorama è immenso in tutte le direzioni ed in
modo particolare verso il dirimpettaio Pizzo
Camino. Il bell’itinerario ad anello consente anche di passare dal Rifugio Laeng durante la salita e dal lago di Lova durante la discesa o il ritorno.
Itinerario
Lasciata l’auto nei comodi parcheggi, posti di poco sotto alla
località Navertino, si percorre l’itinerario per il rifugio Laeng (m 1760)
e per il passo di Varicla (m 2097): con la stradina asfaltata che passa nei
pressi della chiesa di San Fiorino, si
raggiunge e si oltrepassa il bar Navertino
dove si continua dritti sulla carrabile con guide (CAI
82) fino al bivio per il lago di Lova,
che si ignora mantenendo la sinistra e il segnavia 82.
Si continua sulla mulattiera che sale nel bosco, con alcuni tornanti, fino a un nuovo bivio al margine dei pascoli: a
sinistra il CAI 82 prosegue verso il Rif. San Fermo mentre a destra si va
verso il Rif Laeng tramite il CAI 82a. Si svolta quindi a destra per salire al limite di
grandi prati dove la mulattiera acciottolata termina ed un cartello in legno indica la direzione. Si sale con qualche zigzag
nel prato aperto, poi si obliqua a destra fra alberi radi fino ad
affacciarsi oltre il crinale sud del Monte
Arano. Si attraversa tra i larici con piccoli saliscendi, fino a
immettersi nella conca vera e propria ai piedi del Pizzo Camino; si passa
accanto ad un laghetto senza immissari (m
1732), e poco dopo si raggiunge il bel rifugio
Laeng (m 1760). Si prosegue oltre lasciando
la costruzione sulla sinistra, continuando sul sentiero 82a per qualche minuto
fino ad un bivio ben segnalato, dove si continua seguendo le segnalazioni
della freccia direzionale 82, e pochissimo
dopo al successivo bivio, quelle indicanti CAI 83 per il Passo di Varicla, deviando a destra.
Ora il sentiero sale con più decisione verso il
passo di Varicla, situato a sud del M. Sossino, mantenendosi sulle sue pendici e
regalando durante la salita scorci
indimenticabili delle aspre rocce del Pizzo Camino. Poco prima dello stretto valico, si abbandona
il sentiero per salire verso la irregolare ed esposta cresta sud del M.
Sossino, seguendo delle deboli tracce che
inizialmente vanno ad aggirare un’ansa della cresta, per poi perdersi o
quasi quando, mantenendo sempre come riferimento
il crinale, è necessario salire ripidi
verso la sommità della montagna e la sua
croce (è questo l’unico tratto impegnativo
di tutta l’escursione), che si raggiunge in poco meno di un’ora
dall’abbandono del sentiero 83. Molteplici sono i grandiosi panorami che è
possibile fotografare in tutte le direzioni: verso
sud il Pizzo Camino (m 2491), verso ovest
parte della Val di Scalve, con la Presolana e le Orobie, verso nord ancora Orobie e il lontano Bernina,
verso NE (ed è questa forse la miglior veduta),
la lunga dorsale di creste che va fino alla Bacchetta (m 2549) e in
lontananza l’Adamello e le sue montagne, infine
verso est, la Vallecamonica e le sue montagne.
Per la discesa è meglio
sfruttare il più facile e meno scosceso versante orientale del monte, anche
perché consente di effettuare l’anello prefissato. Si individua l’evidente
traccia che scende sul crinale della costola
delimitante l’area prativa detta “Segaboli”, crinale questo che scendendo,
risulta essere dirupato a destra (verso SO) e più dolce a sinistra (verso
NE). Evitando quindi la parte esposta si perde quota rapidamente rimanendo
sul crinale, fino a quando risulta più comodo abbandonarlo per portarsi
verso sinistra, sui pascoli dei Segaboli.
Alla quota di circa 1800 metri, si intercetta il sentiero CAI 6 che proviene dal Passo del Lifretto e
diretto al Laeng, ma conviene oltrepassarlo per andare ad incontrare più in basso un largo tracciato erboso che
collega i pascoli alle vicine malghe di Varicla
(m 1607), già visibili. Raggiuntele, ed evitando
le indicazioni sia per il Laeng sia per il Passo di Ezendola, si
imbocca la comoda mulattiera (CAI 136)
con la quale si raggiunge malga Onder
alta (m 1441) da dove, riprendendo con una breve salita si arriva al Colle di Mignone (m 1527). Da qui è facile
scendere, con segnavia 103, al bel Lago di Lova
e chiudere l’anello; l’ultimo breve tratto fino al parcheggio è quello
fatto all’andata.
Cartografia Ingenia mappa
Partenza
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quota
|
Arrivo
|
quota
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dislivello
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max
|
Tempo
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Km
|
Difficoltà
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Data
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San Fiorino (Borno)
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940
|
Monte Sossino
|
2399
|
1459
|
|
h. 3.30
|
|
EE+
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28/10/2016
|
Monte Sossino
|
2399
|
San Fiorino (Borno)
|
940
|
-1545
+ 86
|
|
h. 2.30
|
|
E+
|
|