Il Monte Vaccio (m 2338) è situato sui contrafforti della Concarena,
il grande gruppo calcareo della Vallecamonica, ed è dirimpettaio sud di Cima della Bacchetta (m 2549), punto più alto
di tutto il gruppo. In pratica ne costituisce una sorta di antecima sud
della stessa e di tutte le altre elevazioni della Concarena, dalla quale è
separato da un grande e profondo intaglio.
La salita dalla via normale viene affrontata senza particolari difficoltà,
tranne la fatica che comporta il percorso veramente irto quando occorre
inerpicarsi per tracce sul lungo pendio erboso
sud del monte. Risulterà interessante, durante un’eventuale salita alla
Punta della Bacchetta, concatenare anche il Vaccio in modo da effettuare un
grande e bell’anello. Il panorama che si gode dal M. Vaccio è notevole verso l’Adamello e sulla Vallecamonica.
Itinerario
Raggiungere Sommaprada,
frazione di Lozio e lasciare l’auto nel grande spiazzo sterrato situato a
nord del paesino, adibito a parcheggio, dal quale parte anche il classico
itinerario per la chiesetta di S. Cristina e la Val Baione, che evitiamo. Si prende invece la prima piccola sterratina che si
stacca sulla destra, poco prima del parcheggio (non quella che porta a
S.Cristina) e che dopo poche curve raggiunge e si
immette in Via S. Cristina, asfaltata e che proviene dal paese. La si segue sino a superare poco dopo una
fattoria alla nostra destra, oltre la quale troviamo la segnaletica per Cima Plasse e Malga Rò che
assecondiamo. Fatti pochi metri sulla comoda
sterrata, si prende sulla destra un’altra
strada con molti sassi che sale nel bosco ed in
30 minuti si raggiunge un cascinale. Poco oltre si incontra nuovamente la segnaletica per Malga Rò che si raggiunge in poco meno di 30 minuti. A
monte dell’alpeggio c’è l’ampia sella che divide il Dosso Isiga (m 1565)
dal lungo pendio del Vaccio, sella che si può
raggiungere in 15 minuti, con un’evidente sentiero che dalla malga sale
verso nord attraversando una limitata fascia boschiva.
Presso la sella si interseca la
traccia su prati che sale verso sinistra per pendio erboso. Seguire tale
traccia che presto diviene un piccolo solco poco marcato che infine si
perde fra le zolle d´erba. Si prosegue così senza evidente traccia puntando
alla dorsale erbosa centrale che scende da uno spuntone
roccioso visibile in alto. Durante l’iniziale salita vedremo sulla
nostra destra e oltre un vallone, il curioso
pannello quadrato ben visibile anche dal fondo valle. Risalendo a zig
zag il pendio erboso senza traccia si guadagna
la linea di cresta della dorsale, con una più marcata traccia. Seguirla
e risalire tutta la dorsale erbosa fino a raggiungere la cresta presso una imponente guglia rocciosa (attenzione al
salto imminente della cresta sul versante N). Rimanendo sulle tracce appena
percettibili si mantiene il più possibile la linea di cresta sino a raggiungere le rocce che precedono
l’ultimo tratto di cresta. Superate le rocce, si lascia sulla sinistra un’omino che indica un salto di rocce, sino a
raggiungere la ghiaiosa cresta finale, seguendo
il facile crinale si perviene alla croce di
vetta (m 2338)
Affascinante e grandioso il panorama, verso
l’Adamello e sulla Concarena
Per il ritorno si segue a ritroso il
percorso fatto in salita, sino alla sella
del dosso Isiga ed alla Malga Rò dove,
volendo, si può variare la parte finale: ci si
lascia alle spalle l’alpeggio proseguendo sulla mulattiera che in piano
si dirige verso sud inoltrandosi nel bosco. Si passa quasi subito vicino ad un cascinale e quindi, mantenendo la
via principale, si degrada in poco più di 15 minuti verso delle belle baite ristrutturate, nei pressi di Case del Monte di Cerveno. Si raggiunge l’incrocio principale di stradette (Passo Zuf
) e con la strada carrabile si ritorna a Sommaprada.
Earth file GPX Cartografia Ingenia mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Sommaprada
|
1030
|
Monte Vaccio
|
2338
|
1308
|
|
h. 3.15
|
5,5
|
E+
|
24/02/2019
|
|