Questo itinerario fa
parte dei sentieri della “Grande Guerra” segnalati dal Parco dell’Adamello.
Oltre ad interessanti fortificazioni belliche della Grande Guerra, il
percorso garantisce splendidi ed inconsueti
scorci panoramici. Generalmente l’itinerario classico inizia dal Rif. alla Cascata (m 1460), punto di partenza
della più gettonata escursione al Lago Aviolo, raggiungibile in auto da
Vezza d’Oglio con la comoda strada della Val Paghera. Nel giro proposto invece, la
partenza inizia a quota più bassa (circa m 1150), per due motivi:
innanzitutto per soddisfare la consueta voglia di scoprire mulattiere e
sentieri nuovi ed in secondo luogo perché l’escursione è stata fatta in
periodo invernale, dove la presenza di neve avrebbe comunque impedito di
raggiungere il Rif. alla Cascata in auto. E’ oltretutto un itinerario
altamente consigliato nel periodo estivo, proprio per poter visitare i vari
manufatti militari del triste periodo bellico, la cui visitazione è
abbastanza ostacolata con innevamento. Non è da dimenticare infine, che il
passaggio su alcuni tratti al di sotto della
Piana dei Morei potrebbero essere a rischio di scariche di neve.
Itinerario
Dalla via Nazionale di Vezza d’Oglio si imbocca via Stella (sulla
destra per chi viene da Edolo), seguendo le indicazioni per “Val
Paghera-rifugio Aviolo”. Superato il ponte Stella si prosegue dritti e, in
leggera salita, si oltrepassa la piccola chiesetta gialla dedicata a
Sant’Anna. Dopo aver percorso un tornante e oltre circa 750 metri da esso, si può parcheggiare in un ampio slargo sulla
destra, la cui zona è chiamata dai locali
Plas di S. Giovanni, a 1150 metri d’altezza.
Dopo aver parcheggiato, ci si incammina in salita sulla strada
principale per qualche decina di metri, fino a imboccare una sterrata che
si stacca alla nostra sinistra con le indicazioni
per le baite Pornina e per il complesso militare della Grande Guerra di
Piana dei Morei. Si cammina inizialmente in
leggera salita col bosco alla nostra destra. Al primo bivio si prosegue
per la sterrata bassa, poichè quella alta
conduce a una baita privata.
Già si può godere di un bel
panorama su Vezza d’Oglio, le sue frazioni di Grano e Tù e le montagne
retrostanti. Si comincia a salire più repentinamente, percorrendo vari
tornanti all’interno del bosco. Dopo circa 45’ dalla partenza e dopo
numerosi tornanti si raggiunge uno stretto pianoro
boschivo dove è ubicata una santella, chiamata “Santela de la Cuna”. Seguendo le indicazioni
per le baite Pornina, ci si lascia alle spalle la piccola costruzione, per
seguire un ripido sentiero che sale alla nostra sinistra.
Continuando a camminare sul sentierino, la cui pendenza è
diminuita, gli alberi si diradano e possiamo
vedere i monti di Grano e Cormignano. Rientriamo però subito nel bosco
e, a un bivio, abbandoniamo il nostro tracciato per prenderne uno che gira
a sinistra (percorso ciaspole n.9).
Dopo un’ultima tirata sbuchiamo alle baite di Pornina e passiamo davanti ad un rudere militare. Poco più avanti si vede un roccolo situato su un bel prato, seminascosto
da un sempreverde. Proseguiamo ora verso
sud, sull’evidente sterrata, confortati
anche dalla segnaletica per il Complesso Militare. Dopo circa un quarto
d’ora si incontra nuovamente la segnaletica del Sentiero della Grande
Guerra, che qui si sdoppia: si decide di
abbandonare quello corrispondente alla comoda mulattiera, lo si percorrerà
al ritorno, per seguire il sentiero verso sinistra quello che si inerpica su per il bosco. La neve comincia ad
ostacolare la salita ed è necessario calzare le ciaspole. Si raggiunge così
il costolone che scende verso nord dalla
Piana dei Morei e senza piu sentiero ne indicazioni, si sale ad intuito verso la suddetta, con non
poca fatica perché anche con le ciaspole si sprofonda. Sotto di noi si vede tutta Vezza d’Oglio. Dopo
circa un’ora dalla deviazione si raggiunge finalmente Piana dei Morei (m 2134) e l’incrocio con la
mulattiera abbandonata in precedenza dove, vicino ad un rudere militare c’è un pannello del Parco. Si prosegue ora più facilmente, sino a portarsi a ridosso della cresta Salì, nostra meta
finale, mentre davanti a noi si staglia maestoso il
Corno Pornina (m 2815). Un’ultimo strappo finale sull’affilata cresta, ora con più cautela, ci
consente di raggiungere il punto più alto (circa
m 2300), dopo circa 3 ore e mezza dalla partenza.
Davvero impareggiabile lo scenario offerto dalla impervia parete nord del Pornina e dal M. Aviolo con la Cresta di Plaza. Impareggiabile il paesaggio verso valle, con
Vezza d’Oglio, la Val Grande e le montagne che la circondano.
Ritorniamo a ritroso sino al
cartello esplicativo ed al rudere militare, incontrati
in precedenza alla Piana dei Morei, dove, individuata
la probabile strada (nascosta dalla neve) relativa al percorso
militare, che si stacca verso ovest, iniziamo in dolce pendenza a seguirne
la direzione. La si segue poi più facilmente
e dopo circa un’ora di discesa si passa accanto ad un altro rudere sino a ritornare presso le
Baite del Pornina. Una bella mulattiera, corrispondente al famoso Sentiero
72 ci degrada in meno di 30 minuti sino al Rif
alla Cascata (m 1460).
Si ritorna all’auto in circa 40 minuti seguendo la strada principale, preferibilmente se
innevata, oppure inizialmente da sotto il rifugio tramite un vecchio largo
sentiero, che mantenendosi sul versante orografico destro della valle
conduce sino al Ponte Scalvino e quindi per
strada al Plas di S. Giovanni dove si aveva parcheggiato.
Earth file gpx Cartografia
Ingenia mappa
Partenza
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quota
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Arrivo
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quota
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dislivello
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max
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Tempo
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Km
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Difficoltà
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Data
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Plas di S.Giovanni – bassa
Val Paghera di Vezza
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1150
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Cresta Salì
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2300
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1150
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h. 3.40
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E+
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16/03/2019
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Cresta Salì
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2300
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Rif. Alb.
alla Cascata
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1460
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-840
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h. 1.40
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E
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