La zona del Mortirolo
offre bellissime escursioni, più o meno impegnative, come quella per la Cima Varadega (m 2634) o per il Monte Pagano (m 2348), tanto per citarne alcune, e già
presenti in questo sito. Quella per il Piz delle Casucce (m 2272) e la sua
grande croce permette di raggiungere un punto molto panoramico dominante
tutta la conca del Mortirolo, con un percorso che tutto sommato risulta essere
privo di difficoltà particolari, se si esclude l’ultimo tratto, quello che
va dalla malga Casere alla Croce, dove bisogna porre un pochino più di
attenzione, specie in presenza di neve. Rimane comunque l’alternativa, del
resto forse più gettonata, di salire dal versante
occidentale anziché da quello nord-orientale, con difficoltà molto
contenuta.
Il Piz delle Casucce non
è nient’altro che l’elevazione più meridionale del Monte Resverde (m 2374),
cima piuttosto anonima vista la vicinanza con altre montagne molto più
elevate ed appariscenti, dove la sua lunga cresta (facilmente percorribile
nella bella stagione), disposta da nord a sud, è delimitata rispettivamente
dal Passo di Varadega (m 2296) e dal Passo del Mortirolo (m 1895).
Molto vasto il panorama che si può osservare da questa facile vetta: la
Presanella, L’Adamello e il Baitone oltre il solco della Vallecamonica
mentre sotto di noi, tutta la conca del
Mortirolo con la Cima Verda e la Cima Cadì a destra, a sinistra la Cima
di Grom e il Monte Pagano.
Itinerario
Lasciare l’auto poco
dopo Monno, in uno spiazzo sopra al campo
sportivo (m 1150), che si trova a lato (sinistro) della strada per il
Mortirolo, oppure proseguire per poche centinaia di metri fino ad un ampio tornante (destra), dove si stacca la
vecchia strada che prosegue diritta. Nel periodo invernale la strada
principale viene chiusa appena dopo detto tornante. Ovviamente nella bella
stagione, chi volesse risparmiare tempo e dislivello, può salire fino al
ponte Palù.
Ci si
incammina sulla vecchia strada asfaltata, che in direzione nord sale dritta
nella Valle del Mortirolo, ed in meno di un’ora, superando in sequenza
alcune località segnalate da opportune insegne di legno, interseca la
strada principale a circa m. 1630 s.l.m., sulla quale si prosegue per un
centinaio di metri fino a poco prima del ponte
Palù, dove si prende sulla destra una ripida stradina ( freccia segnaletica per il Monte Pagano);
appena oltre si incontra il CAI 3, diretto verso la Valle di Grom e il
Pianaccio, e lo si segue, mantenendo la
sinistra al bivio che si incontra quasi subito (a destra la strada
prosegue col 145 verso il Pagano). Superato il torrente tramite un
ponticello si perviene ad una cascina diroccata
(Grom), dove si abbandona il CAI 3, per seguire
verso nord una evidente traccia che risale i pascoli molto umidi di
Varadega. Si arriva così alla strada
asfaltata che dal Mortirolo sale al Pianaccio, la si segue sulla sinistra
per andare a imboccare sul curvone,
la sterrata militare che risale la Valle di Varadega, sulla destra
orografica. In pochi minuti si raggiunge la malga Casere del Comune (m
2013), dove lasciata la vecchia strada militare, si prende il ripido sentiero che sale a sud-est, verso
una sella posta sul crinale del Monte Resverde, tra la sua cima a nord (m
2349) e la sua elevazione più meridionale, con
grande croce, chiamata anche Piz de la Casuce (m 2272).
Si scende
continuando sul sentiero, sempre segnato, che degrada velocemente sul costone occidentale della montagna, fino ad
attraversare una bella area di pini mughi, raggiungendo una mulattiera, nei
pressi del Passo del Mortirolo, quello vero.
Si scende quindi verso la strada asfaltata del Mortirolo e infine tramite sterrata si arriva al Rifugio (m 1783) e al
bel laghetto. Poco sotto il rifugio, un comodo sentiero che diparte
verso sinistra, usato anche dai ciaspolatori, cala verso una strada gippabile
con la quale è molto semplice ricongiungersi alla strada vecchia percorsa
all’andata.
Cartografia Ingenia mappa
Partenza
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quota
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Arrivo
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quota
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dislivello
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max
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Tempo
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Km
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Difficoltà
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Data
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sopra Monno
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1150
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Piz delle Casucce
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2272
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1122
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h. 2.40
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E+
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08/12/2016
07/01/2017
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Nota: il tempo è riferito alla sola salita o
all’andata!
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