La poco conosciuta Val Largone, è già stata vista in occasione di
una facile e bella escursione, nella quale la valle stessa
era la meta.
A tal proposito si estrapola dalla scheda
una breve descrizione della zona:
La Valle di Paisco, come già visto per le escursioni al
Rifugio Torsoleto e ai laghetti della Val di Scala, offre agli
escursionisti itinerari che si sviluppano in ambienti in buona parte
intatti e solitari. Infatti questa bella ma impervia e stretta valle, su
cui insistono i due paesi di Paisco e di Loveno e molti altri piccoli e caratteristici
agglomerati di case rurali o cascine, per la sua collocazione geografica e
le grandi difficoltà nel percorrerla, ha mantenuto, per moltissimi anni, un
particolare isolamento dal resto della Valle Camonica. La valle fa da
confine tra le alpi e le prealpi orobiche mentre il passo del Vivione la
separa dalla bergamasca Val di Scalve, raggiungibile da una carrozzabile
asfaltata, ma a tratti veramente stretta e angusta. Tramite questa strada
ci si può portare alla partenza dei vari itinerari, tutti poco frequentati,
che risalgono le varie convalli e vallette, tra laghetti alpini, cascate,
malghe, e numerose testimonianze della passata ed intensa attività
mineraria.
Un bella e facile escursione ma senza dubbio
solitaria e probabilmente sconosciuta a molti escursionisti, è quella
relativa alla Val Largone, nome derivante dal Monte
Largone e percorsa dall’omonimo torrente, nella quale sono presenti delle
vecchie malghe, una a m 1762 e l’altra a m 1987, malga quest’ultima, della
cui testimonianza non sono rimasti nemmeno i ruderi, ma solo che pochi
massi. La valle diparte dalla principale Val Paisco e sale con direzione
nord-ovest verso le alpi Orobie ed è delimitata a
ovest, dal M. Gaviera (m 2293) e dal già
citato M. Largone (m 2449), e ad est da una
dorsale, prima boschiva e poi prativa, che da Loveno raggiunge il M. dei Matti. La Cima Becarie, il M.
Culvegla e il M. Torsoleto la chiudono alla testata, chiamata anche conca Largone.
L’itinerario proposto nella presente SCHEDA, offre un percorso davvero insolito e
solitario, più impegnativo del precedente anche per la notevole quota (m 2236) che bisogna
raggiungere, dopo aver risalito quasi tutta la Val Largone, in modo da
percorrere uno dei tratti più panoramici ed
aerei del Sentiero delle
Genziane, col quale si degrada poi
verso il Pian dell’Uomo dove è ubicato un
piccolo e grazioso bivacchetto (m 1860), probabilmente anche questo
poco conosciuto, meta principale dell’intera escursione. Si ricorda che il Sentiero delle Genziane è un sentiero
panoramico lungo circa 26 km, che segue l’antica via del ferro delle Orobie
camune, passando in ambienti di grande interesse naturalistico e permette
inoltre di visitare i resti delle vecchie miniere. Ricalca in parte il
segnavia CAI
161 e collega Lezza di
Malonno alla Val del Sellero. Purtroppo alcuni tratti sono poco visibili
per la mancata manutenzione.
In presenza di neve, questo itinerario va
fatto assolutamente dopo aver valutato le condizioni di stabilità del manto
nevoso e dopo avere studiato bene il percorso, specie quando il sentiero
traversa verso sud passando sui ripidi versanti
orientali dei Monti Largone e Gaviera.
Itinerario
Si parte da Loveno (m
1300), dopo aver lasciato l’auto in un piccolo
parcheggio situato sopra il caseggiato. Si seguono le indicazioni del
sentiero CAI 160, quello per il Rif.
Torsoleto, inizialmente in comune col CAI 161, risalendo tramite una
stradina vietata
al transito di mezzi non autorizzati, fino ad un bivio posto
a circa 1470 metri di quota, sotto alle baite
Paghera: a destra il largo sentiero proseguirà verso i pascoli della
Malga Camposecco e verso il Torsoleto, a sinistra il CAI 161 continua verso
la Malga Largone e quindi assecondiamo questa deviazione. La comoda
sterrata si inoltra ben presto in un bel bosco, divenendo un largo e bel sentiero che in circa 50 minuti
raggiunge la piccola Malga Largone (m
1784). Superata la costruzione, il sentiero continua
inizialmente in piano mantenendo il fondo della valle, che in questo
punto è abbastanza stretto. Per 10 minuti si prosegue in falsopiano sino a quando il sentiero inizia a risalire mantenendosi sul versante orografico destro. Si raggiunge
così la quota di circa 1900 metri scarsi, più o meno al centro della Conca del Largone, dove un
tempo, poco sopra vi era la Malga Largone Sup. della quale è rimasto poco o
nulla. Qui si svolta decisamente a sinistra
iniziando a risalire il ripido pendio in
direzione sud-ovest, praticamente sul tracciato del poco evidente
Sentiero delle Genziane che proviene da Camposecco. Aggirata tutta la conca si continua in direzione sud sempre in salita sino a quando
si raggiunge un bel balcone panoramico, ma
dove appare evidente l’impossibilità di
proseguire dritti perché il pendio diventa roccioso e molto esposto. Si
risale perciò ripidamente a destra per aggirare
da sopra il salto roccioso. Si effettua un
traverso un poco esposto sino a raggiungere il
punto più alto dell’escursione ( circa 2230 metri), in pratica ai piedi della cresta nord del M. Gaviera e della
cresta sud-est del M. Largone. Un ‘ultimo sguardo
a ritroso verso il percorso effettuato e si
svalica oltre un dosso dove si inizia a scendere nel vallone delle miniere di ferro, che
precede finalmente l’incontro con la
segnaletica, a circa 2000 metri di quota. Si seguono le indicazioni del 161 (Malga Campolungo) e
con un breve traverso ed una altrettanto breve risalita, si guadagna la costola dalla quale una veloce discesa ci conduce al Pian
dell’Uomo o Plà dè l’Om dove un piccolo bivacco (m 1860) ci fa compagnia
durante la meritata sosta.
Davanti a noi sono ben visibili le
montagne della Val di Scalve con l’inconfondibile
Bagozza, mentre verso sinistra appaiono nel loro splendore le montagne adamelline.
Si riprende il cammino continuando sul
sentiero CAI 161 che molto velocemente perde quota attraverso il bosco, sino a giungere in meno
di 30 minuti alla ristrutturata Malga Campolungo
superiore (m 1653). Qui conviene abbandonare il sentiero principale 161 che
scende verso Malga Campolungo e verso il sentiero CAI 161B, per continuare in alternativa,
sull’evidente sentiero che dalla malga si stacca
verso nord-est, inizialmente in piano.
Poco oltre l’alpeggio, la traccia di sentiero si addentra in un rado bosco
ove degrada dolcemente verso una valletta (
Val Piano) e dopo averla superata giunge alla località
Valelti. Si scende quindi spediti ad
intercettare il sottostante sentiero CAI 161B che in
15 minuti ci riporta a Loveno.
Earth File Gpx Cartografia Ingenia mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Loveno
|
1300
|
Pian dell’Uomo
|
1860
|
+936
-376
|
|
h. 4.00
|
8
|
EE
|
05/01/2019
|
Pian dell’Uomo
|
1860
|
Loveno
|
1300
|
-560
|
|
h. 1.30
|
4,5
|
E
|
|