Escursione abbastanza
lunga come kilometraggio (circa
22/23 km), con un dislivello tutto sommato contenuto (circa 1100),
che permette, attraverso straordinari boschi e
su belle mulattiere e comodi sentieri, di passare in rassegna molte
delle caratteristiche e soleggiate località situate a monte di Vione e
Canè. L’itinerario, dopo aver attraversato la
Valle di Canè, tocca due delle più belle e panoramiche malghe della
zona, situate l’una ai piedi dell’impervio
Monte Coleazzo e l’altra sotto il costone
fortificato della Cima Bleis di Somalbosco. La quota massima che si
raggiunge è poco più di 2300 metri, laddove il percorso intercetta la
mulattiera militare che sale alle famose fortificazioni della Bocchetta di
Valmassa (m 2500), che varrebbe la pena (volendo) raggiungere!!
Risulta essere
interessante e vario anche il ritorno, che scende a Villa Dalegno e chiude l’anello a Vione
tramite un suggestivo tratto di circa 4 km sulla Via Carolingia.
Riassumendo, il bel
itinerario tocca le seguenti località: Vione, Premia, Doc, Case Saline,
Case Vialacc, Chigolo, M.lga del Coleazzo, Baite del Coleazzo, M.lga
Prisigai, Prebalduino, Pamprano, Case Gario, Villa Dalegno, Lecanù, Molina
ed infine la chiesa di S. Alessandro.
Itinerario
Si parcheggia l’auto
nell’abitato di Vione e ci si porta a monte del paese. Prima delle ultime
case, si lascia la strada che conduce a Canè e si imbocca sulla sinistra
una stradetta (Via Premia) in salita (CAI 66),
all’inizio asfaltata. Ad un tornante si supera una grande santella e si
continua fino al successivo dove, si continua col segnavia CAI 66 in direzione
Premia, ignorando la deviazione a sinistra per alcune località (Size,
Margin,…ecc). Dopo circa 20 minuti si passa vicino ad una piccola fontana in località “Cass”, poco prima di giungere a
Premia (m 1488), piccola e antica frazioncina
di Vione, posta in un bella piana soleggiata circondata da boschi di
larice. Superato il crocicchio centrale si mantiene la direzione nord e tralasciata
la deviazione a sinistra si prosegue sulla sterrata (CAI 3) che in breve volge a levante e superata una
baita con fontanina (Doc), attraverso il
bellissimo bosco, si arriva alla panoramica
Saline (m 1665) dopo circa un’ora dalla partenza. Si supera l’incrocio,
ignorando la deviazione a sinistra per case di Bles posta appena prima di
una fontana, rimanendo sul CAI N.3 ed in
piano si continua verso la Valle di Canè. Superate le cascine di Suncanè e il bel agglomerato di Vialacc (m 1688), si
scende a destra verso la sottostante sterrata
e con evidente direzione si va ad attraversare il torrente Fumeclo. Si
rimonta quindi sulla stradetta principale che risale la bella valle di
Canè, per imboccare dall’altro lato la strada che sale verso Chigolo. Ben presto, ad una curva, si raggiunge un punto molto panoramico sulla Vallecamonica e
subito dopo un bivio dove, abbandonato il N. 3 che scende verso Pamprano,
si sale a sinistra con la variante CAI 3A
verso Chigolo situato a pochi minuti (m
1806). Siamo ormai linearmente sopra Villa Dalegno e volgendo lo sguardo a
ritroso, è ben visibile la croce situata sulla Cima
o Corno di Bles. Dopo un tratto pianeggiante, nei pressi di un’area pic-nic, la mulattiera
inizia a salire con più pendenza e ignorate le deviazioni sulla destra, si
perviene ad un ampio dosso dominato dal Monte Coleazzo e, supportati dalla segnaletica, si raggiunge l’omonima malga (m 2137). Oltre l’alpeggio, è ben visibile la Cima Bleis di Somalbosco
situata nei pressi delle fortificazioni di Valmassa.
Si continua sul sentiero
ben marcato ed in una ventina di minuti si passa dai ruderi delle Baite del Colezzo (m 2261) oltre le quali e dopo aver aggirato un
crinalino, si entra nella piccola Valmassa. Qui il sentiero, sempre ben
segnato, continua fino ad intercettare a circa 2300 metri, quota massima
dell’escursione, la mulattiera militare (CAI 55) che scende dalle famose fortificazioni.
Inizia la facile discesa verso la baita o
Malga Prisigai (m 2159), adagiata su un’eccezionale
balcone panoramico verso le montagne dell’Adamello e dove non è raro
avvistare, alta nel cielo, l’aquila! Visto
che con tutta probabilità sarà questa la sosta principale, vale la pena
spendere una mezz’oretta per visitare il trincerone situato poco sopra, ed
alcuni dei camminamenti sotterranei che lo compongono.
Lasciato il bell’alpeggio alle spalle e presa,
svoltando a destra, la strada sottostante (CAI 55),
molto speditamente (circa 40 minuti) si
raggiunge la località chiamata Prebalduino (m 1738), dove conviene
abbandonare la strada principale, (vedi cartina) per puntare dritti verso l’altra località chiamata Pamprano (m 1621).
Si intercetta così la sterrata CAI 3 ed in
breve si arriva a Villa Dalegno (m 1375).
Qui non è difficile, dopo aver superato una
fontana quadrata nel centro del paesino, individuare verso destra la direzione giusta per imboccare
la Via Valeriana (CAI 191- 691)
che in questo tratto fa parte anche della Via Carolingia. Ora non resta che percorrere in poco
meno di un’oretta questa bella sterrata,
che quasi in piano conduce a Vione passando
prima dal paesino di Lecanù e poi dalla chiesetta di Sant’Alessandro.
Cartografia Ingenia mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Vione
|
1246
|
Malga del Coleazzo
|
2137
|
891
|
|
h. 2.40
|
|
E
|
03/12/2017
|
Malga del Coleazzo
|
2137
|
Malga Prisigai
|
2159
|
+203
-181
|
|
h. 1.00
|
|
E+
|
Malga Prisigai
|
2159
|
Vione
|
1246
|
-960
+50
|
|
h. 2.20
|
|
E
|
Nota: il tempo è riferito alla sola salita o
all’andata!
|