Il Pizzo di Petto (m 2262/2270) costituisce una
delle cime più interessanti del sottogruppo Vigna Vaga - Vigna Soliva, a
cavallo fra la Val Seriana e la Valle di Scalve, nella zona del Gruppo
della Presolana. Visto dai paesi di Nona e Colere
si presenta come una piramide rocciosa con verticali pareti, insieme al più
basso compagno della Croce del Pizzo di Petto. L’itinerario proposto, con
partenza dalla frazione Teveno di Vilminore, costituisce un’occasione per
attraversare l’appartata e poco conosciuta Val Conchetta sino a raggiungere
il Sentiero delle Orobie Orientali, con panorami mozzafiato verso i giganti orobici, sulla Val Sedornia, verso la Presolana, verso il Gruppo
del Camino e ovviamente su parte della Val
di Scalve. Si ritorna toccando il famoso Passo
della Manina e passando dalla frazione Nona
di Vilminore.
La Croce è posta non sulla vetta del pizzo, ma
su una propaggine della cresta orientale che scende tra le malghe Barbarossa e la val Conchetta. Il
canalino finale che raggiunge la parte erbosa
prima della cima, misto erba, terra e ghiaiettino, di non più di 50m, costituisce forse
l’unica difficoltà oggettiva di tutta l’escursione, specie in discesa per
il rischio di scivolare, ma non difficile. La croce non rappresenta il
punto più alto dell’escursione perché questo lo si raggiunge allorquando si
affronta il Passo del Pizzo di Petto (m
2200), dal quale volendo si può salire in pochi minuti alle 2 cime del
Pizzo.
Itinerario
Partendo dal parcheggio della frazione di
Teveno si prosegue sulla carrabile
forestale seguendo le indicazioni del
Sentiero CAI 407 e del Sentiero CAI 431, verso la Croce del Pizzo di Petto,
erroneamente indicata dal Cai di Bellusco a quota 2200. Dopo una mezz’oretta si
incontra il bivio da seguire verso sinistra CAI 431, per cui si abbandona il 407,
iniziando a salire molto ripidamente. Il
sentiero con ripidi zig-zag supera vari
sfasciumi e si destreggia tra alcuni
roccioni situati alle pendici settentrionale del Monte Cavallo (m
1793). Finalmente il sentiero spiana quando raggiunge una conca prativa situata nei pressi della cima del M. Cavallo, che volendo si può
raggiungere in beve e facilmente. Si continua ormai su spazio aperto col sentiero ben indicato ed
ancora segnalato del 431 sino ad
intercettare o incrociare il 404 proveniente da Carbonera. Ora i due sentieri viaggiano insieme e poco
dopo si raggiunge la piccola e graziosa Baita
Val Conchetta (m 1800). raggiunto il bivio che porta verso il Pizzo di
Petto, abbandoniamo il Sentiero 404 che si dirige verso il Passo di
Fontanamora per seguire le indicazioni del 431, verso la croce che domina Teveno (m 2100
circa), posta su una propaggine molto esposta, della cresta che la unisce
alle cime del Pizzo di Petto, più elevate e più a nord-ovest. L’ultima parte di salita verso la croce, come già accennato, è da farsi con
attenzione sia per la ripidità del breve tratto, sia per la natura del
terreno che potrebbe risulare scivoloso specie in discesa, allorchè a
ritroso si ridiscende per proseguire il giro. Il
panorama è notevole verso il Passo della Manina e verso i giganti
orobici. Tornati quindi sui propri passi e
raggiunto il costone meno ripido, se il
terreno è asciutto e la visibilità e buona, non conviene riprendere il 404
per seguirlo sino al Passo di Fontanamora
per prendere il Sentiero delle Orobie 401,
perché quest’ultimo lo si può intercettare più velocemente tagliando, anche su sfasciumi, in progressiva
salita verso ovest….oppure, per maggior tranquillità si sale prima al passo
di Fontanamora ovviamente. Il 401, molto
comodamente conduce al vicino Passo di Pizzo di
Petto (circa m 2200), situato poco sotto alle omonime cime, costituito
da un deciso intaglio roccioso dal quale è
necessario l’utilizzo di opportune catene
per calarsi sul versante opposto, quello
che guarda sulla Val Sedornia. Il tratto
attrezzato comunque lo si supera abbastanza agevolmente e si continua sul marcato sentiero che taglia le pendici occidentali e rocciose del M.
Barbarossa, sui cui ripidi costoni è facile
avvistare i camosci. Alla nostra sinistra, più in basso, appare il solitario roccione appuntito di quota 2035
metri che sovrasta il piccolo laghetto Spigorel
o laghetto Vigna Vaga (m 1822), situato nella parte alta della Val
Sedornia. Il lungo sentiero, dopo aver
superato una zona pianeggiante, perdendo
ulteriormente quota in aggiramento al M.
Pizzul, raggiunge il Passo della Manina (m
1800). Non rimane che scendere verso la
frazione Nona di Vilminore, tramite
il Sentiero CAI 408, transitando nei pressi delle Baite Rosse (rifugio). Dalla Nona una vecchia strada ci consente di
raggiungere Teveno.
mappa
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Teveno
|
1120
|
Croce
Pizzo di Petto
|
2100
|
980
|
|
h. 2.20
|
5
|
EE
|
29/10/2017
|
Croce
Pizzo di Petto
|
2100
|
Passo della Manina
|
1800
|
+120
-420
|
|
h. 2.00
|
5,4
|
E+
|
Passo della Manina
|
1800
|
Teveno
|
1120
|
-680
|
|
h. 1.20
|
5,6
|
E
|
|