Il Passo del Maniva, detto anche Giogo del
Maniva, è un valico alpino situato nelle Prealpi Bresciane. Dal punto di
vista orografico divide la catena bresciana occidentale da quella orientale
e rappresenta il naturale confine tra la Val Trompia e la Val Sabbia. In
questa zona c’è una piccola catena montuosa
che, per le sue caratteristiche fatte di rilievi rocciosi con pareti a strapiombo e guglie assottigliate,
molto simili alle Dolomiti che tutti conoscono, prende il nome di Piccole
Dolomiti Bresciane. Una di queste montagne è la
Corna Blacca (m 2006), dalle chiare cascate di roccia, regina
indiscussa del versante orografico sinistro dell’Alta Val Trompia.
Pur rimanendo a
quote non eccessive, che sfiorano i 2000 metri s.l.m., l’itinerario è molto suggestivo. Si parte dal
Giogo del Maniva (m 1664) dove, in un
vastissimo piazzale, è possibile posteggiare l’auto. Dal parcheggio, nei cui pressi si
scorgono dei ristoranti e la chiesetta “delle Tre Valli”, si segue la
stradetta che si stacca dallo stesso in direzione sud, proprio verso la chiesetta, collocata sotto le pendici
del Monte Dosso Alto.
La strada che si va a percorrere, detta del
Baremone (conduce ad Anfo sul lago d’Idro), in particolari periodi dell’anno, specie d’inverno, è
chiusa al traffico per rischio valanghe. Dopo
circa 30 minuti di cammino si arriva al Passo
Dosso Alto (mt.1674), dove si prende il sentiero seguendo l’indicazione per Passo Portole/Corna Blacca e
Capanna Tita Secchi (m 1740). Si continua quindi sul sentiero, quasi
sempre pianeggiante, contrassegnato da
segnavia tricolore della resistenza e dai segni bianco-azzurri del 3V, con
cui si arriva dopo 15 minuti al Passo delle
Portole (m 1726), poco più in basso della Capanna Tita Secchi
ubicata sotto le rocce strapiombanti di Cima Caldoline. Siamo sui sentieri della resistenza delle Brigate
Perlasca e Margheriti e la capanna è dedicata al partigiano bresciano Tita
Secchi. Seguendo le indicazioni per Corna Blacca ed i segnavia
tricolori, si individua il passaggio tra alti
roccioni, con cui si procede sul sentiero scendendo per circa cento
metri, su tornanti ghiaiosi. Si continua, mantenendosi per un lungo tratto sotto i pendii erbosi di
Cima Barzò e di Cime di Paio, in un contesto
selvaggio e suggestivo. Si cammina sul sentiero, che via via si fa
sempre più in salita, fra un alternarsi di pini mughi e radure di prati,
sino a giungere al Passo di Paio (m 1685)
dove dei cartelli indicano la Variante alta 3V e la normale (Variante bassa 3V che passa prima dal
Passo di Prael, con largo giro a ovest), che salgono alla Corna Blacca.
Noi abbiamo optanto per quella alta, seguendo verso sinistra la chiara indicazione per Corna Blacca. In
pochi minuti si raggiunge il culmine di un
dosso, che rappresenta la Cima Ovest (m 1821) dei Monti di Paio, oltre
la quale si scende all’omonima forcella.
Qui abbiamo preferito ignorare sulla sinistra la direttissima, che sale
molto ripida tra le rocce e sfasciumi, continuando sul nostro bel sentiero con cui si va ad
aggirare le precipiti parete rocciose
nord-occidentali della montagna. Dopo un tratto un poco ripido, zigzagando tra roccette e bassa vegetazione, si giunge in cresta ornata da pini
mughi, mentre la vista si apre lontana sulle
Prealpi Gardesane. Si raggiunge il culmine
dove spicca un cippo, con lapide a ricordo dei
partigiani caduti e una statua bronzea
della Madonna che regge il figlio. Accanto sorge anche il classico pilastrino trigonometrico, punto
geodetico topografico, che si incontra talvolta sulle cime. In lontananza è
ben individuabile anche la croce che sovrasta l’altra cima gemella, posta
più a levante e raggiungibile in altri dieci minuti
di cammino. La croce è stata posta a
ricordo del cappellano Don Bonomini. Da qui si
può spaziare in tutte le direzioni: verso
nord è ben visibile l’Adamello, il Cornone di Blumone e il Carè Alto; verso est le montagne trentine che fanno da
cornice alla Valle Sabbia; verso
sud-est si riconosce il Pizzocolo e più a destra parte del Lago di Garda.

Per il
ritorno, noi abbiamo percorso lo stesso
itinerario fatto all’andata e giunti al
Passo delle Portole, abbiamo sostato alla
Capanna Tita Secchi, meritevole di una visita. Il luogo è un comodo punto di appoggio in caso di maltempo o per
sostare qualche oretta in più, godendo del
paesaggio circostante.
Earth_Sud
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Cartina Gpx
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Traccia Gpx
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Mappa
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Partenza
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quota
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Arrivo
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quota
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dislivello
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Tempo
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Km
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Difficoltà
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Data
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Giogo
del Maniva
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1664
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Corna Blacca
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2006
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+523
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h. 2.15
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6,5
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E+
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18/09/2022
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Corna Blacca
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2006
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Giogo del Maniva
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1664
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+177
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h. 2.00
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6,5
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