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   (seconda parte)Sopra i 2000                                                                                              

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Monte Veberocolo

SCHEDA

 

Punta Venerocolo_small.jpgMappa

 

Monte Venerocolo (m 3323) dal Rif. Garibaldi (m 2550)

 

Il Monte  Venerocolo è una delle cime più elevate del Gruppo dell’Adamello e si trova all’apice della catena che separa il Ghiacciaio Pisgana ovest dal Ghiacciaio dell’Adamello. La salita alla vetta non presenta particolari difficoltà alpinistiche, nonostante la notevole quota ed è quindi un bellissimo Tremila alla portata della maggior parte degli escursionisti; ovviamente il notevole dislivello che bisogna superare, se fatto in giornata, richiede buon allenamento, altrimenti si può dividere l’escursione pernottando al Bel Rifugio Garibaldi. A nord del Passo Brizio non ha rivali in altezza e dalla vetta la visione della parete nord dell’Adamello e dei vasti ghiacciai che la contornano, è veramente grandiosa. La via normale parte dal Rif. Garibaldi (m 2550) e con direzione nord-est raggiunge il Passo del Venerocolo (m 3136) passando dal vallone sotto il Monte dei Frati, quindi segue la facile cresta NW fino alla sommità dove la vista verso l’Adamello è grandiosa. L’escursione conduce a visitare la zona che è stata al centro direttivo delle operazioni logistico-militari che, a partire dal 12 aprile 1916, hanno portato alla conquista delle Lobbie e di quella che va dal Crozzon di Falgorida al Passo di Cavento. In seguito, sempre da qui hanno avuto alimento tutte le le operazioni delle zone volte a mantenere e migliorare le posizioni acquisite fino al termine dl conflitto.

 

Itinerario

Partendo da Malga Caldea (m 1584), raggiungibile in auto da Temù e fino al Rif. Garibaldi, si può fare riferimento alla descrizione già presente nella relativa scheda. Comunque riassumendo brevemente questa prima parte, lasciata l’auto negli spazi vicino alla malga, si imbocca la noiosa strada asfaltata di servizio alle dighe che conduce, con direzione sud ai primi laghi della Val d’Avio. Si passano in sequenza sulla destra (sinistra orografica) il laghetto dell’Avio (m 1869), il Lago d’Avio (m 1910) e il Lago Benedetto (m 1932). Oltre questi bacini il sentiero si fa ripido per raggiungere in pochi minuti il pianoro di Malga Lavedole (m 2047). Il sentiero cambia direzione e verso est inizia a risalire faticosamente la valle del Venerocolo fino all’ultimo ripido tratto (detto “Il Calvario”), col quale si giunge alla chiesetta della Madonna dell’Adamello ed in pratica all’altro grande lago, detto del Venerocolo (m 2540). Poco oltre, sulla sua sponda settentrionale appare il Rifugio Garibaldi (m 2550), che si raggiunge percorrendo poche decine di metri. Fin qui circa tre ore dalla partenza!

Lasciato il rif Garibaldi si seguono le indicazioni  del segnavia 42 (frecce direzionali), dove un sentiero sale verso nord-est fino a raggiungere un largo vallone situato alle pendici meridionale del Monte dei Frati (m 3285). Si seguono le tracce segnalate fino all’ampia sella del Passo del Venerocolo (m 3136). Vista la quota non è difficile che l’ultimo tratto possa essere innevato, mentre ad est (del passo) inizia il ghiacciaio del Pisgana. L’itinerario volge decisamente a destra e comincia a risalire, su pietraia granitica, l’ampia cresta nord-ovest del Monte Venerocolo. Dopo aver superato i resti di un baraccamento dove la cresta si restringe un poco, si continua senza difficoltà (se non quella dettata dalla fatica) fino a raggiungere la ampissima e panoramica cima del Monte Venerocolo (m 3323), dove sono presenti dei resti militari risalenti alla Grande Guerra. La vista è veramente affascinante: si ha proprio di fronte sia il Corno Bianco che l’Adamello, del quale si può ammirare la parete Nord e la vedretta del Venerocolo. Si domina la parte alta del ghiacciaio del Mandrone e si vede la catena di monti che vanno dalle Lobbie al Monte Fumo e al Corno di Adamè. Dalla parte opposta si domina il ghiacciaio del Pisgana e la catena di montagne che va dal Corno di Bedole al Monte Narcanello e quella da Cima Salimmo alla Calotta.

Per il ritorno si segue lo stesso itinerario di salita mettendo in conto almeno 4 ore per raggiungere malga Caldea e il parcheggio.

 

                                                                                                                  Cartografia Ingenia      mappa 

Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Rif. Garibaldi

2550

Monte Venerocolo

3323

773

h. 2.00/2.30

EE+

12/08/2017

 Nota: il tempo è riferito alla sola salita o all’andata!

 

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Sul sentiero per il Rif. Garibaldi

L’Adamello e la diga del L. Venerocolo

Il L. Venerocolo e la Plem

L’Adamello

La Nord dell’Adamello

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Il Rif. dall’inizio del sentiero 142

Segnaletica

L’Adamello, la Plem e l’Alpinista

Panorama salendo verso il M. Venerocolo

Panorama sul L. Venerocolo e il Pantano dell’Avio

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Grande inquadratura

Giungendo al Passo del Venerocolo

Panorama dal Passo verso la conca del Venerocolo

Passo del Venerocolo

L’Adamello e la Plem dal Passo

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La facile cresta nord-ovest del M. Venerocolo

Panorama salendo al M. Venerocolo

Il M. Narcanello

Il Corno Bianco, L’Adamello e la Plem

Vetta del M. Venerocolo

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Il Corno Bianco e l’Adamello

La Plem, il Pantano dell’Avio e il Corno Baitone

Sul M. Venerocolo

Vedretta del Mandrone

Panorama

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Passo del Venerocolo

Il Rifugio Garibaldi

Sulla via del ritorno

I Laghi d’Avio

Lago d’Avio

 

 

   (seconda parte)Sopra i 2000