Escursione impegnativa
Il Rifugio ai Caduti dell’Adamello (m 3025) si
trova in Trentino, per la precisione nel territorio del Comune di Spiazzo,
distante solo pochi metri dal confine con la Lombardia, dove fin lassù
giunge il territorio del Comune di Saviore dell’Adamello (Bs). Abbarbicato sulle pendici sud-occ. della Lobbia Alta (m
3196) dista un centinaio di metri dall’omonimo Passo, punto di arrivo per chi sale dal ghiacciaio
del Mandrone oppure per chi sale dalla Val di Genova col Sentiero del Matarot. E’
un sentiero attrezzato, lungo e impegnativo, ma non difficile. Dotato
di funi e staffe nei punti più esposti e\o ripidi, risale le rocce montonate che scendono dal
versante orientale delle Lobbie, tuttavia il granito, seppur levigato,
offre sempre molta aderenza e generalmente lo si può percorrere anche senza
l’uso del set da ferrata, consigliato comunque ai meno avvezzi o durante
l’eventuale ritorno con lo stesso.
Il
rifugio è diventato universalmente noto per la visita di qualche giorno di Giovanni Paolo II, nell’estate del 1984.
Celebri sono le foto del Papa in preghiera sulla terrazza del rifugio e con
gli sci ai piedi sul ghiacciaio in compagnia di Lino Zani, Guida Alpina. Il
rifugio è punto di partenza per itinerari alpinistici, più o meno
impegnativi, dei quali i più gettonati sono il
Cresta della Croce con la Punta
Giovanni Paolo II alla quota di
3307 metri e il Cannone di Cresta Croce (m 3300), ed ovviamente il M. Adamello (m 3539). Sebbene queste due bellissime mete
siano state oggetto di altrettante esperienze effettuate dopo il
pernottamento al rifugio, non verranno qui descritti i relativi itinerari
e/o le loro modalità di realizzazione, nonostante siano poco difficili,
perché comunque rientrano tra gli itinerari di Alpinismo, disciplina ben
distinta dall’escursionismo e quindi non di competenza di questo Sito
escursionistico. Anche se alpinismo facile, bisogna affidarsi agli
alpinisti esperti o alle Guide Alpine, che sanno creare una cordata,
conoscono il ghiacciaio, il territorio, ecc ecc. Ovviamente, alcune belle
foto a ricordo della salita in Adamello realizzate nell’occasione e per
stuzzicare il visitatore, vengono inserita a fine scheda.
Itinerario
Bisogna
raggiungere il paese di Carisolo (Tn) in Val Rendena e da lì prendere la
lunga (circa17 km) strada che
percorre la Val di Genova (a
pagamento, e con accesso regolamentato nei mesi estivi), sino al
parcheggio di Malga Bedole (m 1584).
Dal
parcheggio di Malga Bedole si segue la
strada sterrata giungendo poco dopo al Rif.
Adamello Collini al Bedole (m 1641), dove si seguono le indicazioni del Sentiero
Cai 241 per il Rif. Lobbia Alta (Sent.
Attrez. del Matarot). Si supera il ponte sul Torrente
Sarca di Genova, seguendo la strada sino alla successiva indicazione,
su pannello di legno, per il Rif. Lobbia
Alta. Ci si addentra semipianeggianti nel rado
bosco, in direzione sud, superando tramite ponticelli il torrente che scende dalla già visibile Cascata del Matarot. Il
paesaggio è suggestivo verso le cascate e le
rocce sottostanti la Vedretta della Lobbia, mentre si inizia
gradualmente ad acquisire quota, seguendo i
segni bianco-rosso del sentiero che si inerpica tra grossi massi, al limitare di innocui residui nevosi. A circa 2250 metri inizia
il sentiero attrezzato con funi e staffe metalliche, col quale si
comincia a risalire le lisce rocce montonate.
La vista, spesso e volentieri, spazia verso le
suggestive cascate che precipitano dalle ripidissime pareti rocciose.
Si sale sempre confortati dai segnavia,
superando a volte piccoli nevai, oppure
zigzagando vicino a piccoli ripidi torrentelli,
creati dallo scioglimento della neve, comunque sempre assistiti
all’occorrenza, dalle rigide funi dei tratti
attrezzati. Dopo aver superato questi ultimi si
raggiungono i ripiani morenici dove il panorama si apre verso la Vedretta della Lobbia ed il suo lago glaciale
e dove la vista può allungarsi sino al Crozzon
di Lares ed al Corno di Cavento. Poco dopo si riprende a salire, tra massi e rocce, sino a lambire
superiormente la Vedretta della Lobbia. Si
obliqua a sinistra, seguendo segni e ometti, superando
a volte dei nevai, sino a scavalcare un
costolone che scende dalla Lobbia Alta.
Da qui si punta alla visibile depressione del
Passo della Lobbia Alta, inizialmente anche
in lieve discesa ed in semipiano per
costeggiare il ghiacciaio e con un poco di fatica, ma senza problemi,
lo si raggiunge con uno strappo finale, alla
quota di circa 3020 metri, a poca distanza dal rifugio.
Panorama
splendido sul Ghiacciao dell’Adamello,
sulla Vedretta della Lobbia, verso la Cresta della Croce. A pochi metri di distanze
è presente l’altare del Papa, a perenne
ricordo della visita di Giovanni Paolo II, 16-17 Luglio 1984. Il Pontefice vi
fece ritorno nel 1988 per celebrare messa su quell’altare costruito dagli
Alpini.
Il
rifugio è un balcone panoramico eccezionale, dove
il panorama, sia serale che all’alba, assume connotati
suggestivi!
Come
già accennato, dal rifugio partono itinerari alpinistici più o meno
impegnativi, dei quali i più gettonati sono la salita al Cresta Croce con la Punta Giovanni Paolo II
(m 3307) ed il famoso Cannone dell’Adamello (m 3300) ed ovviamente la salita all’Adamello (m 3539). In questa
escursione, dopo aver pernottato al rifugio, la meta è stata l’Adamello con successiva discesa sul
ghiacciaio del Mandrone e omonimo rifugio, sino a Malga Bedole.
Earth
mappa
Partenza
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quota
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Arrivo
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quota
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dislivello
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max
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Tempo
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Km
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Difficoltà
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Data
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Malga Bedole
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1584
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Rif. Ai Caduti
dell'Adamello
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3025
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1441
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h. 5.00
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7,6
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EEA
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30/06/2018
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