Sebbene non si tratti di una cima molto
conosciuta, la Cima delle Terre Fredde ha
il grande pregio di permettere anche ai normali escursionisti, una facile
salita con grandioso panorama sulla
vasta conca del Lago della Vacca. Dal punto più elevato sono
inoltre visibili parecchie delle cime più alte
dell’Adamello in una visione quanto mai spettacolare. Si
eleva a sinistra del Lago della Vacca (m 2357) delimitandone le sponde occidentali mentre alle
pendici meridionali c’è il piccolo laghetto di
Cadino Alto. La cima (m 2645) è sormontata dal Cristo dei Monti.
Nell’escursione proposta, con partenza dalla Corna Bianca (m 2011), oltre al
passaggio obbligato dal Rif. Tita Secchi,
l’itinerario dopo aver raggiunto la meta
scende, per passare prima dal forcellino (m 2191) del piccolo Laghetto di Mare e poi dal Rif. Gheza (m 2080), quindi attraversate le
magnifiche Foppe di Braone, riprende quota
fino al Passo del Frerone (m 2456), ed infine
chiude l’anello al sottostante Passo della
Vacca.
La salita alla Cima delle Terre Fredde è già
stata proposta in questo sito, ma con partenza da Bazena e con tragitto
abbondantemente più lungo, ed è consultabile nella relativa Scheda.
Itinerario
Con auto adatta raggiungere la Corna Bianca salendo con la
sterrata di malga Cadino, che diparte dalla strada di collegamento tra il
Passo di Crocedomini e la località Gaver, oppure partire dalla malga stessa
a piedi allungando un poco il percorso. Dalla Corna Bianca (m 2011), col nuovo percorso che sostituisce
parzialmente il sentiero CAI 19, si raggiunge il segnavia CAI N.1 ex 18, che da Bazena porta al
Lago della Vacca, quindi con direzione lago (verso destra) lo si percorre
fino all’omonimo passo (m 2361), contraddistinto
dall’ormai famoso masso a forma di vacca,
quindi su comoda e larga via si raggiunge presto il Rif. Tita Secchi (m
2358), situato nella conca del Lago della Vacca
e dominato dal Cornone di Blumone (m 2843). Si continua con la comoda mulattiera militare (CAI 1), verso le pendici
occidentali del Cornone di Blumone, fino ad abbandonarla con deviazione
a sinistra (m 2500 circa), segnalata dalla
freccia del Sentiero Antonioli. Il
sentiero, ben segnato (bianco-giallo), dopo
aver aggirato una pozza e dopo varie svolte, raggiunge
i ruderi di una caserma militare della Grande Guerra, alle pendici meridionali della Cima Laione (m
2763); prosegue verso ovest, districandosi
tra le facili rocce, in modo tale da mantenere la quota e aggirare
dall’alto la vasta conca del Lago della Vacca, sempre
ben visibile alla nostra sinistra, e raggiunge infine Cima Galliner (m 2562). Qui sono presenti
altre fortificazioni militari, dalle quali si domina il lago.
Per
salire alla Cima delle Terre Fredde, si abbandona temporaneamente il
sentiero scendendo senza difficoltà di pochi metri (sud), per raggiungerne
il vicino costone settentrionale, che si risale per intercettare la facile mulattiera militare, ormai sentiero,
che zigzaga fino alla sommità (m 2645).
Ampio
panorama, con il Lago della Vacca e il Cornone
di Blumone (m 2843) verso est, il Lago di
Cadino Alto e l’omonima valle verso sud, il
Monte Frerone (m 2673) e il Monte Stabio (m 2535) verso sud-ovest, il Pizzo Badile e il Bernina a nord-ovest.
Si ridiscende ora a ritroso sulla mulattiera,
che sotto la Galliner svolta a sinistra, riprendendo la via Antonioli e che
con andamento tipico delle militari, degrada con molti tornanti verso nord-ovest fino al Forcellino di Mare (m 2191), dal quale in
pochissimi minuti si può scendere all’omonimo
laghetto. Dal forcellino la vista spazia in particolar modo verso la Valle di Dois e nelle giornate
limpide non è difficile scorgere il lontano
Rifugio Maria e Franco Lomini (m 2575), il più elevato di tutta la
provincia di Brescia. Si abbandona il Sentiero Antonioli per proseguire su
quello che con direzione sud, indicato da una
freccia segnaletica, conduce al vicino Rifugio
Gheza (m 2080), che si raggiunge in 10 minuti. Dal rifugio, il segnavia
CAI 38 mantenendo generalmente il verso a
meridione, percorre longitudinalmente le Foppe
di Braone, oltre le quali riprende
decisamente quota per portarsi al Passo del
Frerone (m 2456). In pochi minuti, seguendo i segni e l’indicazione per
il Lago della Vacca, si scende a prendere il n. 1
col quale ci si riporta alla deviazione per il ritorno alla Corna Bianca.
Cartografia Ingenia mappa
Partenza
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quota
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Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
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Km
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Difficoltà
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Data
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Corna Bianca
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2011
|
Cima delle Terre Fredde
|
2645
|
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+718
-84
|
h. 2.30/3.00
|
|
E+
|
26/08/2017
|
Cima delle Terre Fredde
|
2645
|
Corna Bianca
|
2011
|
|
-1010
+376
|
h. 2.30/3.00
|
|
E+
|
|