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   (seconda parte)Sopra i 2000                                                                                              

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Cima delle Terre Fredde

SCHEDA

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Mappa

 

Cima delle Terre Fredde (m 2645) dalla Corna Bianca con giro ad anello

 

Sebbene non si tratti di una cima molto conosciuta, la Cima delle Terre Fredde ha il grande pregio di permettere anche ai normali escursionisti, una facile salita con grandioso panorama sulla vasta conca del Lago della Vacca. Dal punto più elevato sono inoltre visibili parecchie delle cime più alte dell’Adamello in una visione quanto mai spettacolare. Si eleva a sinistra del Lago della Vacca (m 2357) delimitandone le sponde occidentali mentre alle pendici meridionali c’è il piccolo laghetto di Cadino Alto. La cima (m 2645) è sormontata dal Cristo dei Monti.

Nell’escursione proposta, con partenza dalla Corna Bianca (m 2011), oltre al passaggio obbligato dal Rif. Tita Secchi, l’itinerario dopo aver raggiunto la meta scende, per passare prima dal forcellino (m 2191) del piccolo Laghetto di Mare e poi dal Rif. Gheza (m 2080), quindi attraversate le magnifiche Foppe di Braone, riprende quota fino al Passo del Frerone (m 2456), ed infine chiude l’anello al sottostante Passo della Vacca.

La salita alla Cima delle Terre Fredde è già stata proposta in questo sito, ma con partenza da Bazena e con tragitto abbondantemente più lungo, ed è consultabile nella relativa Scheda.

Itinerario

Con auto adatta raggiungere la Corna Bianca salendo con la sterrata di malga Cadino, che diparte dalla strada di collegamento tra il Passo di Crocedomini e la località Gaver, oppure partire dalla malga stessa a piedi allungando un poco il percorso. Dalla Corna Bianca (m 2011), col nuovo percorso che sostituisce parzialmente il sentiero CAI 19, si raggiunge il segnavia CAI N.1 ex 18, che da Bazena porta al Lago della Vacca, quindi con direzione lago (verso destra) lo si percorre fino all’omonimo passo (m 2361), contraddistinto dall’ormai famoso masso a forma di vacca, quindi su comoda e larga via si raggiunge presto il Rif. Tita Secchi (m 2358), situato nella conca del Lago della Vacca e dominato dal Cornone di Blumone (m 2843). Si continua con la comoda mulattiera militare (CAI 1), verso le pendici occidentali del Cornone di Blumone, fino ad abbandonarla con deviazione a sinistra (m 2500 circa), segnalata dalla freccia del Sentiero Antonioli. Il sentiero, ben segnato (bianco-giallo), dopo aver aggirato una pozza e dopo varie svolte, raggiunge i ruderi di una caserma militare della Grande Guerra, alle pendici meridionali della Cima Laione (m 2763); prosegue verso ovest, districandosi tra le facili rocce, in modo tale da mantenere la quota e aggirare dall’alto la vasta conca del Lago della Vacca, sempre ben visibile alla nostra sinistra, e raggiunge infine Cima Galliner (m 2562). Qui sono presenti altre fortificazioni militari, dalle quali si domina il lago.

Per salire alla Cima delle Terre Fredde, si abbandona temporaneamente il sentiero scendendo senza difficoltà di pochi metri (sud), per raggiungerne il vicino costone settentrionale, che si risale per intercettare la facile mulattiera militare, ormai sentiero, che zigzaga fino alla sommità (m 2645).

Ampio panorama, con il Lago della Vacca e il Cornone di Blumone (m 2843) verso est, il Lago di Cadino Alto e l’omonima valle verso sud, il Monte Frerone (m 2673) e il Monte Stabio (m 2535) verso sud-ovest, il Pizzo Badile e il Bernina a nord-ovest.

Si ridiscende ora a ritroso sulla mulattiera, che sotto la Galliner svolta a sinistra, riprendendo la via Antonioli e che con andamento tipico delle militari, degrada con molti tornanti verso nord-ovest fino al Forcellino di Mare (m 2191), dal quale in pochissimi minuti si può scendere all’omonimo laghetto. Dal forcellino la vista spazia in particolar modo verso la Valle di Dois e nelle giornate limpide non è difficile scorgere il lontano Rifugio Maria e Franco Lomini (m 2575), il più elevato di tutta la provincia di Brescia. Si abbandona il Sentiero Antonioli per proseguire su quello che con direzione sud, indicato da una freccia segnaletica, conduce al vicino Rifugio Gheza (m 2080), che si raggiunge in 10 minuti. Dal rifugio, il segnavia CAI 38 mantenendo generalmente il verso a meridione, percorre longitudinalmente le Foppe di Braone, oltre le quali riprende decisamente quota per portarsi al Passo del Frerone (m 2456). In pochi minuti, seguendo i segni e l’indicazione per il Lago della Vacca, si scende a prendere il n. 1 col quale ci si riporta alla deviazione per il ritorno alla Corna Bianca.                                                                                                                                                    

 

                                                                                                           Cartografia Ingenia          mappa 

Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Corna Bianca

2011

Cima delle Terre Fredde

2645

+718

-84

h. 2.30/3.00

E+

26/08/2017

Cima delle Terre Fredde

2645

Corna Bianca

2011

-1010

+376

h. 2.30/3.00

E+

 

 

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Corna Bianca

A sinistra la Cima delle Terre Fredde

Il nuovo sentiero per il Lago della Vacca

Ruderi vicino al Passo della vacca

La diga del lago

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Il Blumone e la deviazione per il Sentiero Antonioli

Caserma Alpini

Il Blumone

La Cima Laione

Il Lago della Vacca e a destra la Cima delle Terre Fredde

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Cima delle Terre Fredde

Monte Frerone e

Monte Stabio

Il Cristo dei Monti

Il Cristo dei Monti

La Valle di Dois e le montagne dell’Adamello

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Il Pizzo Badile Camuno

Il Monte Frerone

Il Pizzo Badile Camuno

Valle di Dois

Laghetto di Mare

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Bandiera al Rif. Gheza

Sguardo sulle Foppe di Braone

Il Rif. Gheza

Pianoro verso il Frerone

Le Foppe di Braone

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Il Frerone dal passo

Il Blumone dal Passo del Frerone

La mulattiera CAI 1

Verso il Passo della Vacca

Parcheggio alla Corna Bianca

 

 

   (seconda parte)Sopra i 2000