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   (seconda parte)Sopra i 2000                                                                                              

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Sul Pizzo Camino

SCHEDA

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Cartina

 

Pizzo Camino (m 2491) da Borno, e periplo della montagna.

 

Il Pizzo Camino, chiamato Pis Camì in dialetto camuno, è una montagna delle Prealpi Bergamasche. E’ situato, assieme alla Concarena e al Cimon della Bagozza, sulla dorsale montuosa che divide la media Valle Camonica dall’alta Val di Scalve. I versanti sud e est appartengono amministrativamente alla Prov. di Brescia, quelli nord e ovest a quella di Bergamo. A nord-est, il passo di Varicla (m 2097) lo divide dal Monte Sossino (m 2399), a sud invece il crinale rimane sopra i 2200 metri sino alla Cima Moren che con i suoi 2418 metri è la seconda vetta del gruppo per altezza. Le Vie di salita normali per raggiungere la vetta del Pizzo Camino sono due, una dal versante Camuno (NE) e l’altra dal versante Scalvino (SW), entrambe lunghe e faticose con difficoltà EE, se in assenza di neve o ghiaccio, altrimenti diventano alpinistiche. In questa bella e lunga escursione, l’ascesa alla vetta del Pizzo Camino avviene dalla Vallecamonica mentre la discesa dalla Val di Scalve. Si conclude l’impegnativo anello, sfruttando il Sentiero 83 di recente sistemazione, col tratto che dal Passo di Corna Busa conduce al Passo del Costone e quindi al Rif. S.Fermo. La bellissima salita avviene in ambiente selvaggio e quasi "dolomitico", da effettuarsi preferibilmente con tempo stabile, facendo particolare attenzione al canale finale per la caduta di sassi. Meglio se si può partire al mattino molto presto dato che le nuvole risalgono le pendici della montagna già di primo mattino. La ripidità del terreno e dei canaloni, la presenza di passaggi su roccia e l´esposizione di alcuni tratti, rendono la salita da tale versante più difficile rispetto a quello scalvino, che verrà utilizzato per la discesa. Questa escursione è consigliabile solo ad escursionisti esperti.

E’ preferibile raggiungere come punto di partenza lo spiazzo situato alle pendici del Monte Arano (m 1500) mediante auto 4x4, previo pagamento del permesso presso il distributore automatico situato a Borno, in modo da risparmiare tempo e dislivello (circa 500 metri) per questa escursione lunga e impegnativa, altrimenti, con partenza da Borno (zona Navertino) seguire le indicazioni per il Rif. Laeng.

 

Itinerario

Parcheggiate le auto nell’ampio spiazzo ai piedi del Monte Arano, si segue la sterrata (CAI 82A) in direzione nord, che in moderata pendenza conduce al vicino Roccolo di Tabachì (m 1560). Si seguono le indicazioni del sentiero ed in circa 40 minuti dalla partenza, si raggiunge il grazioso Rifugio\bivacco Laeng ( m 1760). Durante il facile avvicinamento, il paesaggio ci offre pregevoli panorami sul M. Sossino, verso il Cimone della Bagozza e la Concarena, e naturalmente verso il Pizzo Camino che imponente si erge dietro al rifugio. Oltre il rifugio, il sentiero risale la montagna in direzione ovest, fino ad incrociare quasi subito un bivio con le opportune indicazioni. Al successivo bivio si tiene la destra (CAI 82A-83) e subito dopo si incontra l’ultima segnaletica, dove si ignora la deviazione per il passo di Varicla, svoltando a sinistra (sentiero 82A). Fin qui l’escursione è facile e dal parcheggio è passata solo un’oretta.

Il sentiero, ben marcato e ben segnato, conduce alla base di un ghiaione che si risale tenendosi sulla destra, rimanendo comunque sulle evidenti tracce, nonostante il percorso sia diventato nel frattempo veramente ripido. Si sale zigzagando su terreno misto erba e rocce friabili sino ad affrontare delle ripide roccette che si superano anche con l’ausilio di alcune staffe metalliche. Oltre questo tratto, da affrontare con particolare cautela in caso di discesa, si raggiunge una selletta a circa 2100 metri di quota. Si prosegue a sinistra su di un facile crinale che adduce ad un altrettanto facile e largo canale, oltre il quale il sentiero tende a sinistra per effettuare un mezzacosta. Raggiunta una selletta, si scende brevemente sino a raggiungere la base di un canalone abbastanza esposto, le cui roccette si risalgono senza particolari difficoltà, sino alla sommità del canalone stesso. Ora si comincia a vedere la cima del Pizzo Camino. Un altro mezzacosta raggiunge le ultime facili roccette che si risalgono, seguendo i puntuali segni, sino in vetta, sormontata da una piccola croce (m 2491). Il Panorama è maestoso sulle Orobie e su gran parte delle montagne bresciane, mentre la vista sulla Cima Moren e sulle vicine ardite creste è particolarmente suggestiva.

La discesa verso la Valle di Scalve avviene con prudenza (sentiero 423), specie nella prima parte, quando dalla forcella del Camino, è necessario scendere su di un ripido e lungo canalino roccioso,  piano piano, di roccetta in roccetta, utilizzando le mani quando conviene per fare disarrampicata. Dopo circa un’ora si raggiunge l’ampio ghiaione, dove la ripidità diminuisce, ma la cui discesa è resa comunque impegnativa dall’infimo ghiaiettino del sentiero, che si mantiene a destra e a ridosso delle rocce. Forse converrebbe stare più al centro dove è possibile lasciarsi a tratti, scivolare nella ghiaia. Terminato il ghiaione, la cui visione dal basso è veramente suggestiva destando al contempo anche soggezione, il sentiero si addolcisce e taglia a mezza costa verso il Passo di Corna Busa (m 1942). La parte più delicata e impegnativa è ormai terminata, anche se il Rif. San Fermo, prossima meta per la meritata pausa pranzo, è ancora lontano. Poco sotto al valico, si incontrano le segnalazioni del sentiero (recentemente sistemato) per il Passo del Costone e per il Rif. San Fermo; il sentiero è il N. 83. Il percorso, con alcuni saliscendi e mantenendo la quota, percorre con direzione sud le pendici occidentali del Pizzo Camino, di Cima Moren e della Corna di San Fermo, aggirando in ultimo le terminazioni rocciose delle Pale, sino a raggiungere finalmente il Passo del Costone (m 1937). Bellissimo il panorama offerto dalla Corna di San Fermo. Ancora poche decine di minuti e si raggiunge il Rifugio San Fermo (m 1866), recentemente ampliato e restaurato, dove si consiglia la degustazione dell’ottima cucina. In meno di un’ora, tramite la sterrata (sentiero 82), passando da malga Moren, si chiude il lungo anello.

 

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Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Pendici del

M. Arano

1500

Pizzo Camino

2491

991

h. 2.30

EE+

16/10/2019

Pizzo Camino

2491

Passo di Corna Busa

1942

-549

h. 1.40

EE+

Passo di Corna Busa

1942

Rif S. Fermo

1866

h. 1.30

E

 

 

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Il Monte Sossino

Sentiero 82A

Salendo al

Pizzo Camino

Panorama salendo al Pizzo Camino

Il tratto ripido

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a ricordo di M. Gheza

Il Sossino

Il canale finale

Sul canale finale

Paesaggio sulla

Val di Scalve

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Il Presidente

In vetta

In vetta

In vetta

Panorama verso la Valle Camonica

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L’inizio della discesa

Il Pian dei Ballerini

Versante Scalvino

Versante Camuno

Sentiero 423

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Verso il Passo di

Corna Busa

Verso il Passo di

Corna Busa

La Presolana e il Ferrante dal Sentiero 83

La Presolana dal Sentiero 83

Corna di S. Fermo

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Il Rif. S. Fermo

Il Rif. S. Fermo

Sul Sentiero 82

Borno

Lago di Lova

 

 

   (seconda parte)Sopra i 2000