Il Monte Palabione (m 2361) è una importante
Cima che si eleva sopra il territorio
dell’Aprica (So). Si trova all’inizio di quel lungo crinale che con
andamento nord-sud arriva sino al M. Sellero, dividendo in pratica la Valle di Campovecchio a est dal
comprensorio dell’Aprica a ovest. A nord-est il M. Palabione è preceduto da
un Dosso boscoso chiamato Zapel de l’Asen (m 2029), al quale si può
giungere facilmente, oltre che dall’Aprica, anche da Campovecchio (Valli di
S.Antonio). A sud il Colle Pasò (m 2240) lo divide dal più massiccio Dosso omonimo (m 2575). Nella conca
sottostante il Colle Pasò vi è il bel Lago
Palabione (m 2109), un’altra perla Orobica che contribuisce a rendere
più interessante l’escursione in zona. In questa gita, la salita alla Cima
viene effettuata sfruttando una breve e facile ferrata chiamata “del Cuore
alla Croce”, situata sullo scosceso versante SW,
in modo da scendere da quello opposto (la
Via Normale) ed effettuare un’anello. La ferrata non presenta particolari
difficoltà per chi è abituato a questo genere di vie, però risulta esposta
nel seguire una bella cresta erbosa, quindi
non è da sottovalutare: i tratti verticali
sono pochi mentre abbondano i tratti appoggiati
e di risalita di balzi rocciosi. La parte restante di itinerario segue
sentieri segnati che utilizzano le svariate piste
da sci presenti.
Itinerario
Raggiungere il paese
dell’Aprica a 1181 metri di altitudine e trovare
parcheggio nella zona degli impianti sciistici denominata Baradello
2000, situata sulla sinistra di Via Nazionale, poco dopo l’inizio del paese
se si proviene da Edolo. C’è una piccola area dove il parcheggio è
gratuito, cosa rara all’Aprica. Ci si incammina a monte del parcheggio
seguendo inizialmente la pista superpanoramica,
passando subito sotto i cavi della funivia. Dopo 500 metri circa si
incrocia una strada sulla quale ci immettiamo a destra superando subito un
ponticello: noteremo che anche qui c’è un piccolo parcheggio al quale si
poteva arrivare salendo da Via Ospitale. Al di la del caseggiato o poco
sotto, vedremo che c’è appunto la stradina asfaltata Via Ospitale/Via
Panoramica che sale dal paese in moderata pendenza. Raggiuntala la si segue
per circa mezzo km sino ad una curva dove si incontrano le indicazioni del Sentiero 327 e per il Rif. Valtellina. Per la
partenza comunque risulta forse più esaustivo guardare una istantanea di Google Maps con
le indicazioni evidenziate. La pista sale in
moderata salita tra un bel bosco di conifere, passando dopo alcuni
larghi tornanti vicino all’Osservatorio
Eco-Faunistico Alpino, mentre sullo sfondo è già ben visibile la meta con a destra la cresta da
salire. Dopo un lungo tratto dritto
raggiunge la zona di Malga Palabione (m 1700), passando
a sinistra delle strutture ricettive.. Si continua seguendo i segnavia
e le sporadiche indicazioni, sino ad
incontrare la freccia segnaletica per il
Lago Palabione, prossima meta, sempre Sentiero n.
327. Si passa successivamente
nei pressi del Rif. Cai Valtellina, che si
lascia sulla destra. Da qui al lago il percorso è breve, la pista compie un
semicerchio molto largo in direzione sud-ovest aggirando una parete
rocciosa. La Conca del Lago Palabione è
molto bella, in questo caso la superficie risultava ancora semi-ghiacciata
nonostante fosse giugno. Si continua sulla pista che segue il lato
settentrionale del lago risalendo verso la zona
della “Valletta”. Prima di raggiungere il crinale del Colle Pasò, si incontra
la freccia segnaletica per la ferrata che
invita la svolta a sinistra verso le prime rocce, sulle quali si può notare
la targa bianca, punto di attacco. Vale
la pena comunque, prima di intraprendere la via attrezzata, spendere pochi
minuti per salire al Colle Pasò, ove esiste
anche una piccola pozza d’acqua, per ammirare
il paesaggio verso la Valle di Campovecchio.
Dalla targhetta bianca
si risale subito un breve canalino che conduce sulla
depressione della cresta. Qui, se si è dotati di imbrago e kit da
ferrata, conviene indossarlo. La ferrata, come già detto, è facile ma non
banale per via della continua esposizione,
mentre il dislivello da superare si aggira sui 180 metri. Si attacca con
dei semplici passaggi fino a portarsi sotto
ad un blocco verticale, dove si trova già il punto chiave della via. Superatolo si
incontra quasi subito un altro passaggio
verticale, ma più semplice, quindi si prosegue su rocce ricoperte d’erba e facili crestine, che in breve conducono all’ultimo facile tratto, oltre il quale si giunge alla grande croce di vetta, in circa 45 minuti
dall’attacco.
La discesa avviene dal
versante opposto a quello dove si sviluppa la ferrata, tramite la via
normale Sentiero 340. All’inizio si trova un tratto attrezzato, utile per scendere da un
ripido canalino. Si mantiene la cresta tagliando in diagonale tra grossi
sassi da sinistra a destra, sino a quando si
comincia a scendere dal versante est della montagna, zigzagando dove
conviene per diminuire la ripidità iniziale.
Strada facendo la pendenza diminuisce sino
a raggiungere una zona pianeggiante,
chiamata dai locali “Zucù” per la presenza di un accumulo di grossi sassi
ricoperti da vegetazione. Superata la conca si riprende a scendere sino ad
incontrare il Sentiero 341 proveniente dal Rif Valtellina (lo avevamo già
incontrato all’andata, più a est). Si potrebbe quindi prendere la comoda
stradetta verso sinistra, ma conviene proseguire dritti e più spediti, tagliando sul prato erboso della pista
sottostante, sino a giungere nei pressi di
Malga Palabione. Come alternativa di rientro, si consiglia di prendere il Sentiero 337 che collega Malga Palabione alle Bratte Alte (m 1466) percorrendo la pista A.
Dalle Bratte si segue infine la stradina
che ci riporta sul primo tratto, fatto dopo la partenza.
Earth Mappa dei Sentieri
Aprica (pdf) cartina
Partenza
|
quota
|
Arrivo
|
quota
|
dislivello
|
max
|
Tempo
|
Km
|
Difficoltà
|
Data
|
Aprica
|
1181
|
Colle Pasò
|
2240
|
1059
|
|
h. 2.30
|
7
|
E
|
09/06/2019
|
Attacco ferrata
|
2180
|
Monte Palabione
|
2361
|
181
|
|
h. 0.45
|
|
EEA
|
Monte Palabione
|
2361
|
Aprica
|
1181
|
-1180
|
|
h. 2.15
|
7
|
EE/E
|
|