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   (seconda parte)Sopra i 2000                                                                                              

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Bivacco Don G.Corini

SCHEDA

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Cartina

 

Biv. Don G. Corini al Passo del Valzellazzo (m 2016) e Cima Ezendola (m 2175)

giro ad anello

 

Nel mese di settembre 2017, è stato inaugurato al Passo del Valzellazzo (m 2016) il nuovo bivacco dedicato a Don Giulio Corini. Il valico mette in comunicazione la Val di Scalve con la Vallecamonica trovandosi su quella lunga cresta montuosa che dal Passo di Baione (m 2158) arriva sino al Passo del Costone (m 1937) e che comprende svariate cime note, come ad esempio il Cimon della Bagozza (m 2407) e il Pizzo Camino (m 2491). Questa dorsale è percorsa dal lunghissimo Sentiero CAI 6 che dalla zona di Capo di Ponte raggiunge quella di Borno, da NW a SE. Il bivacco appunto è situato su questo lungo sentiero.

In pratica dalla Val di Scalve, tramite il Passo del Valzellazzo si raggiunge il crinale che guarda la Vallecamonica e dopo averne percorso un lungo tratto in direzione sud-ovest, si rientra nel territorio scalvino tramite il Passo di Ezendola (m 1973). A tal guisa vale la pena salire la panoramica Cima di Ezendola (m 2175), opzione che in termini di dislivello positivo da affrontare si equipara a quella di rispettare fedelmente il Sentiero CAI 6 per raggiungere il suddetto valico. Una volta che si è scesi dal Passo di Ezendola sino alla omonima baita, si intercetta il Sentiero CAI 419, chiamato anche Sentiero Lungo, col quale si ritorna a Cimalbosco.

Il Sentiero Lungo (CAI 419) è stato oggetto di lavori di sistemazione nella primavera 2018. Collega la località di Cimalbosco (m 1573), nei pressi della Baracca Rossa e del Rif. Bagozza, con il Costone (m 1764) non lontano dal Rif. San Fermo. Dal Costone il 419A scende al Passo del Giovetto di Paline (m 1275). E’ lungo circa 19 km!     

  

Itinerario

Dalla località Cimalbosco (m 1575), nei pressi della Baracca Rossa e del Rif. Bagozza, si imbocca la strada sterrata forestale che verso est conduce alla Malga bassa dei Campelli (il classico inizio itinerario per il Rif. Campione). Dopo pochi minuti si incontra la deviazione del Sentiero CAI 418 per il Passo del Valzellazzo. Si procede quindi decisamente verso sud, su sentiero in piano che attraversa le belle radure di Sant’Antonio. Questo tratto di sentiero è in comune col Sentiero CAI 428 che collega le Malghe del Lifretto col Passo del Vivione. Il Passo del Valzellazzo è già ben visibile su in alto dinanzi a noi. Poco oltre le radure il sentiero si biforca: a sinistra il 418 per il Valzellazzo e a destra il 428. Ora il percorso si fa più accidentato iniziando a salire verso il ripido versante settentrionale della nostra meta, sulla cui sinistra sono ben evidenti le sommità rocciose della Cima Crap mentre a destra spiccano altrettante rocciose e aguzze quote senza nome. A inizio stagione è facile trovare ancora lunghe lingue di neve che scendono dal valico lungo il largo canalone. Il sentiero comunque tende a mantenere il bordo sinistro di questi eventuali tratti e zigzagando abbastanza ripido ma mai difficile, sale velocemente di quota su tratti più erbosi che ghiaiosi, dove spiccano le fioriture di primule viola e di cardamine. La traccia è sempre evidente e molto presto raggiunge il valico dove è posizionato il bivacco (m 2016).

La struttura è moderna, a forma di triangolo rettangolo, con pareti di legno internamente e doppia fibra di carbonio esternamente. E’ dotata di pannelli fotovoltaici e di un piccolo impianto eolico per fornire energia elettrica ai led dell’illuminazione e al fornello. I posti letto sono 7. Tenere presente che non c’è acqua.

Il panorama è suggestivo, trovandosi tra gli impervi pinnacoli rocciosi che caratterizzano la zona. Il Sentiero CAI 6 che da qui transita, verso est e con percorso impegnativo raggiunge il Cimon della Bagozza.

Dopo doverosa sosta si riprende l’escursione seguendo il Sentiero CAI 6 che, come accennato segue grosso modo il lungo crinale che divide la Valle di Scalve dalla Valcamonica. Lo si segue verso ovest avendo come prossima destinazione i pascoli della M.lga di Vai Piane. Ci si lascia alle spalle il bivacco per affrontare quasi subito il tratto più esposto di tutta l’escursione, non difficile ma dove bisogna prestare la massima attenzione perché corre su costoni erbosi molto ripidi. Si tratta solamente di un tratto superabile in circa 15 minuti, perché poi il sentiero raggiunge pendii più dolci e ampi dove si continua con più tranquillità, confortati sempre dalla presenza dei segnavia. Sono necessari 3 quarti d’ora per raggiungere la diroccata Malga di Vai Piane (m 1998), mentre la vista può spaziare sulla sottostante Valle di Lozio. Ora la prossima meta, Cima di Ezendola, inizia a delinearsi in lontananza oltre la quota 2077 che nasconde parzialmente il Passo del Lifretto. Il sentiero a mezzacosta passa di poco sotto questo valico ma conviene abbandonarlo poco prima per raggiungerlo più comodamente. Si segue quindi l’evidente traccia di sentiero che affronta la facile cresta nord-est della Cima di Ezendola (m 2175), che solo nell’ultimo tratto si fa un poco più impegnativa tra roccette e ripidi tratti erbosi. Una croce metallica geometrica è posta sul suo culmine, dal quale la vista spazia sia sulla Val di Scalve, sia sulla Vallecamonica. Vicinissima l’imponente elevazione rocciosa del M. Sossino (m 2399), situata al di là del Passo di Ezendola (m 1973), che necessariamente bisogna raggiungere se si vuole rientrare nella Valle di Scalve. Per fare questo si prosegue inizialmente sul crinale seguendo le tracce, sino a quando bisogna aggirare la parte più dirupata scendendo verso sinistra sul costone erboso. Ad un certo punto si vedrà un evidente sentiero sotto di noi (che sale dalla Val Burnega) che una volta raggiunto, conduce al vicinissimo valico.

Il Passo di Ezendola è situato tra l’omonima cima e le dirupate pareti rocciose del versante settentrionale del Monte Sossino dove, nei canali e nella conca ai suoi piedi, è facile trovare ancora la neve ad inizio stagione. Qui si prende il Sentiero CAI 421 che rientra in territorio Scalvino, inizialmente lambendo eventuali aree ancora innevate e quindi scendendo, su sentiero ghiaioso e tra radi larici, verso i prati della Baita Ezendola (m 1605), della quale è rimasto solo un rudere situato al limitare inferiore del prato (vicino a detto rudere dovrebbe trovarsi una piccola sorgente). Si raggiunge la nuova segnaletica dove si intercetta il già citato Sentiero Lungo CAI 419. La freccia per il Rif. Bagozza informa che mancano ancora 5,4 km e 2 ore di cammino, ma se si tiene un buon passo alla fine sarà sufficiente un’ora e mezza. Il sentiero, molto comodo, è ben tenuto e curato e percorre con alcuni saliscendi il boscoso versante orografico sinistro della Val di Scalve, degradando piano piano verso la Malga del Lifretto. Anche su questo tratto è facile ad inizio stagione trovare punti con accumuli di neve (sotto ai canali) che nascondono il sentiero. La segnaletica è sempre puntuale e conduce facilmente a sbucare sulla strada asfaltata, poco sotto la Baita Rossa.

 

 Earth1       Earth2       file Gps (manca la parte iniziale sino al Bivacco)                      Cartografia Ingenia   mappa 

Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Località Cimalbosco

1573

Passo del Valzellazzo

2016

+500

h. 1.40

1,5

E+

 

 

05/06/2019

Passo del Valzellazzo

2016

Cima di Ezendola

2175

+400

h. 1.50

4,3

EE

Cima di Ezendola

2175

Località Cimalbosco

1573

+200

h. 2.40

9

E+

 

 

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Il M. Gardena

Una radura (Piazze di S.Antonio)

Il Passo del Valzellazzo

Fioriture salendo al Passo

Spunta il Bivacco

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Il Bivacco

Don Giulio Corini

Le creste

Il Bivacco

Don Giulio Corini

Il Bivacco

Don Giulio Corini

Sguardo a ritroso

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Il costone da superare

Lozio

Nuvole sul Sossino

Malga Vai Piane e la Cima Ezendola

Malga Vai Piane

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A sx la Cima Ezendola

Verso il

Passo del Lifretto

La Val di Scalve

Cima Ezendola

La Croce di

Cima Ezendola

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Versante Nord del

M. Sossino

Sulla Cima Ezendola

La Croce

Verso il Passo di Ezendola

Passo di Ezendola

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Passo di Ezendola

Nevaio

Sentiero 419

Sentiero 419

Malga Lifretto Sup.

 

 

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