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   (prima parte)Sopra i 2000                                                                                              

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Monte Altissimo

SCHEDA

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Mappa

 

Monte Altissimo (m 1703) da Borno

 

Il Monte Altissimo (m 1703) costituisce la vetta più elevata del gruppo montuoso compreso tra la bassa Val Camonica e la bassa Val di Scalve, mentre l’altopiano di Borno lo divide dal più famoso e imponente Pizzo Camino (m 2491). Il versante meridionale ( quello verso la Val Camonica), pressoché privo di vegetazione, risulta essere molto scosceso e roccioso, e per effettuare la sua risalita dal fondovalle è necessario superare un notevole dislivello (circa 1500 metri), con sentieri che comunque non superano mai la difficoltà escursionistica o poco più. Assolutamente diversi appaiono i versanti settentrionale e nord-occidentale, che degradano dolcemente verso l’altopiano di Borno, ricoperti da rigogliosi boschi di abete, dove numerose sono le baite, malghe e cascine presenti, tuttora abitate o in funzione nel periodo estivo. Sul versante settentrionale, inoltre, sono state realizzate dal comprensorio Borno-Monte Altissimo, delle piste da sci ed i relativi impianti di risalita, il cui impatto è stato notevole per il territorio.

Questa escursione alla cima del Monte Altissimo, consente di passare inoltre dal Rifugio Lorenzini, in località Pratolungo (m 1478), dotato anche di un piccolo bivacco invernale.

Il trekking a Borno è stato suddiviso in vari e interessanti itinerari, ai quali sono stati assegnati una numerazione, consultabili nel Sito e nella relativa cartina dei sentieri, realizzato dall’ente turistico di Borno. Questa escursione in pratica, corrisponde grosso modo all’unione degli itinerari 1 e 6 e necessita di utilizzare due auto, una parcheggiata a Croce di Salven (punto di arrivo) negli appositi spazi a lato della strada principale e poco prima della mulattiera per la Val Sorda, l’altra parcheggiata a Borno (punto di partenza) vicino alla segheria di Via Fonte Pizzoli. Se si volesse utilizzare solo un’automobile, è possibile fare ritorno al punto di partenza tramite gli itinerari 4 e 3, escludendo gran parte del 6. 

Itinerario

Sistemata la prima auto a Croce di Salven, dalla Piazza Umberto I di Borno ci si immette in Via Fonte Pizzoli, nei pressi del cimitero e si scende verso una segheria dove è possibile parcheggiare. Ci si incammina sulla strada asfaltata che, superato il ponte sul torrente Trobiolo, continua per un buon tratto semipianeggiante fino a raggiungere il ristorante “La Tegola” (m 900). La strada, sempre asfaltata, inizia a salire e dopo aver superato delle case in località Dassine, diventa sterrata e/o cementata ed entra in un bosco di pini e abeti. Il percorso alterna tratti più o meno ripidi fino ad un tornante destrorso, oltre il quale si continua su dritta salita fino alla località Balestrini (m 1171). Si continua su sterrata, che alterna tratti in salita a tratti in falsopiano, fino a raggiungere i pascoli della località Mine (m 1315), dove è presente una malga e un rifugio. Sopra i prati verso nord e oltre una striscia di bosco, è ben visibile uno spuntone roccioso sulle cui pareti recentemente è stata attrezzata una via di arrampicata, mentre verso sud si erge la cima aguzza del Monte di Erbanno (m 1663). Poco oltre la malga si devia decisamente a sinistra, abbandonando l’itinerario n. 1 che prosegue dritto verso la località Pagherola (m 1520), mantenendo l’evidente sentiero che rimonta il facile costone boschivo, fino al piccolo passo dove si incontra col sentiero che ripido sale dal versante della Vallecamonica. Ignorato quest’ultimo, si gira a destra rimanendo sul largo sentiero che a ridosso del crinale sale, in 15 minuti, sino ad una radura molto panoramica (m 1490) situata sotto al Monte di Erbanno. Si continua in maniera pianeggiante sul bel sentiero che, a mezzacosta, si inoltra verso sud-ovest per andare ad aggirare il su citato monte. Ad un certo punto, dopo una semicurva del sentiero, oltre alla possibilià di continuare sul mezzacosta fino ad un colletto e quindi salire al Monte Altissimo dal suo versante ovest, si può scegliere (preferibilmente con terreno asciutto e non innevato) di risalire un’erta costola seguendo una debole traccia sino a al crinale, dove una freccia in legno indica la direzione per l’Altissimo. Qualche minuto e finalmente si raggiunge un punto dove è facile immettersi sulla parte sommitale della pista da sci e quindi arrivare all’impianto relativo. La vera cima (m 1703) è situata poco sopra la struttura, su un ampio pianoro parzialmente cintato da una rete metallica. La sua modesta quota non toglie nulla alla panoramicità che, vista la posizione favorevole, può spaziare a 360 gradi.

Si scende verso la prossima destinazione che è il Rifugio Lorenzini a Pratolungo (m 1478); per far questo si segue per un breve tratto la pista da sci che volge a nord-ovest e quindi la si abbandona per rimanere a ridosso del crinale. Il percorso da seguire corrisponde a quello segnalato come sci-alpinistico, che molto velocemente si ricongiunge al percorso N.6 e quindi conduce alla Malga Guccione (m 1428) dalla quale in una decina di minuti si raggiunge Pratolungo e il Rif. Lorenzini. Si tratta della vecchia malga di Pratolungo ristrutturata completamente a moderno e confortevole rifugio nel 2007, posto alla quota di m. 1478. Si trova al centro di un ampio pascolo con bella vista sul vicino Monte Altissimo ed è di proprietà del Comune di Darfo Boario Terme. La sua gestione è stata affidata al Gruppo Alpini di Darfo Boario Terme per 33 anni.

Si ricorda anche che  qui l’8 dicembre 1943 avvenne uno scontro a fuoco tra un gruppo di partigiani guidati dal Tenente Colonnello Lorenzini e un numeroso gruppo di fascisti delle Brigate Nere. Nello scontro muoiono 5 partigiani e catturati 14, tra cui lo stesso Lorenzini. Trasferito a Brescia, verrà fucilato assieme ad altri patrioti il 1° gennaio 1944. Il Colonnello Lorenzini è stato insignito della medaglia d’argento al valor militare alla memoria. Accanto al rifugio è presente un cippo che ricorda questo tragico avvenimento della Resistenza camuna.

Dopo la meritata sosta, si prosegue sul facile sentiero lasciandosi alle spalle la costruzione mentre dinanzi a noi spunta maestosa la Presolana. Superata quasi subito una prima pozza (m 1466), si entra nella Val Sorda e si arriva in pochi minuti ad un’altra pozza (m 1380) , dove conviene abbandonare temporaneamente il percorso n.6 (lo si ritroverà più avanti) per seguire la sterrata che conduce nei pressi della vecchia Malga di Val Sorda, ora in via di ristrutturazione per essere adibita a rifugio ( 2017). Si prosegue verso ovest intercettando presto il percorso n.6 col quale si raggiunge Croce di Salven (m 1108) aggirando il versante nord-occidentale del Monte Tauggine.

Una interessante alternativa a quest’ultima parte del percorso è data dalla variante 6a (che si incontra poco dopo aver intercettato il percorso n.6) che con sentiero più erto ma più divertente degrada  verso Croce di Salven sbucando sul principale (6) poco prima di una sbarra. Attenzione perchè l’inizio di questa variante è segnalata solamente sul tronco di un albero posto alla nostra sinistra : la deviazione o l’imbocco della variante però è sulla destra del sentiero principale!

 

                                                                                                                Cartografia Ingenia           mappa 

Partenza

quota

Arrivo

quota

dislivello

max

Tempo

Km

Difficoltà

Data

Borno

850

Monte Altissimo

1703

853

h. 2.40

E+

17/12/2017

 Nota: il tempo è riferito alla sola salita o all’andata!

 

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Ossimo

Salendo verso Balestrini

Cascina in località Balestrini

Rif. Malga Mine

Bassa Vallecamonica e Lago d’Iseo

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Monte di Erbanno

Sentiero verso l’Altissimo

La Presolana

La Presolana dall’Altissimo

Vista sul Monticolo

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Paesaggio dall’Altissimo

Paesaggio dall’Altissimo

La Presolana

La Bagozza, la Val Baione e la Bacchetta

Malga Guccione

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Malga Guccione

Pratolungo

Rif. Lorenzini a Pratolungo

Pratolungo e l’Altissimo

Paesaggio

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Paesaggio

Pozza

Pozza

Pozza

Pozza Ghiacciata

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Pozza Ghiacciata

Malga di Val Sorda

Pascoli di Malga Val Sorda

Variante 6a

Variante 6a

 

 

   (prima parte)Sopra i 2000