(seconda parte) – Sopra i 2000 m
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SCHEDA |
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Monte Frerone (m 2673) Si eleva sopra i
pascoli a nord del passo di Crocedomini, punto
culminante di una dorsale secondaria del massiccio dell'Adamello alla
testata della Valle di Braone e della Val Bona, tributaria della Valle delle
Valli. La montagna non presenta pareti particolarmente ripide, ma piuttosto
versanti regolari con pendenza moderata, su cui cresce una rada vegetazione
erbosa. La cima del Frerone è riconoscibile tra le altre cime circostanti a
causa del colore chiaro delle rocce calcaree che ne compongono la piramide
sommitale, nettamente contrastanti rispetto alle rocce più scure, dioritiche,
che caratterizzano l'ossatura del massiccio. In questo senso, il Frerone
rappresenta un'isola calcarea in un mare
granitico, caso raro nel massiccio dell'Adamello, sebbene non unico (anche il
pizzo Badile Camuno è nella medesima situazione). Il nome Frerone
deriva dal camuno Frere, che significa "miniere di ferro". Itinerario: da Bazena e ritorno dal Passo del Frerone
La prima parte
dell’escursione, (circa 5 Km) fino al Passo di Valfredda (m 2321), ricalca quella relativa al Lago della Vacca, seguendo il sentiero
CAI1/ex 18, che da
Bazena porta al Rifugio Tita Secchi. Appena prima del Passo di Valfredda, si piega a sinistra su
sentiero segnalato (CAI 18A) (per escursionisti esperti) che taglia a mezza
costa il versante sud del Frerone. Si compie
quindi un breve traverso su roccia, attrezzato
con catene metalliche fisse, non particolarmente impegnativo dal punto di
vista tecnico ma comunque delicato, in quanto la roccia è in questo punto solitamente bagnata. Superato il
passaggio, termina la parte pianeggiante del tracciato e si inizia a salire,
con diversi tornanti su terreno erboso, sino a giungere alla cosiddetta Scodèla del Frér, un
suggestivo anfiteatro morenico sovrastato,
alla sua estremità orientale, dalla cima del monte. Da qui, su vecchio sentiero militare risalente alla prima
guerra mondiale, in breve si giunge all'anticima meridionale e quindi alla vetta, sovrastata da un cippo
metallico. La salita richiede, in condizioni ambientali ottimali, circa 2
ore, e il dislivello da superare è di 870 metri. Dalla vetta della montagna
si gode un buon panorama della bassa e media Val
Camonica, del Pizzo Badile, del gruppo
dell’Adamello (tra cui spiccano, tra le altre, le vette del Carè Alto e del Cornone di Blumone), delle Alpi Orobie e, in
assenza di nubi, anche del lontano gruppo del Bernina. Per il ritorno,
se non si vuole tornare col sentiero sin qui fatto, si può allungare scendendo dalla cresta in direzione del Lago di
Cadino Alto e del Passo del Frerone. Tuttavia la prima parte della discesa è
da farsi con cautela perché il sentiero si snoda
tra erba e risulta esposto e spesso scivoloso. Nei pressi del Passo del Frerone (m
2456) si incontra il sentiero che conduce al Rifugio Gheza, che si ignora, e
si scende invece in direzione del Lago della
Vacca dove si reincontra il sentiero n.1.
Da quì si ritorna al Passo di Valfredda e quindi in Bazena. Guarda le Foto Cartografia Ingenia Mappa
Nota: il tempo
è riferito alla sola salita o all’andata! |
(seconda parte) – Sopra i 2000 m