(seconda parte) – Sopra i 2000 m
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SCHEDA |
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Sia in salita che in
discesa, solo per brevissimo tratto si gode dell’ombreggiatura del bosco, per
il resto si attraversano scoperti pascoli e
tundra alpina, nonché, nelle parti più alte del percorso, tratti di ganda e, a seconda della stagione, chiazze
più o meno estese di neve. Lungo la discesa si trova l’unico vero punto di
appoggio (e rifornimento idrico), il rifugio Tita
Secchi, per il resto solo abbandonati casinetti e qualche malga, di cui
una sola (quasi a fine cammino) ancora in funzione e abitata. Splendidi i panorami che si
possono godere, specie nella parte alta della salita dove lo sguardo scavalca il crinale del Termine per
allungarsi verso le più alte cime dell’Adamello e del Brenta, ma ancor più in
là, girandosi più a est, si possono intravvedere le cime dolomitiche, il
lungo crinale del Monte Baldo e le montagne che separano il lago di Garda da
quello d’Idro. Dal passo del Blumone (2633), punto di massima elevazione che
si raggiunge, lo sguardo si può allungare verso
ovest per inquadrare il Bernina, Il Rosa e il Gran Paradiso, mentre verso sud si possono vedere i monti del Maniva,
il Crestoso, il Muffetto e il Guglielmo; e sotto il passo si può ammirare il
blu del Lago della Vacca nei cui pressi sorge
il rifugio Tita Secchi (m 2358). Itinerario: dalla Piana del Gaver (m 1493) Vicino
all’albergo Blumone, in località Gaver, sulla provinciale che collega il
Passo di Crocedomini a Bagolino, c’è una strada sterrata che porta
all’interno della Piana del Gaver, dove si può
parcheggiare; nei pressi ci sono la locanda
Gaver e il Rifugio Nikolajewka. E’ consigliabile effettuare il giro del
Blumone in senso antiorario, perché è preferibile giungere al Rifugio Tita
Secchi (al Lago della Vacca), dopo
che si è fatto il grosso dell’escursione (11 km sui 16 totali). Si
parte seguendo la strada sterrata in direzione opposta a quella di arrivo,
svoltando ben presto a sinistra per salire con la
mulattiera (strada militare della
Grande Guerra) (CAI 26) che con circa
sette km di cammino condurrà al Passo del Termine (m 2335). Si sale subito in
maniera ripida e in breve si raggiunge la conca della Malga Blumone di Sopra (m 1790). Si continua ora
in piano, per poco, e poi di nuovo in salita fino al Casinetto di Blumone (m
2100), ignorando poco prima il CAI 27 che,
verso sinistra, sale in modo più diretto al Passo del Blumone, e che potrebbe
essere comunque una valida alternativa per accorciare il giro. Al Casinetto
si incrocia un sentiero che proviene dalle Valli del Trentino. Si prosegue
verso nord salendo di quota col sentiero che rimonta il costone verso il Passo del Termine. Il sentiero 26 svolta a sinistra (ovest) e in pochi minuti incrocia il N.1
che collega il Rifugio Tita Secchi con il Rifugio Maria e Franco. Si continua
quindi sul CAI 1
con direzioni sud, e passando tra lo Scoglio di Laione e la Cima Laione,
si arriva al Passo di Blumone (m 2633). Si
attraversa a mezza costa seguendo i segni, il
pendio ovest del Cornone di Blumone fino ad
arrivare sul vecchio sentiero militare che scende
al Lago della Vacca e al T. Secchi. Dopo
meritata sosta si segue il sentiero CAI 17 (
in questo tratto è anche sentiero Antonioli) che scende
prima in direzione sud a Malga Laione di Mezzo
(m 1819) e poi verso est perviene alla Malga Laione di Sotto (m 1589) e
infine arriva al punto di partenza nei pressi
del parcheggio. Guarda le Foto Cartografia Ingenia Mappa
Nota: il tempo è
riferito alla sola salita fino al Passo del Blumone! Bisogna aggiungere
un’ora per scendere al Rif. Tita Secchi più un’ora e trenta per la base di
partenza. Il giro quindi si effettua in 6/7 ore di cammino con circa 16 km
totali di cammino. |
(seconda parte) – Sopra i 2000 m