(seconda parte) – Sopra i 2000 m
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SCHEDA |
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Rifugio N.
Tagliaferri (m 2328), Valle
di Scalve. E’
il rifugio più alto delle orobie bergamasche e la sua posizione centrale né
permette l’accesso dalla Valle di Scalve, dalla Val Seriana e dalla
Valtellina. Itinerario 1: dalla Valle del Vò, in Val di Scalve E’ questo il
percorso più breve, che in circa 3 ore partendo dalla località Paghera, (già vista per l’escursione ai laghetti del
Venerocolo), nella frazione
Ronco di Schilpario, permette di salire al bellissimo
rifugio; dopo il ponte sul torrente
Vò, si prende a sinistra la strada in terra battuta che in circa 800 metri
giunge alla località La Paghera (m. 1100), dove si può parcheggiare. Si
prende la mulattiera che si inoltra nel bosco,
ignorando il segnavia CAI 414 che sale a
destra verso la valle del Venerocolino. In prossimità delle cascate (deviazione sulla destra) si incontra il
sentiero CAI 413 che proviene da Ronco e lo si
segue. Si supera un ponte e si sale con
svolte nel bosco. Il sentiero prosegue
lungo il lato orografico destro della valle del Vò. A quota 1650 (Venano di Mezzo) si attraversa il
torrente (ponte di legno) e si sale con più
decisione fino alla conca di Venano di Sopra (m 1850), che si attraversa per
riprendere la salita su una mulattiera. Con pendenza costante e con ampi
tornanti si perviene alla quota di metri 2202. Quì si svolta in direzione
nord e, con percorso più dolce, si arriva al
rifugio Nani Tagliaferri (m 2328). Si ritorna
con lo stesso sentiero in circa 2 ore e 30.
Nota: il tempo
è riferito alla sola salita o all’andata! Itinerario 2: dal Passo del Vivione (m 1828) Per questo
percorso CAI 416, c’è la necessità di
recuperare l’auto al Vivione, in quanto è previsto il ritorno dalla Valle del Vò, visto e considerato che solo
per l’andata sono necessarie circa 5 ore. Questo itinerario fa parte del
Sentiero Naturalistico Antonio Curò. Dal passo del Vivione vicino al rifugio
si prende una strada sterrata (bacheca e cartelli segnavia) che conduce alla
Malga Gaffione (m 1825). Prima di raggiungere la baita si prende il sentiero
a destra e si inizia a salire nella valle che scende dal lago di Valbona (m 2055). Si supera il lago
e, sempre con pendenza costante e con ampi tornanti, si sale la costa di Valbona e si arriva al passo del Gatto (m 2416). Superato il
passo del Gatto si scende e si passa a destra dei laghetti di San Carlo, oltre i quali si
arriva alla piana dei laghetti del Venerocolo
e all'omonimo passo (m 2314). Di seguito si incontra il tratto più impegnativo del sentiero: si sale al
passo del Demignone (m 2485) e poi, per un tratto particolarmente esposto (presenza - a tratti
- di catene corrimano), si comincia a scendere e si arriva al passo del Vò (m 2368). Proseguendo si
giunge infine al passo di Venano, a pochi metri dal rifugio Nani Tagliaferri.
Nota: il tempo è riferito alla sola salita o all’andata! |
(seconda parte) – Sopra i 2000 m